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Gasdotto Nord Stream

Nord Stream 2, perché il gasdotto è ancora in bilico

L’arresto e la condanna di Alexei Navalny da parte della Russia ha scatenato una serie di posizioni che stanno ritardando qualsiasi decisione sul Nord Stream 2

Ha creato una sorta di effetto a catena l’arresto e la condanna di Alexei Navalny da parte della Russia che si sta ripercuotendo anche sul Nord Stream 2. Rimangono solo 150 km da costruire del gasdotto ma man mano che il progetto si avvicina alla costa baltica della Germania sembrano verificarsi nuovi eventi che portano allo stop dell’opera.

LE GERMANIA ABBANDONI IL PROGETTO

“L’Europa deve imporre nuove sanzioni alla Russia in seguito all’arresto e alla condanna di Alexei Navalny e la demolizione del Nord Stream 2 dovrebbe essere in cima alla lista”, scrivono un gruppo di sei eurodeputati del Partito popolare europeo (PPE). Si tratta di Tomas Tobé (Svezia), Sandra Kalniete (Lettonia), Andrius Kubilius (Lituania), Sirpa Pietikäinen (Finlandia), Riho Terras (Estonia) e Pernille Weiss (Danimarca) che guidano le rispettive delegazioni nazionali del Partito popolare europeo nel Parlamento Ue. “Sono urgentemente necessarie nuove sanzioni contro la Russia, a seguito dell’arresto arbitrario e della condanna del leader dell’opposizione Alexei Navalny. Nord Stream 2 dovrebbe essere in cima alla lista in risposta alla recente repressione del Cremlino contro l’opposizione e la democrazia. Chiediamo alla Germania di abbandonare il progetto, che sta effettivamente minando gli interessi economici e ambientali dell’Europa, nonché la nostra sicurezza e integrità politica.”, si legge su Euractive.

“Il gasdotto è dall’inizio una mossa energetica russa e non ha alcuna rilevanza commerciale, progettato solo per concentrare un quarto di tutto il consumo di gas dell’Unione europea e l’80% delle importazioni di gas russo su un unico percorso, tagliando efficacemente l’Ucraina come paese di transito e cementando la nostra dipendenza dalla Russia per la nostra sicurezza energetica – hanno proseguito gli eurodeputati -. Per le sue dimensioni, il percorso e il carattere strategico sradicherebbe l’architettura del mercato europeo del gas e metterebbe a repentaglio la sicurezza e l’indipendenza del nostro continente. Nord Stream 2 ostacolerà anche le ambizioni e climatiche e ambientali dell’Europa. Non c’è logica dietro l’approfondimento della nostra dipendenza dal gas russo, che consente allo stesso tempo il prosciugamento della rotta di transito ucraina e regala a Gazprom una posizione sempre più dominante sul mercato europeo. È invece giunto il momento di compiere ulteriori passi verso un’Unione dell’energia pienamente sviluppata, basata sulla sicurezza, la solidarietà e le innovazioni, a vantaggio dell’azione per il clima, della nostra sicurezza, diversificazione e indipendenza energetica”.

LA GERMANIA INTENZIONATA A PROSEGUIRE

La Germania non dovrebbe rinunciare al sostegno per il gasdotto Nord Stream 2 poiché “moralizzare” non è politica estera. Sono chiare le parole di Armin Laschet che il mese scorso ha vinto le elezioni per la leadership dei Democratici Cristiani (CDU) del Cancelliere Angela Merkel. Secondo quanto riporta Reuters, Laschet, candidato a essere il prossimo premier tedesco, ha ricordato che “per 50 anni, anche nei tempi della Guerra Fredda, la Germania ha comprato gas dall’Unione Sovietica, e ora lo fa dalla Russia. Il governo tedesco sta seguendo la strada giusta”, ha ammesso il politico aggiungendo: “Dobbiamo garantire gli interessi geopolitici dell’Ucraina e assicurare il nostro approvvigionamento energetico attraverso questo progetto”. In realtà i Verdi tedeschi, i più probabile partner della coalizione con la CDU alle elezioni di settembre, hanno espresso la loro opposizione all’opera dopo l’affare Navalny. Anche se Laschet si è detto ottimista sul fatto che Nord Stream 2 non sarà un problema durante le elezioni.

LA FRANCIA “NON SI IMMISCHERÀ” NELLE SCELTE TEDESCHE SU NORD STREAM 2

Intanto dalla Francia è arrivato un sostanziale allontanamento dalla questione gasdotto: la Francia, infatti, non farà pressioni sulla Germania affinché modifichi i suoi piani, ha detto il ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian in un’intervista alla radio Europe 1 secondo quanto riportato da DW.
Il giovane ministro francese ha aggiunto che qualsiasi decisione di abbandonare il progetto spetterebbe “ai tedeschi”, “Non ho intenzione di immischiarmi nelle scelte energetiche della Germania” ha detto Le Drian.

USA FANNO PRESSIONI

Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno nuovamente esercitato pressioni sul progetto. “Il Nord Stream 2 e la seconda linea del TurkStream sono progettati per aumentare l’influenza della Russia sui nostri alleati e partner, e minano la sicurezza transatlantica”, ha detto ai media il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price. Price ha chiarito che gli Stati Uniti continueranno a monitorare la costruzione del gasdotto. “Monitoreremo l’attività per completare o certificare la pipeline, e se tale attività avrà luogo prenderemo una decisione sull’applicabilità delle sanzioni”, ha detto Price.

TIMIDA APERTURA SECONDO OMV

Un piccolo spiraglio arriva però dalla nuova amministrazione Biden: L’austriaca OMV, una dei partner del progetto, ha definito incoraggiati le notizie secondo cui gli Stati Uniti sarebbero pronti a impegnarsi con la Germania sul futuro del gasdotto Nord Stream 2. Il CEO Rainer Seele ha sottolineato che potrebbe esserci una “soluzione politica” a un “conflitto politico”, secondo quanto si legge su S&P Global Platts.

LA RUSSIA PRONTA A SEGUIRE LE VIE LEGALI

Intanto la Russia sta valutando l’ipotesi di utilizzare le vie legali per proteggere la costruzione di Nord Stream 2, anche se la posizione dei capi di stato e degli imprenditori è molto più importante in questo contesto, ha commentato il vicepresidente del Consiglio Dmitry Medvedev.

Mosca non ha dubbi che il gasdotto sarà completato, poiché i partner stranieri ne hanno bisogno, ha assicurato Medvedev, invitando la Germania a non piegarsi alle richieste di Washington. “Se ci sono dei motivi, possiamo certamente andare in tribunale”, ha detto Medvedev in un’intervista ai media russi.

Questo fine settimana il consorzio che si sta occupando della realizzazione dell’infrastruttura ha dichiarato in un commento via e-mail a Reuters che le ultime attività di posa dei tubi da parte della nave Fortuna hanno seguito il completamento con successo delle prove in mare: “Tutti i lavori sono eseguiti in linea con le relative autorizzazioni. Forniremo ulteriori informazioni sui lavori di costruzione e ulteriore pianificazione a tempo debito”.

 

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