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Rinnovabili

Rinnovabili: revamping degli impianti esistenti, una spinta alla transizione energetica

L’importanza del revamping è determinata dal fatto che la maggior parte degli impianti fotovoltaici esistenti in Italia sono stati realizzati negli anni 2010 e 2011 e pertanto sono giunti quasi alla metà del loro ciclo medio di vita (attorno ai 20-25 anni).

Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Green New Deal europeo e conseguentemente del PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) occorrerà incrementare le installazioni di nuovi impianti a fonti rinnovabili con particolare riferimento al fotovoltaico, individuato come tecnologia chiave per far crescere la quota di rinnovabili nel nostro Paese e attuare il processo di decarbonizzazione del sistema elettrico. La sfida si gioca non solo sulla necessità di nuove installazioni ma anche sul rinnovamento e se possibile l’aumento di produzione di impianti esistenti attraverso le attività di revamping e repowering. L’importanza di questo specifico filone è determinata dal fatto che la maggior parte degli impianti fotovoltaici esistenti in Italia sono stati realizzati negli anni 2010 e 2011 e pertanto sono giunti quasi alla metà del loro ciclo medio di vita (attorno ai 20-25 anni). A cui si aggiunge un fisiologico calo dell’efficienza degli impianti nel tempo. Proprio per raggiungere gli obiettivi prefissati di decarbonizzazione è dunque necessario che gli impianti esistenti non calino la loro produzione e ancor più che non smettano di produrre quando arriveranno a fine vita e quando cesseranno gli incentivi ventennali sulla base dei quali sono stati realizzati.

Da qui l’importanza del revamping e del repowering che consentono di ottimizzare le risorse esistenti e gli investimenti. Se da un lato il revamping consente di ammodernare gli impianti sostituendo componenti datate e inefficienti con nuove tecnologie molto più performanti in grado di aumentare la produttività e prolungare la vita degli impianti, il repowering consente di aumentare la potenza installata a parità di superficie senza necessità, dunque, di consumo di maggiore suolo e di nuove infrastrutture di connessione alla rete. Un ambito in cui gli ingegneri chimici possono svolgere un ruolo importante per la realizzazione di studi finalizzati a un incremento della produzione, al miglioramento della qualità e della resa dei prodotti o alla realizzazione di nuovi processi utilizzando apparecchiature esistenti e ottimizzando gli interventi necessari.

Dall’ammodernamento degli impianti rinnovabili derivano innegabilmente alcuni vantaggi come migliorie nell’integrazione nella rete, una riduzione dei costi capitali per l’installazione dell’impianto, oltre ad una riduzione degli impatti sul territorio, una riduzione dei rischi legati alla non ottimale gestione degli impianti e un impatto positivo sul territorio e nuove opportunità di lavoro.

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