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Energia

Pro e contro dei grandi investimenti globali nel gas naturale

Con le compagnie energetiche e i governi di tutto il mondo che investono fortemente nel gas, alcuni si chiedono se il finanziamento in corso dell’industria dei combustibili fossili possa essere giustificato

Nonostante sia un combustibile fossile, il gas naturale riceve ancora molta attenzione, con aziende e governi che continuano a finanziare nuove operazioni su larga scala, mentre il mondo inizia la sua transizione ecologica.

LE CAUSE DEL BOOM DEL GAS NATURALE

Diversi fattori hanno contribuito a creare interesse attorno al gas. In primo luogo, diversi governi ed enti regionali – come l’Unione europea – lo hanno incluso nelle loro tassonomie di energia verde come fonte di energia sostenibile che dovrà supportare la transizione dai combustibili fossili più sporchi. In secondo luogo, la domanda di petrolio e gas rimane elevata e, poiché il gas è visto come l’opzione più pulita, le aziende energetiche prevedono di avere ancora molti decenni di utilizzo davanti. In terzo luogo, l’invasione russa dell’Ucraina e le successive sanzioni sull’energia russa hanno fatto sentire a molti Paesi la necessità di una maggiore produzione di gas nazionale o alleata, per evitare carenze e aumentare la sicurezza energetica.

Poiché le compagnie energetiche e i governi di tutto il mondo investono pesantemente nel futuro del gas naturale, alcuni si chiedono se il finanziamento in corso dell’industria dei combustibili fossili possa essere giustificato. Mentre i progetti di energia rinnovabile stanno ricevendo maggiore attenzione e finanziamenti, molte aziende energetiche continuano ad investire in nuovi progetti di gas, poiché si aspettano che la domanda resterà elevata.

I NUOVI PROGETTI GNL NEGLI STATI UNITI

Attualmente negli Stati Uniti sono in costruzione o in espansione 5 terminal di esportazione di GNL, concentrati lungo la costa del Golfo, in Louisiana e Texas. Altri 8 progetti sono stati approvati ed altri 8 sono stati proposti. Tutti questi progetti si trovano all’interno di un tratto di costa di 700 miglia, dove sono già in funzione 5 impianti. Se tutti i progetti andassero avanti, ciò potrebbe arrivare a triplicare la capacità di esportazione di gas del Paese.

Questo può sembrare positivo, in un momento in cui l’Europa e il Nord America stanno affrontando delle gravi carenze di gas a seguito del conflitto Russia-Ucraina. Tuttavia, è importante considerare cosa questo significherà a lungo termine, con massicci investimenti in nuove infrastrutture che aumenteranno la potenziale longevità del combustibile fossile. I consumatori potrebbero essere grati per i prezzi del gas più bassi e gli Stati Uniti garantiranno la loro sicurezza energetica, ma a quale costo per gli obiettivi climatici?

IL REPORT DI CLIMATE ACTION TRACKER

In un recente rapporto, Climate Action Tracker ha scritto che “questa reazione alla crisi energetica è un eccesso che deve essere ridimensionato. In qualità di maggiore produttore mondiale di petrolio e gas, gli Stati Uniti dovrebbero indicare la via oltre l’estrazione di combustibili fossili, ma stanno facendo esattamente l’opposto”.

Si prevede che l’anno prossimo l’enorme cifra di 42 miliardi di dollari andranno alla nuova infrastruttura di GNL, rispetto ai 2 miliardi di dollari del 2020. Gli esperti temono che i produttori possano sopravvalutare la domanda futura di GNL, mentre richiedono il permesso per nuove enormi operazioni. Ciò potrebbe portare ad una continua dipendenza dai combustibili fossili, anche se la capacità globale di energia rinnovabile aumenta e la necessità di gas diminuisce. Potrebbe anche significare che le emissioni di carbonio continueranno ad aumentare, anche se molti Paesi lottano per raggiungere il net zero.

LE STIME DELL’AIE SUL GAS NATURALE

Lo scorso anno, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, l’Agenzia Internazionale per l’Energia ha rivisto le sue prospettive per il gas naturale, affermando che il combustibile non è più visto come una fonte di energia affidabile e conveniente e inducendo i governi a cercare delle fonti energetiche alternative per garantire la propria sicurezza energetica.

Ciò ha portato l’AIE a rivedere le sue prospettive di crescita del gas: ora si prevede ora che la domanda globale aumenterà di un totale di 140 miliardi di metri cubi tra il 2021 e il 2025, meno della metà dell’importo precedentemente previsto e inferiore all’aumento di 170 miliardi di metri cubi registrato nel solo 2021.

I PROGETTI SUL GAS DELLE GRANDI COMPAGNIE ENERGETICHE

Una moltitudine di aziende energetiche ha in programma di lanciare nuovi progetti di gas tra cui Qatar Energy, Gazprom, Saudi Aramco, ExxonMobil, Petrobras, Turkmengaz, TotalEnergies, Chevron e Shell. Un rapporto di novembre ha mostrato che i nuovi progetti di combustibili fossili approvati – tra cui petrolio, gas e carbone – potrebbero portare ad un aumento di 70 miliardi di tonnellate di CO2 rilasciate nell’atmosfera. Ciò ostacolerebbe in modo significativo gli obiettivi climatici globali.

I governi e le aziende energetiche stanno pompando fondi in nuovi progetti di gas giustificandosi con la scarsità di GNL sulla scia del conflitto Russia-Ucraina e la necessità di garantire la loro sicurezza energetica. Secondo le stime, però, la domanda di gas naturale dovrebbe diminuire, man mano che in tutto il mondo aumenta la capacità di energia verde e vengono introdotte nuove politiche climatiche, incentivando l’allontanamento dai combustibili fossili. Ciò potrebbe comportare lo sviluppo di infrastrutture del gas non necessarie o una continua dipendenza da questo combustibile fossile, di cui non abbiamo più bisogno.

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