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L’Aia sbatte la porta in faccia alle pubblicità dei combustibili fossili. Perché Big Oil trema?

Dal prossimo anno l’Aia vieterà ogni pubblicità di combustibili fossili, auto endotermiche, voli e navi da crociera sugli spazi pubblici. Una scelta che potrebbe riscrivere il futuro delle pubblicità di Big Oil. Ecco perché

L’Aia sarà la prima città al mondo a vietare negli spazi pubblici pubblicità che promuovono combustibili fossili, auto a benzina, trasporto aereo e navi da crociera. Non è la prima né l’ultima di una lunga serie di divieti decisi da diversi Paesi. Tuttavia, è diversa da tutte le altre. Big Oil trema.

AIA: STOP ALLE PUBBLICITA’ FOSSILI. COSA CAMBIA

I Paesi Bassi potrebbero riscrivere il destino delle pubblicità di fonti fossili. Infatti, l’amministrazione della città ha approvato una mozione che impone lo stop indifferenziato agli spot su cartelloni e schermi pubblici, invece di organizzare singoli negoziati con gli operatori, come è consuetudine. Una scelta che renderà più difficile annullare il divieto, che entrerà in vigore all’inizio del prossimo anno.

“Un segnale importante”, ha detto Leonie Gerritsen, consigliere per il PvdD benessere degli animali e partito verde che ha proposto il divieto, secondo quanto riporta il Financial Times.

PERCHE’ L’AIA VIETA LE PUBBLICITA’ DEI FOSSILI

Perché la città olandese ha vietato le pubblicità su spazi pubblici che hanno come protagonisti le fonti fossili? La scelta si inserisce nel quadro di decarbonizzazione tracciato dall’Aia, che prevede un obiettivo di neutralità del biossido di carbonio entro il 2030. Un target aggiuntivo rispetto all’obiettivo nazionale al 2050.

“Speriamo davvero di avviare un effetto palla di neve in modo che i governi locali possano prendere il controllo se i loro governi nazionali non stanno facendo ciò che è necessario,” ha detto Gerritsen.

A giugno il segretario generale dell’ONU António Guterres aveva chiesto un divieto globale alla pubblicità da parte delle compagnie petrolifere, del gas e del carbone. Le Big Oil sono “padrini del caos climatico”, ha detto nel suo discorso appassionato.

PAESI BASSI, GLI ALTRI ESEMPI

Lo stop dell’Aia potrebbe essere più efficace rispetto alle misure restrittive introdotte da altre città, tra cui Edimburgo e Amsterdam, negli ultimi due anni, secondo gli attivisti.

A maggio, il consiglio di Edimburgo ha vietato la promozione di prodotti a elevato tenore di carbonio negli spazi pubblici. Niente più spot su cartelloni pubblicitari e fermate degli autobus nella capitale scozzese.

Sulla stessa scia, anche le città di Sheffield, Cambridgeshire e Liverpool hanno preso misure contro le pubblicità a prodotti “incompatibili con gli obiettivi netti zero”. Anche l’Australia ha dichiarato guerra alle sponsorizzazioni e pubblicità di combustibili fossili. Prima tra tutti, la città di Sydney ha introdotto una serie di restrizioni.

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