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Nigeria

Petrolio, la raffineria nigeriana di Dangote inizierà le operazioni nel secondo semestre 2022

Con una produzione di 650.000 barili al giorno, è la raffineria più grande di tutta l’Africa

La raffineria di petrolio nigeriana di Dangote – che, con una produzione di 650.000 barili al giorno, è la più grande di tutta l’Africa – è in fase di test e dovrebbe essere completamente pronta per le operazioni nella seconda metà dell’anno. Lo hanno affermato alcuni funzionari dell’azienda. “Il lavoro meccanico sulla raffineria è completo, speriamo di entrare nel mercato prima della fine del terzo trimestre”, ha dichiarato sabato scorso il presidente del Gruppo Dangote, Aliko Dangote, nel corso di un evento presso la stessa raffineria. “L’impianto inizierà con un capacità di elaborazione di 540.000 barili al giorno, la piena produzione forse inizierà entro la fine dell’anno o all’inizio del 2023”.

Oggi un funzionario della società ha detto a S&P Global Platts che l’avvio ufficiale dipenderà da come andranno i test: si prevede che si concluderanno entro il terzo trimestre, dopodiché la produzione di prodotti raffinati potrà cominciare. “Escludendo eventuali intoppi durante questo periodo di prova delle unità, la raffineria inizierà a raffinare il greggio in prodotti petroliferi entro il quarto trimestre di quest’anno”, ha affermato oggi il dirigente.

La pre-commissione delle unità produttive e dei canali di esportazione dei prodotti è iniziata lo scorso dicembre, dopo il successo del lancio dei prodotti dell’impianto di fertilizzazione costruito insieme alla raffineria. La data di avvio della raffineria è stata posticipata più volte: la società annunciò il progetto per la prima volta nel 2013, ma ha subito diversi ritardi a causa di una serie di fattori, tra cui le difficoltà di finanziamento e lo scoppio della pandemia Covid, che ha innescato delle misure di blocco nel cantiere di Lagos.

UN’ATTIVITÀ VITALE PER LA NIGERIA

La raffineria di Dangote è estremamente importante per la Nigeria, che fa molto affidamento sulle importazioni di carburante per i suoi bisogni. Per porre fine alle importazioni di benzina, il governo confida molto nel completamento della raffineria, un’operazione da 13 miliardi di dollari. Nell’agosto 2021 il governo nigeriano, attraverso la compagnia statale Nigerian National Petroleum Corporation, annunciò l’acquisizione di una partecipazione del 20% nel progetto della raffineria Dangote per avere accesso alla più grande raffineria dell’Africa e rendere il Paese meno dipende dalle importazioni per il suo fabbisogno di carburante. La NNPC, come parte dell’accordo, dovrà fornire alla raffineria 300.000 dei suoi 650.000 barili al giorno di greggio.

La Nigeria importa circa 1-1,25 milioni di tonnellate di benzina al mese a causa dell’insufficiente capacità di raffinazione interna. Le importazioni hanno un costo enorme, sotto forma di sussidi governativi volti a mantenere bassi i prezzi interni dei distributori. Tutte le raffinerie nigeriane, con una capacità combinata di raffinazione di 445.000 barili al giorno, sono attualmente chiuse. L’unità di distillazione del greggio dell’impianto di Dangote è stata progettata per elaborare contemporaneamente 12 petroli greggi e 3 gradi di greggio nigeriani: Escravos, Bonny Light e Forcados.

Secondo una presentazione di Dangote dello scorso anno l’impianto di Dangote, situato alla periferia della capitale commerciale Lagos, una volta a pieno regime riuscirà a produrre 327.000 barili di benzina, 244.000 barili di gasolio/diesel, 56.000 barili di jet fuel/kerosene e 290.000 mt l’anno di GPL. Produrrà inoltre 830.000 tonnellate l’anno di polipropilene, 600.000 tonnellate di liquame, 290.000 di propano e 38.000 di zolfo.

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