Secondo il Corriere della Sera, la società ingegneristica impegnata nel campo energetico avrebbe attirato l’interesse di tre multinazionali straniere. Tutti i dettagli
Nei giorni in cui Snam ha chiuso l’acquisto della nave rigassificatrice con Bw Lng per la Bw Singapore, l’unita galleggiante (Fsru) che dal 2025 convertirà dallo stato liquido 5 miliardi di metri cubi annui, a Ravenna – secondo il Corriere della Sera – sono fasi frenetiche anche per il futuro di Rosetti Marino. Vediamo come e perché.
ROSETTI MARINO IN VENDITA?
“Secondo indiscrezioni – scrive il primo quotidiano nazionale, diretto da Luciano Fontana – nel quadro di un passaggio generazionale i Rosetti [la famiglia fondatrice] sono alla ricerca di un compratore per la maggioranza del gruppo, racchiusa nella holding Rosfin”. Maggioranza che corrisponde ad una quota di controllo pari al 56% e che avrebbe attratto l’interesse di tre multinazionali straniere. “L’indiana Larsen & Toubro, la malese Bumi Armada e la sudcoreana Daewoo Engineering”.
LA STORIA DI ROSETTI MARINO
L’azienda è stata fondata nel 1925 a Ravenna da Marino Rosetti come officina meccanica, ha poi operato nella progettazione e fabbricazione di recipienti, serbatoi e strutture semoventi per le industrie chimiche e petrolchimiche, per poi passare agli impianti offshore di petrolio e gas, facendo dei contratti Epc il core business dagli anni ’80. Dal 2010 è attiva anche nella realizzazione di impianti di idrogeno e Gnl, poi di superyachts e quindi di strutture eoliche offshore. Negli ultimissimi anni, infine, ha aperto il proprio campo anche alla Ccs, al biometano e all’idrogeno sostenibile (blu e verde), iniziando quindi a operare nell’ambito della transizione energetica.
Oggi conta un personale permanente di 700 persone, 4.000 coinvolte a livello mondiale. Oltre a Ravenna, l’altra sede è in Kazakistan ad Akshukur ma conta filiali in tutto il mondo.
LE PRECEDENTI MOSSE
Come ricorda anche il Corsera, al 30 giugno scorso il portafoglio ordini era di 800 milioni. A fine febbraio scriveva Start Magazine che era vicina la cessione da parte di RM del cantiere San Vitale a Marina di Ravenna. Un’operazione a beneficio del gruppo Ferretti, operante nella realizzazione degli yacht “controllata per oltre il 60 per cento dal gruppo energetico statale cinese Weichai Power ed è quotata alla borsa di Hong Kong”. I movimenti erano cominciati già nell’estate 2022 e poi l’operazione è stata conclusa a fine marzo.
A fine ottobre, invece, come comunicato dalla stessa Rosetti Marino “si è aggiudicata un nuovo progetto per attività EPC offshore nel Mare Mediterraneo per un valore superiore ad Euro 300 Milioni. Il progetto è stato assegnato dalla società Saipem S.p.A. alla Rosetti Marino SpA ed è relativo a un contratto Engineering, Procurement & Construction, (EPC) per la realizzazione di un modulo di recupero del gas (GRM) da circa 5.000 tonnellate che verrà installato sulla struttura offshore DP4, al largo delle coste libiche. Il progetto è destinato a Mellitah Oil & Gas B.V. – Libyan Branch, un consorzio costituito da National Oil Corporation of Libya ed Eni North Africa”.
SNAM CHIUDE L’ACQUISTO DELLA BW SINGAPORE
In attesa di capirne di più (il Corriere sembra escludere un intervento governativo di Golden power e lascia uno spiraglio a accordi italiani con Eni, Snam o Saipem), come detto, lunedì Snam e BW LNG hanno ratificato la chiusura dell’acquisto da parte del Gruppo guidato oggi da Stefano Venier del 100% del capitale sociale di FSRU I Limited, la società che detiene la proprietà dell’unità di stoccaggio e rigassificazione galleggiante (FSRU – Floating, Storage and Regasification Unit) “BW Singapore”. Il tutto, ad un prezzo di circa 400 milioni di dollari (367 milioni di euro).
La nave rigassificherà 5 miliardi di metri cubi annui dal 2025 e segue l’operazione condotta da Snam a Piombino con l’unità Golar Tundra. “Le due FSRU – ha detto Venier – consentiranno di portare la capacità di rigassificazione complessiva del Paese dall’attuale 25% a circa il 40% della domanda di gas naturale a livello nazionale”.