Il colosso energetico russo vuole evitare possibili nuove sanzioni statunitensi
Il più grande produttore di petrolio russo e uno dei più grandi del mondo, Rosneft, ha detto ai propri clienti all’inizio del mese che le vendite di prodotti petroliferi nei contratti di appalto saranno valutate in euro invece che in dollari statunitensi. Lo ha riferito Reuters citando cinque fonti di trading. La mossa di Rosneft è vista dai trader e dagli analisti come una futura copertura contro potenziali nuove sanzioni statunitensi contro la Russia e/o la sua industria petrolifera.
ROSNEFT NELLA LISTA NERA USA DAL 2014
Rosneft è stata inserita in una lista di entità sanzionate del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti dal 2014, quando gli Stati Uniti e l’Ue hanno imposto sanzioni alla Russia e alle aziende russe dopo l’annessione della Crimea. Tali sanzioni, tuttavia, non vietano a Rosneft di accettare dollari Usa come pagamenti per il petrolio e i prodotti petroliferi che vende.
I RUSSI ESPORTANO PETROLIO TRAMITE GARE CON I PRINCIPALI TRADERS INTERNAZIONALI
Rosneft esporta circa la metà dei prodotti petroliferi prodotti dalle sue raffinerie in Russia. La maggior parte dei prodotti petroliferi esportati viene venduta tramite gare d’appalto ai principali traders internazionali di materie prime o alle unità commerciali delle grandi compagnie petrolifere. Trafigura, Vitol, Glencore, BP e Cetracore sono alcuni dei principali acquirenti di prodotti petroliferi di Rosneft in gare annuali, spot o a breve termine.
LA SOSTITUZIONE DEL DOLLARI CON L’EURO HA COME OBIETTIVO QUELLO DI MITIGARE FUTURE SANZIONI
Secondo gli operatori che hanno parlato con Reuters, l’obiettivo di sostituire il dollaro statunitense con l’euro nelle future gare d’appalto – il cambiamento potrebbe verificarsi entro l’anno – è quello di mitigare il più possibile future e imprevedibili sanzioni statunitensi su Rosneft.