Il mercato beneficia di forniture norvegesi costanti e importazioni record di GNL, mentre l’Italia vanta livelli di stoccaggio superiori alla media UE.
Le quotazioni del gas naturale in Europa si avviano alla conclusione dell’anno mostrando una sostanziale stabilità, consolidandosi all’interno di quella fascia di prezzo ristretta che ha caratterizzato l’intero mese di dicembre. Questa mattina, i futures olandesi con consegna a febbraio – parametro di riferimento per il mercato continentale – hanno registrato un lieve rialzo dell’1,1%, attestandosi a 27,84 euro al megawattora intorno alle 8:47 sulla piazza di Amsterdam. Questa fase di equilibrio riflette un bilanciamento tra una solida offerta di combustibile e le recenti previsioni meteorologiche che annunciano l’arrivo di temperature più rigide.
IL BILANCIO ANNUALE E L’INVERSIONE DI TENDENZA
I prezzi attuali, che gravitano attorno alla soglia dei 28 euro al megawattora, confermano una tendenza deflattiva di lungo periodo: l’anno si chiude infatti con una contrazione del valore della materia prima di circa il 40%. Si tratta del calo annuale più marcato registrato dal 2023 a oggi. Questo scenario rappresenta una decisa inversione di rotta rispetto alle previsioni di inizio stagione, che ipotizzavano un inverno estremamente complesso a causa di scorte iniziali giudicate inferiori alla norma. Il mercato ha saputo invece assorbire le incertezze, dimostrando una resilienza strutturale maturata negli ultimi quattro anni, dopo la fase più acuta della crisi energetica.
L’APPORTO DETERMINANTE DI GNL E FORNITURE NORVEGESI
A determinare questo allentamento della pressione sui prezzi hanno contribuito diversi fattori strutturali e congiunturali. Da un lato, l’avvio della stagione del riscaldamento è stato caratterizzato da temperature relativamente miti; dall’altro, il sistema ha beneficiato di flussi costanti provenienti dalla Norvegia, nonostante i continui problemi di alimentazione che stanno interessando il giacimento di Troll e che continuano a incidere parzialmente sui volumi immessi in rete. Un ruolo cruciale è stato giocato dal gas naturale liquefatto (GNL): secondo i dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, le importazioni europee di GNL dovrebbero aver raggiunto un livello record nel corso di quest’anno, garantendo una diversificazione degli approvvigionamenti fondamentale per la stabilità dei listini.
FOCUS SU STOCCAGGI E DIFFERENZIALE ITALIA-UE
L’analisi dei livelli di stoccaggio rivela un quadro eterogeneo ma rassicurante nel complesso. Attualmente, le riserve medie nell’Unione Europea sono scese al 63,23%, un dato inferiore rispetto alla media stagionale quinquennale che si attesta solitamente intorno al 74%. In questo contesto, l’Italia mostra una performance superiore: con il 74,37% di riempimento dei depositi, il sistema nazionale si posiziona ben oltre la media UE, garantendo un margine di sicurezza maggiore per affrontare eventuali picchi di domanda legati all’imminente ondata di freddo.
PREVISIONI METEO E DINAMICHE DI MERCATO NEL BREVE TERMINE
L’attenzione degli operatori rimane ora concentrata sulle variabili climatiche della seconda metà di gennaio. Alcuni modelli previsionali, tra cui quello elaborato da Bloomberg, indicano la persistenza di temperature inferiori alla norma, in particolare nell’Europa nord-occidentale. Nonostante queste proiezioni, le attività di trading per la giornata di mercoledì sono previste in tono minore, complice l’imminente pausa per le festività di Capodanno che riduce fisiologicamente i volumi scambiati. La tenuta del sistema verrà testata nelle prossime settimane, quando il rigore invernale potrebbe sollecitare maggiormente le riserve accumulate.



