Se Cina e Russia siglano l’accordo sul gasdotto Power of Siberia, allora Mosca sarà il il principale esportatore di gas verso Pechino. A dispetto di Washington
Mosca alleata di Pechino sul fronte gas, e la cosa potrebbe far arrabbiare ancor di più Washington, che alla ricerca della pace commerciale con la Cina potrebbe mettere sul piatto proprio le forniture di gas naturale liquefatto americano.
A dirla tutta, la partita è ancora aperta, ma Mosca sembra essere in vantaggio: se si arriverà a una decisione sulla “rotta occidentale” del gasdotto Power of Siberia, allora la Russia può diventare il principale esportatore di gas verso la Cina, fornendo oltre 80 miliardi di metri cubi all’anno.
Le indiscrezioni arrivano dal direttore dell’Amministrazione nazionale per l’Energia della Cina, Nur Bekri. “Continuiamo le consultazioni e ci aspettiamo di ottenere 30 miliardi di metri cubi dalla ‘rotta occidentale'”, ha detto. “Se arriveremo all’accordo allora saranno più di 80 miliardi di metri cubi (per tutte le rotte di rifornimento, incluso il gas liquefatto, ndr). Ciò significa che la Russia occuperà il primo posto tra i fornitori di gas in Cina”, ha affermato alla Tass.
Ma cosa manca all’accordo? Secondo l’amministratore delegato di Gazprom, Alexei Miller, l’unico aspetto che resta da concordare per far partire il progetto della rotta occidentale è il “prezzo”.