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Opec+

Cosa (non) cambierà all’offerta di petrolio a ottobre

La riunione mensile dell’organizzazione dei paesi del petrolio, con Russia e alleati mantiene lo status quo

L’Opec+, comprensiva di Paesi Opec con Russia ed alleati, si è riunita quest’oggi per decidere eventuali modifiche all’offerta di petrolio. La decisione ha portato ad una piccola modifica al ribasso sulla produzione e quindi sull’offerta per il mese di ottobre.

PETROLIO: OFFERTA LEGGERMENTE AL RIBASSO PER OTTOBRE

I produttori di petrolio, riporta tra gli altri Reuters, ridurranno la produzione di 100.000 barili al giorno pari cioè a solo lo 0,1% della domanda globale, per ottobre. La prossima riunione dell’Organizzazione sarà il 5 ottobre, tra un mese esatto. Entro quella data saranno preventivatili anche nuovi incontri per ritoccare la produzione. Mantenuto, dunque, lo status quo sulla produzione.

IL CONTESTO

Il momento energetico è critico. Le restrizioni da Covid 19 in Cina sono riprese, a livello globale la crescita economica fatica a stabilizzarsi come tale.

“L’Opec+ diffida della prolungata volatilità dei prezzi generata dal debole sentimento macro, dalla scarsa liquidità e dai rinnovati blocchi della Cina, nonché dall’incertezza su un potenziale accordo USA-Iran e dagli sforzi per creare un tetto del prezzo del petrolio russo”, ha detto però Matthew Holland di Energy Aspects.

Intanto, le ritorsioni russe proseguono. Anche sul petrolio: il Cremlino ha fatto sapere di voler evitare la vendita a coloro che fisseranno il price cap. A dicembre, invece, scatterà l’embargo europeo. Eppure l’Italia continua a rimpinguare le tasche di Putin.

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