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Gas

Perché la bolletta energetica europea rischia di schizzare oltre i 1.000 miliardi di euro

La chiusura del Nord Stream 1 aumenta le pressioni sull’approvvigionamento e sulla liquidità delle utility europee. Il rapporto S&P Global Ratings

La “chiusura a tempo indeterminato” del gasdotto Nord Stream 1 si aggiungerà alle pressioni esistenti sulle forniture di gas e di energia elettrica e sui prezzi delle utility europee, nonché sulla compressione della liquidità. È quanto emerge dall’analisi di S&P Global Ratings dal titolo “Nord Stream 1 Shutdown: Will Utilities And Markets Freeze This Winter?“.

UTILITY DI FRONTE A INVERNO RIGIDO

Secondo l’analisi, dopo un’estate torrida, le aziende europee del gas e dell’energia elettrica si trovano ora ad affrontare un inverno ancora più rigido a seguito della chiusura da parte di Gazprom della sua unica via di approvvigionamento verso la Germania.

“Sebbene questo riduca le forniture invernali dell’Europa solo di circa il 2% rispetto al livello dei flussi di agosto, tutte le riduzioni marginali pesano in modo esponenziale sui prezzi di mercato, come hanno confermato gli aumenti a due cifre di lunedì”, ha dichiarato Dubois-Pelerin, responsabile del settore delle utility EMEA di S&P Global Ratings che ha ricordato come il 1° agosto l’agenzia ha già alzato in modo significativo le ipotesi di prezzo del TTF (European Title Transfer Facility), portandole a livelli molto più alti di quelli prevalenti fino alla metà del 2021.

PRESSIONI SULL’OFFERTA SPINGONO PREZZI

Le pressioni sull’offerta e la spinta dei governi a stoccare il gas “a qualsiasi costo” per aumentare la sicurezza delle forniture nonostante l’interruzione del gas russo “non sono gli unici fattori che, secondo le nostre previsioni, continueranno a sostenere i prezzi molto alti del gas e dell’energia elettrica nei prossimi mesi”, ha però ammess Dubois-Pelerin.

A ciò si aggiungono infatti la scarsa disponibilità di energia idroelettrica nell’Europa meridionale, la bassa produzione nucleare francese, la lenta ripresa della produzione a carbone e la lentezza nel moderare i consumi residenziali e commerciali. Con opzioni di approvvigionamento limitate, il ripristino dell’equilibrio energetico europeo dipende ora dalla riduzione della domanda in linea con l’obiettivo del 15% fissato dall’UE per l’inverno.

BOLLETTE ENERGETICA UE SCHIZZA A 1000 MLD DI EURO

I prezzi elevati aggraveranno la già acuta questione di chi debba sostenere l’enorme onere finanziario che ne deriva. Secondo le stime di S&P Global Ratings, la bolletta energetica europea supererà i livelli pre-pandemia di oltre 1.000 miliardi di euro. I governi sono intervenuti a sostegno del funzionamento del mercato e di specifiche utility in modi senza precedenti. “Nonostante l’intervento senza precedenti dei governi sui mercati e su specifiche utility, l’inevitabile ridisegno del mercato del gas sarà complesso e comporterà molti rischi per le utility valutate quest’inverno. Le tasse inattese potrebbero anche intaccare l’aumento degli utili per la produzione di energia elettrica a costi fissi e senza copertura”, ha aggiunto Dubois-Pelerin.

A RISCHIO IDROELETTRICO, RINNOVABILI, NUCLEARE E BIOMASSE

“Più in generale, data l’ingente quantità di collaterale nei mercati volatili dell’energia, riteniamo che i governi europei siano sempre più disposti a sostenere la liquidità nelle borse dell’energia e presso le utility europee contro i massicci movimenti di collaterale di copertura – ha affermato Dubois-Pelerin -. Le tecnologie di generazione più a rischio, a nostro avviso, sono l’idroelettrico commerciale, le energie rinnovabili, il nucleare e le biomasse”.

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