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Petrolio

Petrolio, la domanda non si riprenderà fino al 2022. L’analisi IHS Markit

Yergin non vede un impatto sul picco della domanda di petrolio: “Penso ancora sarà intorno al 2030 circa”

La domanda globale di petrolio richiederà probabilmente un altro anno per tornare ai livelli pre-pandemici, in sostanza entro la fine del 2021 o l’inizio del 2022. Lo ha detto l’esperto di energia e vice presidente di IHS Markit Daniel Yergin in una video intervista ad Al Arabiya English.

PREVISIONI IN LINEA CON AIE E OPEC

Le aspettative di Yergin per la domanda di petrolio sono più o meno in linea con le previsioni dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) e dell’OPEC, che non si aspettano che la domanda di petrolio torni ai livelli pre-COVID il prossimo anno, nonostante l’aumento previsto rispetto al crollo di quest’anno.

La continua bassa domanda di carburante per jet rappresenterà l’80% del divario di 3,1 milioni di barili al giorno del prossimo anno nella domanda di petrolio rispetto ai livelli pre-pandemia, ha affermato l’AIE nel suo rapporto mensile sul mercato petrolifero all’inizio di questo mese. L‘OPEC ha anche rivisto al ribasso le sue proiezioni sulla domanda di petrolio per quest’anno e per il prossimo nel suo rapporto mensile sul mercato petrolifero di dicembre, prevedendo una domanda per il 2021 a 95,89 milioni di barili al giorno, in calo di 410.000 barili rispetto alla sua proiezione di 96,3 milioni di barili al giorno da novembre.

PICCO INTORNO AL 2030

Yergin di IHS Markit non vede però un impatto sul picco della domanda di petrolio: “Alla fine, non avrà un grande impatto sul picco della domanda di petrolio, che penso ancora sarà intorno al 2030 circa”, ha detto Yergin ad Al Arabiya English.

LA SITUAZIONE SHALE USA

Il vincitore del Premio Pulitzer ha anche discusso dello shae degli Stati Uniti e delle possibilità che torni alla rapida crescita della produzione negli anni appena prima del crollo dei prezzi del 2020. “La risposta è no”, ha detto Yergin quando gli è stato chiesto se la produzione petrolifera statunitense avrebbe potuto tornare a una crescita annuale di 1,5 milioni di barili al giorno.

Secondo IHS Markit, la produzione di shale rimarrà relativamente invariata a circa 11 milioni di barili al giorno fino alla fine del 2021, prima di iniziare a salire, ma aumenterà a un ritmo molto più moderato.

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