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No a indennizzi per la chiusura delle centrali a carbone tedesche

I Verdi chiedono interventi a sostegno dell’occupazione nel settore dell’energia, l’espansione delle fonti rinnovabili e misure per aumentare la competitività del comparto

Nessun indennizzo e un piano in dieci punti per uscire dal carbone come fonte energetica in Germania entro il 2038. È il programma presentato dalla copresidente del partito tedesco dell’Alleanza 90/I Verdi, Annalena Baerbock.

NO A INDENNIZZI E SI A INTERVENTI A SOSTEGNO DELL’OCCUPAZIONE E DELLE RINNOVABILI

Secondo quanto riferito in settimana dal quotidiano tedesco “Handelsblatt”, i Verdi chiedono che gli operatori delle centrali a carbone non ricevano alcun indennizzo per la chiusura degli impianti, al contrario di quanto prevede la strategia per la transizione energetica del governo Merkel. La formazione politica chiede, inoltre, interventi a sostegno dell’occupazione nel settore dell’energia coinvolto dalla ristrutturazione, l’espansione delle fonti rinnovabili e misure per aumentare la competitività del comparto energetico in Germania.

PIU’ GAS NEL FUTURO DELLA GERMANIA

L’accordo sull’addio al carbone è stato raggiunto lo scorso 26 gennaio 2019, quando la Commissione per la crescita, i cambiamenti strutturali e l’occupazione (la cosiddetta “Commissione carbone”) ha raccomandato di abbandonare la produzione di energia elettrica dal carbone entro il 2038 e di colmare il divario con il gas. All’interno delle discussioni sono state concordate anche le misure provvisorie di sostituzione delle capacità di produzione di carbone (lignite e carbon fossile) di 12,5 GW entro il 2022 e di oltre 25 GW entro il 2030. Ciò si aggiunge all’impegno di ridurre di 9 GW la produzione di elettricità da energia nucleare entro il 2023.

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