Ma c’è preoccupazione per l’aumento delle scorte petrolifere avvenuto nelle ultime settimane e per le incombenti incertezze macroeconomiche che potrebbero richiedere un cambio di rotta
Ha raggiunto il 111% la conformità dei paesi Opec e non Opec aderenti all’accordo sul taglio della produzione petrolifera a settembre. E’ quanto riferisce un comunicato stampa dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio ricordando che l’intesa è stata sottoscritta a Vienna alla fine del 2016 quando i principali produttori, tra cui la Russia, concordarono di tagliare la produzione per un totale di 1,8 milioni di barili al giorno nel tentativo di stabilizzare i prezzi globali del greggio.
AUMENTO SCORTE E INCERTEZZE MACROECONOMICHE POTREBBERO 
RICHIEDERE UN CAMBIO DI ROTTA
Secondo l’Opec questo dato “dimostra i progressi significativi” verso l’obiettivo fissato durante il quarto incontro ministeriale dei paesi sottoscrittori dell’accordo avvenuto il 23 giugno 2018 nel corso del quale il Comitato ministeriale misto per il monitoraggio dell’accordo (Joint Ministerial Monitoring Committee, Jmcc) esaminò la situazione del mercato. Attualmente tuttavia, ha sottolineato Opec il mercato mostra “un livello di offerta adeguato rispetto alla domanda” anche se “il Comitato esprime la sua preoccupazione per l’aumento delle scorte petrolifere avvenuto nelle ultime settimane e ha anche notato incombenti incertezze macroeconomiche che potrebbero richiedere un cambio di rotta”, ha precisato la nota.
IL PROSSIMO INCONTRO DEL COMITATO PER IL MONITORAGGIO DELL’ACCORDO SI TERRA’ L’11 NOVEMBRE AD ABU DHABI
Per questo motivo il Jmmc ha chiesto al Comitato tecnico congiunto di continuare a monitorare la situazione del mercato petrolifero e studiare le prospettive per il 2019, con l’obiettivo di presentare una serie di opzioni sui livelli di produzione per il prossimo anno ed evitare il riemergere di squilibri di mercato. Il prossimo incontro del Jmcc si terra’ l’11 novembre ad Abu Dhabi.