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Economia Circolare

Perché il governo Draghi litiga con l’UE sulla plastica

Al bando piatti, posate, cannucce, contenitori in polistirolo, cotton fioc e tutti i prodotti in plastica monouso. Perché la direttiva europea SUP non piace a molti in Italia?

La direttiva Ue 904, nota come SUP (Single Use Plastic) o anche “salvamare”, prevede che entro il 3 luglio gli Stati membri vietino la plastica monouso. La normativa, però, preoccupa e fa arrabbiare diversi esponenti del governo Draghi, che temono per l’impatto che il provvedimento avrà sull’economia.

L’Italia aveva recepito e approvato a larga maggioranza la direttiva lo scorso 20 aprile, tuttavia Bruxelles ha aggiunto solo in un secondo momento alcune linee guida che mettono al bando anche alcuni prodotti monouso che prima non figuravano.

COSA HA DETTO GIORGETTI

Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, in un recente incontro con il commissario europeo per gli Affari economici e monetari Paolo Gentiloni, non ha nascosto la sua inquietudine: “Riguardo alla transizione ecologica è importante sottolineare che è giusto andare in quella direzione, ma tenendo conto anche del prezzo che si paga in termini di posti di lavoro persi”.

Dallo stesso dicastero guidato da Giorgetti è circolata una nota in cui si ribadisce che: “La consapevolezza ambientale, progetto condivisibile e obiettivo da perseguire non può ignorare le conseguenze di un approccio ideologico che penalizza le industrie italiane lasciando sul terreno morti e feriti in termini di fallimenti aziendali e disoccupazione”.

COSA HA DETTO CINGOLANI

Il ministro alla Transizione ecologica, protagonista assoluto della questione, Roberto Cingolani ha addirittura definito“assurda” la direttiva SUP e sottolineato le contraddizioni dell’Ue: “L’Europa ha dato una definizione di plastica stranissima, solo quella riciclabile. Tutte le altre, anche se sono biodegradabili o sono additivate di qualcosa, non vanno bene. Ma nello stesso tempo – ha aggiunto Cingolani – la Ue sta finanziando grandi progetti europei per sviluppare plastiche biodegradabili”.

COSA NE PENSA CONFINDUSTRIA

Come scrive Il Sole24Ore, l’industria italiana è in allarme perché è leader in Europa nel produrre oggetti in plastica ma anche in carta politenata e plastica biodegradabile e il presidente di Confindustria Carlo Bonomi con un tweet ha lanciato lo stesso allarme di Giorgetti:

AMBIENTE, LEGA SCRIVE A COMMISSIONE EUROPEA: FARE MARCIA INDIETRO SU DIRETTIVA PLASTICA

Nelle ultime ore la Lega ha scritto alla commissione europea per chiedere a Bruxelles di fare marcia indietro sulla direttiva riguardante la plastica. “Esprimiamo preoccupazione per l’inclusione nella direttiva plastica monouso di tutte le tipologie di plastica, anche quelle biodegradabili e a base di carta: con un’applicazione così estensiva, numerose aziende italiane che già hanno investito per produrre plastiche a ridotto impatto sull’ambiente dovranno subire un ingente taglio di posti di lavoro e fronteggiare una nuova crisi. In una fase critica per la ripresa dell’economia in tutti gli Stati Ue, è pericoloso creare le condizioni per acuire ulteriormente la diminuzione dei posti di lavoro, per questo abbiamo scritto una lettera alla Commissione Europea per chiedere di rivedere le assurde linee guida della direttiva plastica monouso, che andrebbero a colpire mortalmente un settore economico importante per il nostro Paese. Bisogna fare di tutto per evitare questa sconfitta del sistema Paese, un danno di proporzioni gravi per un comparto in cui l’Italia è leader in Europa. Bene ha fatto il Governo a esprimersi contro questo provvedimento, al quale la Lega a Bruxelles si è sempre opposta: grave che Pd e M5s non abbiano compreso il rischio votando la direttiva nel 2019, in nome di un’ideologia ambientalista incapace di dialogare e fare sintesi col mondo produttivo”. Così in una nota Paolo Borchia, europarlamentare della Lega e coordinatore ID in commissione Industria, e Marco Campomenosi, capo delegazione Lega al Parlamento Europeo, firmatari della lettera ai commissari europei Thierry Breton e Virginijus Sinkevicius, condivisa dagli europarlamentari Lega.

Leggi anche: Cos’è e cosa farà il MITE, ministero della Transizione ecologica

(ARTICOLO TRATTO IN PARTE DA POLICYMAKERMAG)

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