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Petrolio

Perché l’Ue vuole modificare l’embargo al petrolio russo

Il premier ungherese Viktor Orban ha parlato di una decisione, quella di Bruxelles sul petrolio, che ha oltrepassato la linea rossa e in grado di danneggiare l’unità dell’Unione stessa.

La Commissione europea è pronta a modificare il suo piano di embargo sul petrolio russo, nel tentativo di conquistare gli Stati riluttanti. Secondo Reuters, che ha citato alcune fonti Ue, la proposta riguarderebbe una transizione di tre mesi prima dell’introduzione di un divieto sui servizi di spedizione per il trasporto di petrolio russo, e un aiuto con investimenti per migliorare le infrastrutture petrolifere e mitigare l’impatto delle sanzioni.

PIU’ TEMPO PER UNGHERIA, SLOVACCHIA E CECHIA

Da questa mattina sono riuniti gli inviati europei proprio per discutere la nuova proposta: tra l’altro si parla anche di una deroga di due anni, invece che uno, per Ungheria e Slovacchia per quanto riguarda l’avvio dell’embargo russo e qualche mese in meno per la Repubblica Ceca che potrebbe usufruire di una deroga fino a giugno 2024 invece che a fine anno come gli altri due paesi. Per tutti gli altri, come detto, la deroga dovrebbe essere invece di tre mesi

ORBAN: EMBARGO PETROLIO RUSSO OLTREPASSA LINEA ROSSA

Non tutti sono però d’accordo nemmeno con questo tentativo di mediazione europeo. Il premier ungherese Viktor Orban ha parlato di una decisione, quella di Bruxelles, che ha oltrepassato la linea rossa e in grado di danneggiare l’unità dell’Unione stessa. Durante un’intervista radiofonica il premier ha ribadito la sua contrarietà a qualsiasi embargo petrolifero che potrebbe rappresentare una catastrofe per l’economia ungherese.

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