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Nomine, tutte le ultime sulle partecipate. Ecco cosa faranno Eni, Enel e Terna

Nessuna proroga della carica per un anno né rinvio delle assemblee degli azionisti, entro il 20-22 aprile le liste

Descalzi e Starace confermati mentre per i nuovi consiglieri del gruppo petrolifero sarebbe stato richiesto un profilo green. Ma dal punto di vista politico Luigi Di Maio ha riaperto la partita dei presidenti delle partecipate e dopo lo scontro con il Tesoro su Sace entrano in gioco Bernabé per l’Eni e Donnarumma per Terna. Questa la complicata partita delle nomine che partirà il 20 aprile, data entro la quale sono attese le liste del Mef.

LISTE ATTESE ENTRO IL 20 APRILE

“Nessuna proroga della carica per un anno né rinvio delle assemblee degli azionisti a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19. Nessuna delle ipotesi circolate in questi giorni si applicherà alle quotate di Stato con i vertici in scadenza: il calendario sarà rispettato e per i nuovi consigli d’amministrazione arriverà un mandato pieno per i prossimi tre anni, prediligendo la continuità gestionale nel traghettare i gruppi fuori dallo shock coronavirus – scrive Mf-Milano Finanze -. Con questi presupposti nel governo con una sorta di accordo di Pasqua ha prevalso la volontà di amministratori delegati in scadenza, Claudio Descalzi di Eni e Francesco Starace di Enel, entrambi in carica dal 2014 e quindi a conclusione del secondo mandato. I due gruppi riuniranno le assemblee tra un mese esatto, il 14 maggio prossimo Enel e appena un giorno prima, il 13 maggio, Eni. Le liste sono attese tra questa settimana e l’inizio della prossima. Eni, in particolare, ha appena avvertito gli azionisti di tenere come termine massimo non più il 18 bensì il 20 aprile, fermo restando il termine di legge del 22 per la pubblicazione”.

IL NUOVO CONSIGLIO DOVRA’ AVERE COMPETENZA NELLA DECARBONIZZAZIONE

“Sempre secondo indiscrezioni – prosegue Mf-Milano Finanze -, confermati gli ad, l’azionista pubblico starebbe pensando a un ricambio quasi completo dei consiglieri d’amministrazione. E nel caso di Eni, spunta una novità, accanto alla tradizionale raccomandazione per un ‘mix di competenze del ben bilanciato e rafforzato dalla conoscenza del business di Eni e dall’esperienza acquisite nel corrente mandato, considerate la complessità del business e l’esigenza di portare a compimento il percorso di trasformazione avviato dall’attuale consiglio’. C’è infatti un riferimento diretto agli obiettivi della transizione energetica del piano strategico 2020-2023. ‘Appare opportuno che il nuovo consiglio’, si legge, ‘sia formato da professionalità in possesso di competenze ed esperienze adeguate per una piena condivisione del percorso di decarbonizzazione e per assecondare e implementare, con la rapidità richiesta dal mercato, le trasformazioni industriali e tecnologiche e i driver strategici ad esso associati, al fine di proteggere e salvaguardare valore per tutti gli stakeholder, con specifico riferimento al tema della transizione energetica e alla sua centralità nel piano strategico di Eni’”.

M5S PUNTANO ALLE PRESIDENZE

Tuttavia, scrive La Repubblica, “dopo che l’ex capo del Movimento ha dovuto subire il passaggio di Sace sotto il controllo del ministero dell’Economia” Di Maio “da quel giorno ha alzalo il tiro: ‘Va bene mantenere gli attuali amministratori delle aziende partecipale, ma sono tutti vicini al centrosinistra, a questo punto vogliamo nostri uomini alle presidenze’, è stata la rivendicazione. Ne è scaturita una battaglia sullo traccia non di poco conto, nelle stanze di compensazione di Palazzo Chigi, anche perché le assemblee delle società che dovrebbero eleggere i nuovi presidenti sono convocate in gran parte per fine aprile. Alcune già la prossima settimana”.

CHI SIEDE AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE

“A sedere al tavolo della trattativa sono il capo della delegazione del Pd Dario Franceschini, e il sottosegretario alla Presidenza, Riccardo Fraccaro, per il M5s – prosegue il quotidiano romano -. Matteo Renzi come è facile immaginare, non resterà a guardare, nonostante lo sprezzante ‘se le tengano, le poltrone, noi ci teniamo i nostri valori’, delle scorse settimane. Ma è una partita dalla quale soprattutto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non intende né può restare escluso. I tempi, oltre che i modi, non lo hanno convinto affatto. Nei giorni scorsi ha chiesto ai suoi uffici se fosse possibile lavorare a una proroga di un anno anche per i presidenti delle partecipate. Possibilità che, a quanto sembra, i “giuristi” di Palazzo Chigi avrebbero ammesso. Ma che desterebbe qualche perplessità in cima al Colle per quella mia sorta di stand-by che si aprirebbe per strutture vitali per la vita del Paese, in un momento così delicato”.

I CANDIDATI IN CORSA

“Il Movimento 5 Stelle pensa di rispolverare Franco Bernabé per la Presidenza dell’Eni, azienda che ha già guidato da amministratore delegato dal 1993 al 1998 . Lascerebbe così il suo posto Emma Marcegaglia. Ma in corsa per il cane a sei zampe c’è anche l’ex capo della Polizia Gianni De Gennaro, presidente dal 2013 di Leonardo: la società di alla tecnologia specializzata nei settori strategici della difesa e della sicurezza. (…)Stefano Donnarumma, oggi manager di Acea, l’azienda romana dell’energia, potrebbe approdare all’apice di Terna. Sull’intera giostra incombe il vincolo delle quote rosa. Ecco perché la presidente di Enel, Maria Patrizia Grieco, potrebbe mantenere la presidenza Enel”, conclude La Repubblica.

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