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Rifiuti

Rifiuti, interrogazione a Mef e Mise: Servono regole per recupero costi

È quanto chiede la deputata di Cambiamo! Manuela Gagliardi (firmataria insieme a Pedrazzini, Benigni, Silli e Sorte) in una interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Economia e al ministro dello Sviluppo economico sui rifiuti nel post-Covid-19

Prevedere regole tariffarie che possano permettere modulazioni temporali certe del pieno recupero dei costi efficienti relativi al servizio di gestione dei rifiuti. È quanto chiede la deputata di Cambiamo! Manuela Gagliardi (firmataria insieme a Pedrazzini, Benigni, Silli e Sorte) in una interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Economia e al ministro dello Sviluppo economico.

CON IL COVID-19 DECURTAZIONE TARI CHE HA PORTATO PROBLEMI I BILANCIO AI COMUNI

“L’epidemia COVID-19, con il conseguente lockdown imposto alle attività economiche a partire dall’8 marzo 2020, ha avuto ripercussioni dirette e indirette anche sulla gestione dei rifiuti urbani e assimilati – esordisce l’interrogazione -. Le attività economiche rimaste chiuse per oltre due mesi hanno proposto istanze al fine di ottenere una decurtazione del tributo (Tari) in ragione della minore produzione di rifiuto, dell’impossibilità di accedere ai locali di impresa e della contrazione degli incassi che subiranno fisiologicamente anche nei prossimi mesi; recependo tali richieste, alcune amministrazioni comunali hanno adottato provvedimenti finalizzati a concedere una proroga per i pagamenti delle prime rate Tari relative all’anno 2020”.

DA ARERA PRIME MISURE E SEGNALAZIONI

Tuttavia, si legge ancora nell’interrogazione “le amministrazioni comunali non possono però sostenere con i loro bilanci il mancato pagamento delle rate Tari da parte delle attività commerciali che sono rimaste chiuse in questi mesi; l’autorità di riferimento – Autorità di regolazione energia reti e ambiente (Arera), con delibera n. 158 del 2020, ha varato un primo nucleo di misure atte a definire criteri oggettivi di articolazione dei corrispettivi da applicare alle utenze, oltre a segnalare a Governo e Parlamento l’opportunità di un intervento normativo volto sia a supportare l’applicazione di strumenti idonei alla corretta ponderazione dei consumi, alla stregua del principio ‘chi inquina paga’, sia a sostenere le iniziative assunte dai comuni o da altri gestori delle tariffe a tutela degli utenti”.

SERVONO TRASFERIMENTI DI RISORSE PER ESEMPIO DA CSEA

Per evitare che l’impatto economico degli interventi “ricada sulle altre tipologie di utenze e sulle annualità future, potrebbero essere necessari – sulla base di prime stime sulla incidenza delle entrate tariffarie relative agli utenti non domestici colpiti dal lockdown – trasferimenti di risorse, a coltura delle mancate entrate, da parte dello Stato, eventualmente cofinanziate da altri enti (ad esempio, Csea – Cassa per i servizi energetici e ambientali), stimabili in 1,3 miliardi di euro per tre mensilità”, prosegue l’interrogazione aggiungendo che “i gestori dei servizi di igiene urbana e di smaltimento rifiuti hanno garantito nella fase del lockdown i loro servizi, ancorché la maggior parte delle attività fosse chiusa, sopportando i costi fissi di gestione aziendale, talvolta aumentati anche dalle prestazioni aggiuntive dovute per la sanificazione”.

FONDAMENTALI PER OPERE DI SANIFICAZIONE

“I gestori indicati, nell’attuale fase di riapertura del Paese, potranno inoltre svolgere un ruolo fondamentale per le opere di sanificazione ed igienico-sanitarie da intraprendersi – si sottolinea nell’interrogazione -. Queste aziende, per non compromettere la loro continuità d’impresa e quella di erogazione dei necessari servizi essenziali svolti nell’interesse della collettività, non sono nella condizione di sopportare ulteriori decurtazioni, a maggior ragione in una fase di emergenza sanitaria”.

QUALI INIZIATIVE SI PORTERANNO AVANTI?

Da qui la richiesta degli interroganti di sapere se i Ministri “siano a conoscenza dei fatti” e “quali iniziative, anche economiche, per quanto di competenza, intendano adottare relativamente alla Tari e all’esigenza di tutelare le imprese e le famiglie in difficoltà, garantendo altresì condizioni di equilibrio finanziario dei comuni e degli operatori, a salvaguardia della continuità presente e futura del servizio e, in particolare, quali siano le iniziative atte a garantire che i trasferimenti ovvero le anticipazioni di risorse della finanza pubblica ai comuni vengano trattati separatamente dal più generale calcolo dei fabbisogni degli enti locali, trattandosi peraltro di servizi pubblici di interesse economico generale i cui costi devono trovare una totale copertura, nonché ad assicurare che tali trasferimenti siano efficientemente ed efficacemente allocati, con vincolo di destinazione riferito alla Tari”.

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