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Pnrr, la sfida del biometano: 450 cantieri e solo 10 mesi per chiuderli

Il Pnrr mette sul piatto 2,3 miliardi, ma la scadenza del 2026 incombe. Senza una proroga, centinaia di progetti rischiano di non vedere la luce

Gli incentivi del Pnrr per gli impianti di biometano rischiano di finire nel cestino. Negli ultimi mesi Infatti, la scadenza del 30 giugno 2026 è sempre più vicina e 450 progetti rischiano di non vedere mai la luce. In ballo ci sono 2,3 miliardi di euro.

BIOMETANO, 450 IMPIANTI INCENTIVATI DAL PNRR A RISCHIO

Gli operatori hanno 10 mesi per realizzare gli impianti di biometano ammessi agli incentivi a fondo perduto del 40% previsti dal Pnrr. A rischio ci sono 450 progetti, secondo le stime de Il Sole 24 Ore. Una corsa contro il tempo necessaria a recuperare il ritardo accumulato negli anni passati, a causa di ostacoli economici e normativi, che rischia di scontrarsi con i tempi realizzativi.

Le aste per lo sviluppo del biometano sono partite nel 2023. Tuttavia, hanno riscosso successo solamente nell’ultima tornata. La prima procedura del 2023 ha raccolto 72 richieste, con 60 progetti ammessi per circa 30.000 Smc/h di capacità. La seconda si fermata a 54 domande e 37.000 Smc/h. La svolta è arrivata nel 2024 con la terza asta, che ha ammesso 132 progetti per 58.119 Smc/h. La quarta accettò 139 progetti e 62.332 Smc/h. Il vero balzo, però, si è visto con la quinta asta, pubblicata ad aprile 2025, che ha registrato 312 richieste, 298 ammissibili (quasi la metà delle adesioni complessive) e una capacità complessiva di oltre 122.800 Smc/h. Complessivamente il fondo mette a disposizione circa 2,3 miliardi di euro (1,7 miliardi di euro, a cui si sono aggiunti ulteriori 640 milioni di rifinanziamento sbloccati ai primi di luglio), che dovrebbero attirare 3,5 miliardi dai privati.

IL BIOMETANO DECOLLA, SARA’ TROPPO TARDI?

A causa del ritardo accumulato i 450 impianti dovranno essere realizzati in un terzo del tempo: 1 anno invece di 3. Per porre una argine al problema, attualmente Il Mase sta valutando una proroga complessiva delle scadenze e di introdurre maggiore flessibilità sui tempi di fine lavori e sull’allaccio alla rete. Misure che permetterebbero di non perdere un importante treno per lo sviluppo del biometano. Fonte che il Pniec considera importante per il mix energetico del futuro. Lo dimostra l’obiettivo: 5,7 miliardi di metri cubi di biometano. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, però, non può essere l’unica leva. Per centrare i target serviranno anche misure di supporto stabili post-Pnrr.

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