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Nomine Arera verso il CdM: governo pronto al Piano B sui tecnici per blindare l’indipendenza

Domani il dossier sul tavolo dei ministri. Fdi divisa sulla presidenza, ma la maggioranza prepara profili di riserva per evitare polemiche sull’autonomia dell’Authority.

La chiusura del cerchio sui vertici dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera) è attesa per il Consiglio dei ministri di domani. L’obiettivo dell’esecutivo è porre fine al regime di prorogatio che dura dallo scorso agosto, rinnovando il Collegio composto da cinque membri. Tuttavia, l’iter appare tutt’altro che lineare: secondo quanto appreso da Energia Oltre, i partiti di maggioranza si presenteranno all’appuntamento con una doppia lista di nomi. Accanto alle candidature “politiche” principali, infatti, i leader di governo hanno in tasca un “Piano B”, costituito da profili tecnici, pronti a essere giocati sul tavolo qualora emergessero ostacoli insormontabili legati ai requisiti di indipendenza e competenza richiesti dalla normativa.

LO SPETTRO DEL CASO PRIVACY E LA CARTA DI RISERVA

La prudenza di Palazzo Chigi nasce dalle recenti polemiche scaturite dall’elezione di Agostino Ghiglia al Garante della Privacy, figura considerata troppo vicina a Fratelli d’Italia. Per evitare nuove accuse di lottizzazione partitica e garantire il rispetto della legge istitutiva del 1995, che impone ai membri dell’Arera “alta e riconosciuta professionalità”, la maggioranza ha elaborato una strategia difensiva. Se i nomi di prima fascia – che includono ex parlamentari o figure troppo vicine ai partiti – dovessero apparire troppo esposti politicamente o vulnerabili sotto il profilo dell’autonomia, scatterà l’opzione tecnica. Questo “Piano B” prevede l’inserimento di figure dal curriculum inattaccabile e distanti dalle logiche di partito, necessarie per blindare la credibilità dell’Authority.

IL DUELLO INTERNO A FDI PER LA PRESIDENZA

Mentre si valuta la tenuta dei profili, resta da sciogliere il nodo apicale. La presidenza dell’Autorità è rivendicata da Fratelli d’Italia, ma il partito della premier è spaccato tra due opzioni. Da un lato c’è Cesare Pozzi, economista e docente alla Luiss, molto stimato dagli apparati di via della Scrofa e dalle strutture tecniche della Presidenza del Consiglio; dall’altro Nicola Dell’Acqua, attuale commissario straordinario per l’emergenza siccità, che gode del forte endorsement del sottosegretario Giovanbattista Fazzolari. La scelta del successore di Stefano Besseghini determinerà a cascata gli equilibri del resto del board.

LO SCHEMA 3-2 E L’INCOGNITA LEGA

La geografia del nuovo collegio sembra orientata, come scrivono i quotidiani, verso una ripartizione “3-2”, abbandonando il tradizionale schema “4-1”. Tre componenti andranno alla maggioranza e due alle opposizioni. Per il centrodestra, oltre alla presidenza FdI, Forza Italia schiera Francesca Salvemini, capo della segreteria tecnica del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin. Resta l’incognita della Lega: dal Carroccio, secondo quanto raccolto da Energia Oltre, non sono ancora giunte indicazioni ufficiali, mantenendo un silenzio tattico fino all’ultimo miglio. Sul fronte delle minoranze, i nomi caldi restano quelli di Alessandro Bratti e Gianni Girotto.

L’ULTIMO ATTO DEL COLLEGIO USCENTE

In attesa della fumata bianca, l’attuale vertice di Arera continua a operare nell’ambito dei poteri conferiti dalla proroga. Nella riunione di ieri, presieduta da Besseghini, sono state adottate deliberazioni cruciali per il settore. Tra i provvedimenti approvati figurano le sanzioni per i venditori di elettricità e gas inadempienti sulla trasparenza dei prezzi, le verifiche sulle agevolazioni per le imprese energivore (2024-2025) e il via libera al programma triennale degli acquisti dell’Autorità. Il collegio ha inoltre deliberato su questioni tecniche riguardanti il teleriscaldamento e il servizio idrico, oltre a promuovere appelli contro recenti sentenze del Tar Lombardia. La prossima convocazione ordinaria è fissata per il 9 dicembre, data che potrebbe saltare solo in caso di immediato insediamento dei nuovi vertici.

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