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Petrolio, accordo vicino tra Russia e Bielorussia per compensare il calo dei dazi

La Bielorussia ha discusso di forniture di petrolio alternative con gli Stati baltici, gli Stati Uniti, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, l’Azerbaigian, il Kazakistan e l’Ucraina. E ha ricevuto una spedizione di 80.000 tonnellate dalla Norvegia.

Il presidente russo Vladimir Putin, ha proposto al suo omologo Alexander Lukashenko un meccanismo per compensare la Bielorussia per i guadagni persi con i dazi doganali sul petrolio. È quanto riferito dall’agenzia di stampa bielorussa Belta.

LA VICENDA

Il contrasto sulla questione ha impedito a Russia e Bielorussia di concordare le condizioni per la fornitura di greggio russo alla Bielorussia nel 2020, portando a un calo significativo delle consegne di greggi e alla Bielorussia la necessità di cercare fornitori alternativi.

Le entrate della Bielorussia dai dazi doganali sul petrolio sono diminuite a causa delle modifiche operata dalla tassazione russa.

“Putin ha proposto una formula per calcolare quanto perderemo a causa dei minori dazi doganali nel 2020, rispetto ai livelli dell’anno scorso – ha detto Lukashenko -. Se abbiamo ricevuto 1 miliardo di dollari di dazi l’anno scorso, diciamo, e quest’anno avremo 700 milioni di dollari a causa della riduzione del dazio, Putin ha detto che compenseremo quei 300 milioni, anche attraverso premi per le compagnie petrolifere”, ha aggiunto Lukashenko.

NOVAK: AVANZATE PROPOSTE PER DIRIMERE LA QUESTIONE

Il ministro russo dell’energia, Alexander Novak, ha dichiarato che le società russe hanno avanzato proposte per modificare la formula del prezzo del petrolio ai loro partner bielorussi per compensare in parte l’effetto della caduta dei dazi all’esportazione.

“È stato proposto un approccio che tiene conto della riduzione dei dazi all’esportazione, vale a dire una riduzione dei premi di circa 2 dollari alla tonnellata ciascuno, proporzionale alla riduzione dei dazi all’esportazione”, ha affermato Novak.

Il Cremlino ha anche rilasciato una dichiarazione sulla questione, descrivendola come una continuazione dei colloqui tenuti all’inizio di questo mese a Sochi. La dichiarazione afferma che durante l’invito ai colloqui è stata prestata particolare attenzione alla cooperazione energetica e all’attuazione di importanti progetti comuni, senza però fornire ulteriori dettagli.

A QUANTO AMMONTANO LE FORNITURE RUSSE

Le forniture di greggio dalla Russia alla Bielorussia sono diminuite del 76% tra dicembre e gennaio, da 1,7 milioni a 407.200 tonnellate, secondo i dati diffusi all’inizio di febbraio dall’unità centrale di dispacciamento del ministero russo dell’energia.

La Bielorussia ha discusso di forniture alternative con gli Stati baltici, gli Stati Uniti, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, l’Azerbaigian, il Kazakistan e l’Ucraina. E ha ricevuto una spedizione di 80.000 tonnellate dalla Norvegia.

A dicembre, Lukashenko ha dichiarato che la Russia ha concordato in linea di principio di fornire 24 milioni di tonnellate di petrolio alla Bielorussia nel 2020. L’operatore russo Transneft ha stimato a metà gennaio che le forniture di greggio russo alla Bielorussia quest’anno saranno pari a 23,5 milioni di tonnellate.

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