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Parchi

Parchi nazionali, arriva dpcm sui coordinamenti territoriali

Presso ogni parco sarà dislocato un reparto Carabinieri parco nazionale

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del presidente del Consiglio (datato 17 novembre 2020) sui coordinamenti territoriali per l’ambiente dei parchi nazionali. Innanzitutto è previsto che presso ogni parco nazionale “il cui territorio non ricade esclusivamente nel perimetro di regioni a statuto speciale o province autonome, è dislocato (…) un reparto Carabinieri parco nazionale, comprensivo delle articolazioni periferiche, dipendente dal Comando unita’ forestali, ambientali e agroalimentari dell’Arma dei carabinieri, con circoscrizione coincidente con la perimetrazione del parco stesso”.

Per quanto riguarda la dotazione organica dei reparti Carabinieri parco nazionale, comprensiva delle articolazioni periferiche, in totale si dispone il dispiegamento di 1035 unità di cui 120 nel Pollino, 111 Cilento Vallo di Diano e Alburni e 109 Gran Sasso e Monti della Laga, solo per citare i più numerosi. (QUI LA DOTAZIONE COMPLETA)

Il reparto Carabinieri parco nazionale “opera con vincolo di dipendenza funzionale dall’Ente parco nazionale nel rispetto dell’unitarietà di struttura ed organizzazione gerarchica del personale dell’Arma dei carabinieri, per il tramite del comandante del reparto stesso. Le priorità degli interventi tecnici da attuare sono individuate sulla base di un Piano operativo predisposto e sottoscritto dall’ente parco e dal comandante del reparto Carabinieri parco nazionale.

Ad ogni reparto Carabinieri parco nazionale “è assegnato personale dei ruoli dell’Arma dei carabinieri la cui specifica formazione sarà assicurata mediante corsi di specializzazione organizzati di intesa con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare”.

Il decreto si applica ai parchi nazionali presenti in regioni a statuto ordinario. Nei casi in cui i territori dei parchi nazionali ricadano, sia pure parzialmente, nel perimetro di regioni a statuto speciale o province autonome, “si provvederà a garantire la sorveglianza nei citati territori tramite appositi provvedimenti sulla base dell’intesa fra gli enti interessati, da perfezionarsi in conformità alle norme nazionali e regionali di volta in volta applicabili e, comunque, previo parere della Conferenza unificata”.

Dal punto di vista finanziario rimangono a carico del bilancio di previsione del Ministero della difesa gli oneri relativi agli assegni fissi spettanti al personale dei reparti Carabinieri parco nazionale nonché all’armamento ed all’equipaggiamento. Sono, invece, posti a carico degli appositi capitoli di bilancio degli enti parco gli oneri per il trattamento economico di missione e lavoro straordinario; per la ulteriore formazione specifica del medesimo personale; relativi al funzionamento, manutenzione e potenziamento dei mezzi necessari per la sorveglianza, compresi i reparti a cavallo; relativi alla manutenzione, ordinaria e straordinaria, degli immobili adibiti a sede degli uffici del reparto Carabinieri parco nazionale nonche’ delle articolazioni dipendenti, posti all’interno del perimetro del parco.

“Nel caso in cui non sia possibile l’utilizzazione di immobili collocati nel perimetro del parco, graveranno sui bilanci degli enti parco gli oneri relativi alla manutenzione, ordinaria e straordinaria, degli immobili situati all’esterno del territorio del parco e destinati esclusivamente a sede degli uffici del reparto Carabinieri parco nazionale e delle articolazioni dipendenti”.

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