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Idroelettrica

Perché l’energia idroelettrica consolida il suo posto come rinnovabile più popolare al mondo

L’energia idroelettrica rappresenta quasi un sesto della produzione mondiale di energia, dietro solo al carbone e al gas naturale.

Ancora un anno in rialzo per il mercato dell’idroelettrico: il 2022, infatti, segnerà il traguardo del superamento, per la prima volta nella storia, dei 1.200 GW prodotti attraverso questa fonte di energia con gli investimenti a quota 36,3 miliardi di dollari. A fornire i dati l’analisi della società di consulenza Rystad Energy secondo la quale l’energia idroelettrica si conferma la fonte rinnovabile più popolare al mondo.

UN STESO DELLA PRODUZIONE ENERGETICA MONDIALE È IDROELETTRICO

L’energia idroelettrica rappresenta quasi un sesto della produzione mondiale di energia, dietro solo al carbone e al gas naturale. Il contributo dell’industria alla produzione di energia è quasi il 60% superiore a quello dell’energia nucleare e superiore a tutte le altre energie rinnovabili messe insieme, inclusi eolico, solare fotovoltaico, bioenergia e geotermia. L’energia generata dall’energia idroelettrica è leggermente aumentata nel 2021 a 4.414 terawattora (TWh), rispetto ai 4.360 TWh del 2020, mentre nel 2020 è stata aggiunta una capacità di quasi 17 GW, seguita da altri 14 GW nel 2021.

RALLENTAMENTO DEGLI INVESTIMENTI PRIMA DEL 2020

Gli investimenti nel settore sono leggermente rallentati prima del 2020 a causa dello slancio di altre fonti rinnovabili come eolico e fotovoltaico, ha precisato Rystad Energy. Una situazione, ha precisato ancora la società di consulenza nel suo studio, “aggravata dai ritardi di diversi grandi progetti idroelettrici e dalla mancanza di cambiamenti politici in alcune regioni, che hanno anche rallentato la crescita. Il settore, tuttavia, sta vivendo una rinascita grazie al fatto che i paesi sono sempre più motivati trovare opzioni rinnovabili adeguate per decarbonizzare la loro fornitura di energia”.

SATWANI (RYSTAD ENERGY): È LA SPINA DORSALE DELLA GENERAZIONE DI ELETTRICITÀ A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO

“L’energia idroelettrica è la spina dorsale della generazione di elettricità a basse emissioni di carbonio ed è in aumento dagli anni ’70. Negli ultimi due decenni, la capacità globale installata di energia idroelettrica è cresciuta da 680 GW nel 2000 a quasi 1.200 GW nel 2021, un aumento di oltre il 75%”, ha affermato l’analista di Rystad Energy Karan Satwani.

L’ENERGIA IDROELETTRICA NEL MONDO: CINA AL TOP

La Cina rimane il leader mondiale per capacità idroelettrica totale installata con oltre 340 GW, più del triplo della capacità del secondo classificato il Brasile con 112 GW. Gli Stati Uniti (84 GW), il Canada (81 GW) e la Russia (50 GW) completano la top five per la produzione di energia idroelettrica a livello globale, seguiti da India (47 GW), Norvegia (33 GW), Turchia (30 GW) e Giappone (23 GW).

Negli ultimi anni, i paesi asiatici e sudamericani, guidati da Cina e Brasile, hanno favorito l’aumento della capacità globale, mentre gli altri continenti sono rimasti relativamente piatti. La capacità installata combinata in Asia è aumentata da 462 GW nel 2017 a 514 GW previsti nel 2022, mentre la capacità totale in Sud America è passata da 175 GW a 192 GW previsti nello stesso periodo, secondo Rystad Energy.

I PROGETTI DEL 2022: LA CINA SEMPRE IN POLE POSITION

Guardando al 2022, il progetto idroelettrico cinese Baihetan, che ha iniziato le operazioni di due delle sue 16 unità nel giugno 2021, sarà in grado di produrre fino a 16 GW di energia all’anno una volta pienamente operativo e cioè entro la fine dell’anno. Questo lo renderà il secondo progetto idroelettrico più grande al mondo, eclissato solo da un altro mega-sviluppo cinese, il progetto della diga delle Tre Gole nella provincia di Hubei. La centrale idroelettrica di Wudongde, un altro ambizioso sviluppo cinese, ha iniziato la piena operatività nel giugno dello scorso anno con una capacità installata di 10,2 GW, che lo ha reso il settimo progetto idroelettrico più grande al mondo.

ASIA E AFRICA GUIDERANNO LE NUOVE CAPACITA’ FINO AL 2030

Rystad Energy prevede che la maggior parte delle aggiunte di capacità fino al 2030 proverranno da progetti in Asia e Africa. In Africa, in particolare, la capacità installata dovrebbe crescere a un tasso annuale combinato del 2,5% dal 2017 al 2023, trainata da Etiopia, Mozambico e Uganda.

La maggior parte dei progetti su larga scala in Asia e Africa sono gestiti da società statali. “Prevediamo un rallentamento del ritmo di sviluppo dell’energia idroelettrica in Cina nei prossimi anni a causa delle crescenti preoccupazioni per l’impatto ambientale e della diminuzione della disponibilità di siti economicamente attraenti per grandi progetti – ha affermato la società di consulenza energetica nel suo studio -. Tuttavia, si prevede che i nuovi obiettivi a lungo termine e gli incentivi finanziari dell’India sbloccheranno un’ampia pipeline di progetti visto che il governo mira ad aumentare la capacità idroelettrica di circa il 55% in questo decennio e raggiungere i 73 GW entro il 2030. Non sono previste aggiunte significative di capacità in Nord America ed Europa per almeno due anni. Tuttavia, la modernizzazione delle infrastrutture sarà una priorità in entrambi i continenti durante questo decennio”.

AFRICA SUBSAHARIANA LA REGIONE A MAGGIORE CRESCITA

Su base regionale, Rystad Energy prevede che l’Africa subsahariana e l’Asia-Pacifico crescano, poiché si sta sviluppando un potenziale non sfruttato per soddisfare la crescente domanda di energia. Queste regioni hanno anche bisogno di una produzione di energia economicamente vantaggiosa per espandere l’elettrificazione.

“In questo decennio, una parte considerevole degli investimenti sarà spesa per la modernizzazione degli impianti obsoleti nelle economie avanzate. Inoltre, sono necessari investimenti significativi per le infrastrutture esistenti, inclusi aggiornamenti, sostituzioni e l’aggiunta di turbine. La maggior parte della spesa per la modernizzazione sarà in Nord America, Europa ed Eurasia, dove si trova la maggior parte dei vecchi impianti mondiali – sottolinea il report -. Saranno necessari investimenti per ripristinare le prestazioni e adattare gli impianti alle condizioni operative che sono cambiate dalla costruzione degli impianti. Nel complesso, la quota degli investimenti spesi per modernizzare e mantenere gli impianti idroelettrici e le infrastrutture esistenti sarà significativamente superiore alla spesa per la costruzione di nuove centrali elettriche nei mercati più giovani”.

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