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Pronta l’offensiva russa per vendere più centrali nucleari all’estero

Vladimir Putin ha deciso di gareggiare con la Cina per diventare una superpotenza nel settore

La Russia sta incrementando le vendite all’estero di centrali nucleari, con la società statale che si occupa di energia nucleare, la Rosatom, che a luglio ha accettato di cooperare nella costruzione di una centrale in Uzbekistan con la Cina.

IL 67% DEL MERCATO MONDIALE DEL NUCLEARE È IN MANO ALLA RUSSIA

La Russia rappresenta il 67% del giro d’affari relativo alla realizzazione di reattori nucleari attualmente in fase di sviluppo a livello globale. Entro il 2030, Rosatom punta ad aumentare le vendite all’estero a due terzi delle vendite totali, rispetto all’attuale media del 50%. Il governo di Vladimir Putin sta cercando, in sostanza, di espandere l’influenza russa attraverso la diplomazia nucleare, in competizione con la Cina – che sta anch’essa promuovendo le proprie centrali – per agguantare lo status di superpotenza nucleare.

LIKHACHEV (ROSATOM): CONTRATTI PER 35 REATTORI E 133 MILIARDI DI DOLLARI DI ORDINATIVI DALL’ESTERO

Ci auguriamo che un sacco di altri paesi diventino nostri partner”, ha detto il Chief Executive di Rosatom Alexey Likhachev al primo ministro Dmitry Medvedev in una riunione all’inizio di luglio come ricorda il quotidiano giapponese Nikkei. Likhachev ha riferito che la sua azienda ha firmato contratti per la costruzione di 35 reattori nucleari, compresi accordi tra governi per un totale di ordinativi provenienti dall’estero di oltre 133 miliardi di dollari.

I NEGOZIATI PER COSTRUIRE IL PRIMO REATTORE DELL’UZBEKISTAN SONO NELLA FASE FINALE

Il numero uno di Rosatom ha ammesso, inoltre, che i negoziati per un accordo intergovernativo con l’Uzbekistan per la costruzione di quella che sarà la prima centrale nucleare dell’Asia centrale sono nella fase finale. L’azienda russa ha proposto il progetto in Uzbekistan lo scorso dicembre firmando un documento sulla cooperazione in materia di energia nucleare. L’Uzbekistan ha successivamente annunciato di aver accettato la costruzione di due reattori da 1.200 megawatt ciascuno e un commissioning plan di 28 anni. L’impianto sarà probabilmente costruito a Navoi, vicino al confine con il Kazakistan. Durante una visita di Putin in Cina nel mese di giugno, Rosatom ha poi concluso un accordo quadro di cooperazione per la costruzione di centrali nucleari, tra cui quattro reattori nelle province di Jiangsu e Liaoning.

ROSATOM PUNTA A RAGGIUNGERE I 200 MILIARDI DI ORDINATIVI ENTRO IL 2030 corea nucleare

La Russia intende realizzare centrali nucleari procedendo di pari passo con le esportazioni di petrolio e gas. Il rapporto annuale di Rosatom per il 2016 mostra che l’azienda è coinvolta in progetti di centrali nucleari in più di 10 paesi, tra cui Cina, Bangladesh e India. Come detto l’azienda ha raggiunto i 133,4 miliardi di dollari di ordinativi all’estero, in crescita del 21% rispetto all’anno precedente. L’obiettivo è salire fino a 200 miliardi di dollari nel 2030. Le vendite all’estero dovrebbero passare dal 47% del totale nel 2016 ai due terzi nel 2030. L’azienda si sta concentrando soprattutto su Asia, Medio Oriente e Africa, dove la rapida crescita demografica probabilmente stimolerà la domanda di energia elettrica.

LA FORZA DELLA RUSSIA È L’OFFERTA DEL PACCHETTO “CHIAVI IN MANO”

In un vertice di fine luglio in Sud Africa dei cosiddetti paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), Putin ha offerto cooperazione sui progetti di centrali nucleari anche al presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. La forza della Russia in questo campo è il sostegno incondizionato del governo, e la sua capacità di assumersi tutti gli aspetti di un progetto riguardante un reattore. Il governo Putin attribuisce grande importanza a questa fonte, considerandola un’industria competitiva a livello globale e ad alta intensità tecnologica, con un ruolo importante nel rivitalizzare l’industria nazionale russa. Altro aspetto fondamentale a favore del successo dei reattori russi è la competitività in termini di prezzo: il governo di Mosca concede prestiti per finanziare i costi elevati di realizzazione e non solo si occupa di costruire l’impianto, ma fornisce il combustibile, gestisce i reattori e smaltisce il combustibile usato. Ciò rende un accordo con la Russia interessante per i paesi che vogliono costruire la loro prima centrale nucleare, ma che mancano del know-how operativo.

IN COMPETIZIONE CON LA CINA

Con il Giappone e la maggior parte dei paesi occidentali che si sono ormai ritirati dal settore, alcuni analisti prevedono che Russia e Cina domineranno il mercato nei prossimi anni. La Cina ha chiarito che la sua politica è quella di espandersi a livello internazionale basandosi sulla tecnologia russa, francese e di altri paesi che sono all’avanguardia nello sviluppo di impianti nucleari. Nel mese di maggio, Wang Shoujun, presidente della società cinese di proprietà statale di energia nucleare, la China National Nuclear Corp., ha firmato un memorandum d’intesa con il ministro dell’energia dell’Uganda con l’obiettivo di cooperare per lo sviluppo dell’energia nucleare. Nel 2017 Pechino ha raggiunto un accordo analogo con la Thailandia e sta attualmente intensificando la cooperazione con Arabia Saudita e Argentina.

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