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Superbonus 110 Recovery Fund Efficienza Energetica

Recovery Fund, Assoimmobiliare: Orizzonte interventi sia 5-10 anni

Tre proposte: l’introduzione di forme di ammortamento incentivato sugli investimenti; interventi di agevolazione sulle aliquote Iva applicabili a interventi di questo tipo; e riduzione dell’Imu con classi energetiche elevate

“Siamo molto contenti che il Parlamento stia identificando in questi provvedimenti un fattore chiave per anche favorire una ripresa economica. È importante che questi interventi di transizione energetica siano affiancati da obiettivi di crescita e non siano visti come interventi ‘mordi e fuggi’ ma che siamo effettivamente strutturali, l’orizzonte che serve è quello di 5-10 anni per avere un impatto effettivo su un tema come quello delle emissioni”. Lo ha detto Silvia Maria Rovere, presidente di Assoimmobiliare, in audizione nella commissione di vigilanza sull’anagrafe tributaria sul bonus 110% previsto dal dl Rilancio.

TUTTO IL PATRIMONIO HA BISOGNO DI INTERVENTI

“La transizione ecologica però – ha aggiunto Rovere- si può avere solo se la ristrutturazione e il recupero in senso ecologico dei nostri edifici, per la maggior parte obsoleti e inquinanti, riguarda l’intero patrimonio immobiliare e non soltanto quello residenziale, perché purtroppo per come oggi è concepita la norma questa sembra molto destinata alla ristrutturazione di singole unità immobiliari o condomini. Tutto questo è molto positivo ma potrebbe rivelarsi non così efficace dal momento che tutto il patrimonio ha bisogno di questi interventi”. Per questo, ha aggiunto “siamo preparando una proposta come stanno facendo tutti i paesi per estendere questa importante leva fiscale anche ad altre tipologie di immobili” che comunque devono essere “semplici anche nell’ottima del processo di semplificazione”.

LE PROPOSTE DI ASSOIMMOBILIARE

Secondo il rappresentante di Assoimmobiliare Luca Carotti “come associazioni ci siamo mossi per confrontare le misure agevolative italiane con quanto viene fatto in Europa nei Paesi industrializzati di riferimento, dove esistono interventi simili che agevolano gli investimenti. C’è da dire però che l’attenzione per l’impresa e l’industria è più forte di quella mostrata dal decreto. Quindi stiamo cercando di predisporre una misura organica che vada a ad affiancarsi a quanto fino a oggi approvato in modo da estendere la platea dei beneficiari, se possibile ovviamente e con la volontà del Governo”.

“I capisaldi su cui stiamo lavorando, sfruttando l’esperienza estera, sono fondamentalmente tre: l’introduzione di forme di ammortamento incentivato sugli investimenti; interventi di agevolazione sulle aliquote Iva applicabili a interventi di questo tipo; e poi qualcosa di più ampio che si ispira a interventi francesi laddove gli investimenti portino ad ottenere delle classi energetiche elevate, ridurre l’imposta patrimoniale, quindi l’Imu, che viene addebitata”. Nel giro di una decina di giorni dovremmo presentare le nostre proposte”, ha aggiunto Emanuela Poli.

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