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Milleproroghe, in arrivo centrale unica di incasso per gli oneri di sistema

Nel milleproroghe in arrivo dal Mit anche lo stop all’equiparazione dei monopattini alle biciclette per la circolazione su strada. Altra possibile novità la proroga al 1 giugno 2020 del termine per il pagamento dei canoni annui per le concessioni di coltivazione e stoccaggio di idrocarburi nella terraferma, nel mare e nella piattaforma continentale  

Proseguono senza sosta i lavori per la conversione in legge del decreto Milleproroghe che dovrà chiudersi entro fine mese. Per il momento le commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera hanno esaminato gli emendamenti di sei articoli su 43. Oggi, come annunciato dalla sottosegretaria ai Rapporti col Parlamento Simona Malpezzi, dovrebbero arrivare le proposte di modifica del governo e dei relatori con novità importanti nel settore energia, ambiente e mobilità all’interno del Milleproroghe.

ARRIVA UNA CENTRALE UNICA DI INCASSO PER GLI ONERI DI SISTEMA?

La proposta più importante per il settore potrebbe essere quella della istituzione di una centrale unica di incasso degli oneri generali di sistema per risolvere il problema degli insoluti. Compito che dovrebbe essere affidato ad Acquirente Unico, che dovrebbe anche uscire dal gruppo Gse per passare sotto il controllo del Tesoro. “Il Governo si appresta a presentare un emendamento che prevede una profonda e radicale riforma del settore elettrico” ha affermato l’associazione Energia Libera, che riunisce aziende di produzione e vendita di Energia all’ingrosso e ai consumatori. In una nota Energia Libera definisce “inaccettabile il metodo individuato per una riforma così significativa, ossia la sua attuazione con un emendamento dell’ultimo minuto ad un decreto legge in fase di conversione”. Per questo l’associazione richiede un tavolo istituzionale di confronto.

Secondo Fabio Bocchiola, Presidente di Energia Libera, “benché sia apprezzabile lo sforzo di trovare una soluzione all’annosa questione della riscossione degli oneri generali di sistema, le misure prospettate dall’emendamento hanno un effetto ben più ampio. Per tale ragione queste dovrebbero essere opportunamente analizzate dal Regolatore, dal Ministero competente e dai diversi soggetti interessati, consumatori e operatori, in un Tavolo istituzionale ad hoc”. L’Associazione ritiene sia “indispensabile definire modalità condivise su temi così rilevanti come l’istituzione di una centrale unica di incasso, che ha impatti sull’intera strategia commerciale dei venditori. Il tema è particolarmente importante nel contesto del mercato elettrico ancora caratterizzato da un elevato grado di concentrazione”.

M5S FRENANO. MISE PURE

“Il peso e la gestione degli oneri generali afferenti il sistema elettrico non possono essere affrontati nei tempi ristretti di un decreto-legge in conversione. Soprattutto senza un’attenta analisi e un confronto con gli tutti gli stakeholder, per giungere a soluzioni condivise. Per noi del Movimento 5 Stelle è impensabile attribuire ad una società per azioni il delicato compito di gestire una centrale unica di incasso per risolvere l’annoso problema degli oneri. Tra l’altro l’AU è una società controllata al 100% dal Gse la cui governance è oggetto di intervento normativo nel Milleproroghe. Sarà importante predisporre requisiti tecnici, per l’iscrizione, la permanenza e l’esclusione dei soggetti iscritti nell’Elenco venditori e per strutturare una esazione degli oneri generali di sistema che non gravi sui clienti finali onesti, obbligandoli a coprire la quota non incassata”, ha chiarito in una nota Luca Sut, portavoce Movimento 5 Stelle e Capogruppo della Commissione Attività produttive alla Camera.

“Il Ministero non sta lavorando alla presentazione di un emendamento al decreto milleproroghe relativo alla gestione della riscossione degli oneri generali del sistema elettrico”, hanno precisato fonti del Mise ad Adnkronos. “Un tema certamente prioritario che sarà invece oggetto di un confronto aperto con gli operatori, i consumatori e le autorità del settore”, evidenziano le stesse fonti.

DAL MIT IN ARRIVO STOP ALL’EQUIPARAZIONE DEI MONOPATTINI ALLE BICICLETTE PER LA CIRCOLAZIONE SU STRADA

Tra le novità in arrivo nel Milleproroghe, anche quella anticipata da Legambiente, concretizzata in un emendamento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e che, denuncia Legambiente, rischia di ostacolare la micromobilità e lo sharing. La proposta prevede lo stop all’equiparazione dei monopattini alle biciclette per la circolazione su strada, introdotta solo un mese fa con la legge di bilancio. “Un passo indietro inspiegabile – ha commentato l’associazione – che se messo in atto porterebbe di nuovo a una sperimentazione a tempo e con forti limiti per la micromobilità elettrica, in ogni forma, e con salate multe nel caso di violazione delle regole”. ”Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli dice di non essere contraria ai monopattini e alla micromobilità elettrica, ma la bozza di emendamento dimostra ben altro – ha dichiarato il vicepresidente nazionale di Legambiente Edoardo Zanchini – limitando, di nuovo, questi mezzi che non inquinano e circolano in tutte le città europee senza problemi”.

Le due limitazioni inserite (ossia l’obbligo di casco e l’utilizzo di sera di giubbotto o bretelle retroriflettenti) non sono previste in nessuna città europea e, in particolare, la seconda decisione non tiene conto del fatto che questi mezzi hanno l’obbligo di fari anteriori e posteriori. Ancora più assurdo è l’approccio punitivo con sequestri, distruzione dei mezzi e multe che non hanno paragoni con le auto. Anche l’Anci si è detta contraria, perché la conseguenza di questi obblighi è che si bloccherebbe di fatto qualsiasi possibilità di un utilizzo in sharing, diventando impossibile fornire i fruitori di casco e giubbotto visto che i monopattini non dispongono di un bauletto. E il timore è che, in futuro, simili obblighi vengano estesi a tutti i velocipedi. “Un brutto precedente, anche per le bici”, ha sottolineatp Legambiente.

Ma le restrizioni riguarderanno anche decine di migliaia di altri mezzi di micromobilità come segway, hoverboard e monoruota, che saranno vietati ovunque, salvo che nei comuni dove si deciderà di fare la costosissima sperimentazione con apposita segnaletica specifica in ogni strada e per ognuno di questi mezzi. ”Vogliamo ricordare al ministro delle infrastrutture De Micheli che le strade non sono delle automobili – ha concluso Zanchini – e che occorre lavorare per ridurre la velocità nelle aree urbane e al contempo non ostacolare le diverse forme di mobilità elettrica e sostenibile”.

PIÙ TEMPO PER PAGARE CANONI TRIVELLE?

Altra possibile novità è stata anticipata da Public Policy: la proroga al 1 giugno 2020 del termine per il pagamento dei canoni annui per le concessioni di coltivazione e stoccaggio di idrocarburi nella terraferma, nel mare e nella piattaforma continentale italiana.

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