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Barili Petrolio

Petrolio, per l’Italia altri 5 milioni di scorte di emergenza

L’Aie ha aggiornato i dati sul rilascio delle scorte petrolifere di emergenza. Per l’Italia sono poco più di 7 i milioni di barili extra aggregando anche i valori di marzo

Giorno di conferme dall’Agenzia Internazionale dell’Energia. La decisione presa ad inizio aprile sul rilascio emergenziale di scorte di petrolio ha avuto un altro ok. Il contesto è quello della guerra ucraina, giunta al 50° giorno tra tragedie umane, finti tentativi di accordo e nuovi inasprimenti sanzionatori che allungano le distanze tra la Russia e l’Occidente. Oggi, l’Agenzia ha ampliato la misura dai 62,7 MB a 88 MB di greggio e 32 MB di prodotti petroliferi. I 31 membri che la compongono hanno a disposizione 1,5 miliardi di barili. L’Italia supera di poco i 7 milioni di barili, in un momento in cui il distacco energetico dalla Russia si sta sostanziando nella stretta di accordi con Algeria, Egitto e altri paesi del continente africano.

QUANTE SCORTE DI EMERGENZA PER L’ITALIA?

Ma rimaniamo sui dati Aie. Per il nostro paese, le scorte aggiuntive di marzo ammontavano a 2,041 milioni di barili, 68.7 al giorno per 30 giorni. I nuovi rilasci di aprile, invece, registrano per l’Italia 5 milioni di barili. La cifra si compone di 2,976 milioni di barili di greggio e 2,024 milioni di prodotti petroliferi. Un totale di poco più di 7 milioni che si inseriscono nell’azione più importante dell’AIE nella storia. Precedenti mosse collettive erano state quelle nel 1991, 2005, 2011 e il 1 ° marzo 2022.

COSA CAMBIA SUI PREZZI?

L’obiettivo di questa azione si ricollega anche al movimento dei prezzi del petrolio. Prezzi che però  continuano a tendere verso l’alto anziché al ribasso con una forte domanda in un contesto di offerta limitata”, hanno detto gli analisti di ActivTrades. Da non dimenticare né sottovalutare sono i moniti della stessa AIE: fino a 3 milioni di barili al giorno di petrolio russo potrebbero essere ritirati dal mercato a maggio, a causa delle sanzioni. Da qui “si intuisce che potrebbero esserci ulteriori aumenti dei prezzi del barile nelle prossime settimane”.

UNO SGUARDO AL RESTO DEI PAESI

Seguendo la nota dell’Agenzia, “gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea rilasceranno principalmente petrolio greggio, a causa della composizione delle loro azioni governative”. Nel caso americano sono 60,559 i milioni di barili extra previsti. “Per contro, la maggior parte delle scorte messe a disposizione in Europa sarà costituita da prodotti petroliferi, principalmente attraverso la riduzione degli obblighi di stoccaggio imposti all’industria”. Per esempio, guardando alla Francia il dato registrato è di 6,047 milioni di barili di prodotti petroliferi.  Nel caso tedesco, invece, sono 6,480 i milioni di barili con una stima di divisione tra greggio e prodotti rispettivamente di 4,315 milioni e 2,165.

 

 

 

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