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Mase, via libera al Piano nazionale di adattamenti ai cambiamenti climatici

Nasce al Mase una struttura di governance a livello nazionale e un documento di indirizzo per pianificare l’adattamento a breve e lungo termine

Il ministero dell’Ambiente e ella sicurezza energetica ha dato il via libera al Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc). Il semaforo verde è arrivato con un decreto firmato dal ministro Gilberto Pichetto Fratin lo scorso 21 dicembre (il n.434) e rappresenta un “passo importante per la pianificazione e l’attuazione delle azioni di adattamento ai cambiamenti climatici nel nostro paese”.

LA DUPLICE ESIGENZA DEL PNACC VARATO DAL MASE

“Il PNACC così rielaborato risponde a una duplice esigenza: quella di realizzare compiutamente la prima e necessaria azione di sistema dell’adattamento, che è rappresentata dall’istituzione di un’apposita struttura di governance nazionale; e quella di produrre un documento di indirizzo, finalizzato a porre le basi per una pianificazione di breve e di lungo termine per l’adattamento ai cambiamenti climatici, attraverso la definizione di specifiche misure volte sia al rafforzamento della capacità di adattamento a livello nazionale, attraverso l’aumento e la messa a sistema delle conoscenze, sia allo sviluppo di un contesto organizzativo ottimale; requisiti di base per la definizione di azioni efficaci nel territorio. A seguito dell’approvazione del PNACC si aprirà la seconda fase del percorso, gestita dalla struttura di governance, finalizzata a garantire l’immediata operatività del Piano. I risultati di questa attività potranno altresì convergere in piani settoriali o intersettoriali”, si legge nel Piano.

IL PNACC SUL PIANO SISTEMICO

In sintesi, “sul piano ‘sistemico’ il PNACC mira alla costruzione di un contesto organizzativo incentrato sulla definizione di una struttura e dei criteri di governance e sullo sviluppo delle conoscenze. Sono delineate, in primo luogo, tre azioni di “rafforzamento amministrativo” costituite da: La definizione di una struttura di governance nazionale per l’adattamento, esplicitando le esigenze di coordinamento tra i diversi livelli di governo del territorio e i diversi settori di intervento (istituzione dell’“Osservatorio nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici” – azione 1). L’Osservatorio (…) – La definizione, per i settori d’azione individuati nel PNACC, delle modalità di inclusione dei principi, delle misure e delle azioni di adattamento ai cambiamenti climatici nei Piani e Programmi nazionali, regionali e locali, compresi i Piani Paesaggistici, valorizzando le sinergie con gli altri Piani nazionali (mainstreaming dell’adattamento nella pianificazione a tutti i livelli di governo del territorio – azione 2); La definizione di modalità e strumenti settoriali e intersettoriali di attuazione delle misure del PNACC ai diversi livelli di governo (direttive attuative – azione 3)”.

LA FUNZIONE DI INDIRIZZO DEL PNACC (E DEL MASE)

“Il secondo livello di intervento del PNACC è mirato ad esercitare una “funzione di indirizzo” individuando una cornice di riferimento entro la quale possano svilupparsi la pianificazione e la realizzazione delle azioni di adattamento regionali e locali. Tale cornice è basata su due strumenti del Piano costituiti da un “quadro delle misure di adattamento” e da ‘indirizzi per la pianificazione a scala regionale e locale’”, si legge sempre nel piano.

ALL’INTERNO LE METODOLOGIE PER DEFINIRE STRATEGIE E PIANI A LIVELLO GENERALE E LOCALE

Sempre all’interno del Piano vengono poi chiarite le metodologie per la definizione di strategie e piani regionali di adattamenti e Metodologie per la definizione di strategie e piani locali di adattamento ai cambiamenti climatici.

PNACC_DOCUMENTO_DI_PIANO.pdf

PNACC_I_Allegato_Metodologie_Strategie_Piani_Regionali.pdf

PNACC_II_Allegato_Metodologie_Strategie_Piani_Locali.pdf

PNACC_III_Allegato_Impatti_e_vulnerabilita.pdf

PNACC_IV_Allegato_Database Azioni.xlsx

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