Il settore trasporti ha un ruolo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi 2030 delineati nel Piano nazionale integrato per l’energia e il clima del 2019, che sarà aggiornato dal Ministero della transizione ecologica nel 2022
“Significativa è l’attenzione da parte del Governo circa la necessità di trasferire, nell’ambito del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza, la politica industriale sulla filiera dell’automotive”. Lo ha detto il sottosegretario al Mise Alessandra Todde rispondendo ieri a un’interrogazione presentata da Gianluca Benamati (Pd) in commissione Attività produttive alla Camera.
“Occorre premettere che il settore trasporti ha un ruolo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi 2030 delineati nel Piano nazionale integrato per l’energia e il clima del 2019, che sarà aggiornato dal Ministero della transizione ecologica nel 2022 – ha aggiunto Todde -. Tale Piano, infatti, prevede misure funzionali alla riduzione del fabbisogno di mobilità privata, penetrazione delle fonti rinnovabili nei trasporti, elettrificazione dei mezzi di trasporti, efficienza energetica e riduzione delle emissioni, con un target da raggiungere di 6 milioni di veicoli ibridi ed elettrici”.
A tal fine, ha proseguito il sottosegretario, “la legge di bilancio del 2019 ha introdotto la misura dell’ecobonus con l’obiettivo di incentivare l’acquisto di veicoli elettrici e ibridi, in modo da ridurre le emissioni climalteranti del parco circolante. Nell’anno in corso, i fondi previsti dalla legge di bilancio 2021 per l’eco-incentivo sono pari a 690 milioni di euro e la misura è stata estesa anche ai veicoli commerciali N1 e M1 speciali, nonché alle auto con fascia di emissioni comprese tra 61 e 135 gr/km. Per quest’ultima categoria di auto le risorse complessivamente stanziate dall’ultima legge di bilancio sono pari a 250 milioni di euro (da prenotare entro il primo semestre del 2021)”.
Non solo. “Parallelamente, sono state implementate le misure dirette a fornire un adeguato sostegno alle imprese della filiera produttiva dei trasporti, quali il contratto di sviluppo e i crediti di imposta, contenuti nel piano di transizione 4.0 nonché il fondo automotive. Il Ministero dello sviluppo per rafforzare la filiera del Trasporto pubblico locale si è fatto altresì ricorso ai Contratti di sviluppo, volti a sostenere programmi di investimento, coerenti con il Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile, finalizzati alla transizione verso forme produttive più moderne e sostenibili, con particolare riferimento alla ricerca e allo sviluppo di modalità di alimentazione alternativa. Ulteriori misure di competenza saranno valutate alla luce delle risorse che si renderanno disponibili, fermo restando la competenza del nuovo Ministero della transizione ecologica in materia”, ha precisato Todde.
“Come ricordato anche dal Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti la scorsa settimana in Aula Camera, l’intenzione è quella di implementare ulteriormente le misure dirette a sostenere le imprese del settore, garantendo un quadro idoneo ad attrarre investimenti e agevolare le imprese della filiera automotive, al fine specifico di mantenere la produzione sul territorio nazionale. Si tratta, infatti, di un comparto strategico dell’industria metalmeccanica italiana, che sarà protagonista dello sviluppo del Paese e della transizione green”, ha concluso Todde.