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Cina

Rinnovabili, la Cina promette incentivi che farà fatica a pagare

La Cina incentiva i progetti di energia rinnovabile, ma potrebbe non mantenere le promesse fatte agli investotori 

 

 

Grazie agli incentivi alle rinnovabili della Commissione cinese per lo Sviluppo e le Riforme (NDRC), la Cina è diventato uno dei paesi più attraenti per gli investimenti legati al settore dell’energia pulita.

Il Governo ha spiegato che una razionalizzazione della spesa permetterà un risparmio di oltre 850 milioni di dollari l’anno, così ha deciso di decurtare del 19% le spese per gli impianti fotovoltaici e progetta un taglio del 15% per le imprese eoliche già dal 2018 e di fissare un limite nuovo per la capacità verde consentita nelle regioni.

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Progetti forse troppo ambiziosi. Dongming Ren, il direttore dell’Istituto per la ricerca energetica NDRC, ha sottolineato che, attualmente, questo settore è un settore in forte deficit: mancano al budget 50 miliardi di yuan, corrispondenti a 4,5 miliardi di dollari. Tale deficit continuerà ad aumentare se la Cina mantiene la sua attuale politica rinnovabile di prezzi energetici a tassi fissi invariati. Questo significa che la Repubblica popolare farà comunque fatica a pagare alle società energetiche tutte le sovvenzioni promesse.

Problema, questo, già sottolineato ampiamente nell’ultimo report dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) la quale aveva già scoperto i due principali problemi in vista della crescita futura della Cina nel settore: incentivi alle rinnovabili e integrazione di impianti alla rete; mettendo però in luce anche le modifiche apportate dal paese per premunirsi con i tagli tariffari e il passaggio al sistema di quote con certificati verdi.

Giovanni Malaspina

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