L’amministratore delegato di Edison ha spiegato che, “dopo la guerra in Ucraina, il GNL, soprattutto quello Usa, è diventato sempre più centrale perché permette maggiore diversificazione, aumentando la sicurezza energetica e la competitività dei prezzi”
Dipendente prima dal gas russo, poi da quello algerino e ora sempre più legata al GNL, l’Europa negli anni ha dovuto diversificare le strategie per proteggere la sua sicurezza energetica. Rotte spesso più lunghe, verso i Paesi del Golfo o gli Stati Uniti, dove incontra il favore del presidente Trump ad accrescere le esportazioni.
In uno scenario mondiale in continuo movimento, il GNL – spiega a La Repubblica l’amministratore delegato di Edison Nicola Monti – per l’Europa assume un ruolo “sempre più strategico”.
MONTI SUL GNL: “CI SONO COSTI AGGIUNTIVI, MA QUANDO CRESCERÀ L’OFFERTA I PREZZI RALLENTERANNO”
Le importazioni di GNL hanno superato i flussi via tubo verso l’Italia. “Dopo la guerra in Ucraina, il Gnl, soprattutto quello Usa, è diventato sempre più centrale perché permette maggiore diversificazione, aumentando la sicurezza energetica e la competitività dei prezzi”.
“Nel 2017, in tempi non sospetti, Edison ha siglato un accordo ventennale con la statunitense Venture Global per portare il gas liquefatto in Italia. La diversificazione di rotte e fonti aiuta a stabilizzare i prezzi dell’energia e a limitarne la volatilità. In passato attingevamo parecchio dai gasdotti che, con un’offerta abbondante, mantenevano i prezzi più contenuti. È vero che il GNL ha dei costi aggiuntivi, ma quando crescerà l’offerta, i prezzi rallenteranno”.
MONTI SUI RISULTATI DI EDISON: ” NUMERI BUONI E IN LINEA CON LE ATTESE”
Edison ha chiuso il primo semestre con ricavi in crescita a 9,45 miliardi di euro, ma un margine operativo lordo in contrazione, a 736 milioni e l’utile a 178 milioni. Commentando questi dati, Monti afferma che “i numeri sono buoni e in linea con le attese. Il margine ha risentito delle condizioni di mercato”.
LA PROPOSTA DI CONFINDUSTRIA AL GOVERNO
Sulla proposta che Confindustria presenterà al governo per garantire agli energivori alcuni terawattora a prezzi calmierati, secondo Monti “in Italia l’energia è più cara che in altri Paesi Ue perché il mix è poco diversificato e troppo legato al gas. Per ridurre il costo per le imprese, una soluzione è la stipula di contratti bilaterali (PPA), con cui ci si impegna a fornire energia elettrica rinnovabile a prezzo fisso per un lungo periodo.
È una forma di disaccoppiamento del prezzo dell’elettricità dal gas già ora applicabile. Intanto gli operatori devono essere agevolati per costruire nuove fonti rinnovabili, e le aste come il FER X sono indispensabili per dare visibilità di lungo termine sui prezzi e ridurre il rischio di mercato. In futuro, auspichiamo che anche il nucleare possa contribuire alla diversificazione del mix”.
LE ASTE AUTUNNALI
Monti conferma poi che Edison parteciperà alle prossime aste in autunno, “sia alle Fer X sia a quella per le batterie (Macse). Attendiamo anche l’asta sui pompaggi, così come vorremmo che fosse fatta chiarezza sulle concessioni idroelettriche, in parte già scadute”.
L’OPERAZIONE UNOENERGY
Infine, sull’operazione Unoenergy l’ad di Edison ha spiegato che “è un’operazione sul mercato e come tale la osserviamo, non ho altro da aggiungere. Cerchiamo sempre di cogliere eventuali opportunità di consolidamento, soprattutto in business strategici come la produzione di energia, i clienti e i servizi”.