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Stangata sul diesel: dal Senato via libera a riallineamento accise con la benzina per finanziare il Tpl

Con decreto interministeriale in un congruo arco di tempo il governo potrà decidere di aumentare di 1-2 centesimi le accise sul diesel. Trevisi (FI): riallineamento sulla base del principio che chi meno inquina, meno paga

Brutte notizie per i possessori di auto diesel. La Commissione Finanze del Senato ha dato infatti parere favorevole al riallineamento delle accise tra benzina e gasolio nell’ordine di 1-2 centesimi e di usare il ricavato per il trasporto pubblico locale.

TENDENZIALE RIAVVICINAMENTO TRA ACCISE DI DIESEL E BENZINA IN UN CONGRUO ARCO DI TEMPO

Secondo i senatori della Commissione Finanze di palazzo Madama la condizione è quella di garantire un “tendenziale riavvicinamento, in un congruo arco di tempo” delle accise si verde e gasolio, “in modo da tener conto dell’impatto ambientale ed economico di ciascun prodotto, destinando le risorse al trasporto pubblico locale”.

PER FAR SCATTARE GLI AUMENTI SERVE UN DECRETO INTERMINISTERIALE

La misura potrebbe, dunque, non scattare nell’immediato anche perché, spiega il parere, a queste misure “dovrà essere data attuazione, valutato il contesto di riferimento, con apposito decreto interministeriale”.

L’ALLARME DEL CODACONS: STANGATA DA 245 MLN DI EURO PER I PROPRIETARI DI AUTO DIESEL

Immediato l’allarme delle associazioni dei consumatori. Secondo il Codacons oggi le accise pesano per 0,728 euro su ogni litro di benzina, e per 0,617 euro sul gasolio, “e un eventuale incremento della tassazione sul diesel pari a 1 centesimo di euro comporterebbe una stangata da complessivi 245 milioni di euro a carico degli automobilisti proprietari di vetture a gasolio”.

IN ITALIA IL 41,5% DEL PARCO AUTO È A GASOLIO

“Nel nostro Paese il 41,5% delle vetture a disposizione delle famiglie è alimentato a gasolio – spiega il Codacons -. Questo significa che anche un piccolo aumento delle accise, cui si applica anche l’Iva, determina a tutti gli effetti una stangata sulla pluralità di italiani che ogni giorno si muovono con una automobile a gasolio. Nello specifico sono 16,7 milioni le auto diesel circolanti in Italia nel 2024, e un aumento delle accise di 1 centesimo di euro per il gasolio equivale a una maggiore spesa da +0,61 euro su un pieno da 50 litri, se si tiene conto anche dell’Iva applicata sulle accise. In un anno l’aggravio di spesa complessivo a carico dei proprietari di auto a gasolio sarebbe pari a +245 milioni di euro, +490 milioni di euro in caso di incremento delle accise sul gasolio pari a 2 centesimi di euro”, evidenzia l’associazione.

TREVISI (FI), NESSUN AUMENTO ACCISE CARBURANTI, SOLO RIALLINEAMENTO SULLA BASE DEL PRINCIPIO CHE CHI MENO INQUINA, MENO PAGA

Carca di gettare acqua sul fuoco il relatore del provvedimento in Commissione Finanze del Senato, il forzista Antonio Trevisi. “Leggiamo notizie e commenti inutilmente allarmistici rispetto all’intervento del governo sulle accise. Facciamo chiarezza: non c’è alcun aumento delle accise sui carburanti. C’è, invece, un doveroso riallineamento sulla base del principio che chi meno inquina, meno paga. Si avrà, infatti, da un lato la riduzione delle accise sulla benzina, per cui, per esempio, chi gira in città con un’auto alimentata a benzina risparmierà circa 30 euro l’anno, mentre, dall’altro, ci sarà un aumento in egual misura per il diesel, che già gode comunque di accise agevolate”.

Trevisi ha ricordato che studi recenti “hanno dimostrato l’elevata tossicità del particolato ultrafine derivante dalla combustione dei motori diesel, responsabile di numerose e gravi patologie come l’aterosclerosi e le malattie ischemiche delle coronarie. È dunque necessario scoraggiare l’utilizzo di un sussidio ambientalmente dannoso per la salute (Sad), come chiesto dall’Unione europea e da tutti i movimenti ambientalisti italiani. Va peraltro sottolineato che le maggiori risorse per lo Stato verranno destinate al trasporto pubblico locale, che è il meno inquinante in assoluto. Il riallineamento delle accise non riguarderà comunque il comparto del trasporto merci. E, in qualità di relatore del provvedimento, proporrò di calmierare anche l’impatto del riallineamento per il gasolio agricolo. Siamo dunque assolutamente convinti della bontà e della necessarietà di questo intervento che è volto a tutelare la salute dei cittadini italiani e a migliorare il servizio di trasporto pubblico locale”.

BOCCIA: GOVERNO FURBESCO, AUMENTO NON PASSERA’ DAL PARLAMENTO

“Nel solito modo furbesco il governo, dopo aver negato per settimane di volerlo fare, aumenta le accise sul diesel. Con la scusa del famoso riallineamento della tassazione, in commissione Finanze, la maggioranza dà l’ok ad un parere al decreto legislativo che deve rivedere le disposizioni in materia di accise che ‘prevede un tendenziale riavvicinamento, nella misura compresa tra 1 e 2 centesimi di euro, delle aliquote dell’accisa applicata al gasolio e alla benzina’ che verrà attuato attraverso un decreto interministeriale, che quindi non passerà dal Parlamento. Siamo di fronte ad un governo che prima grida che non aumenterà le tasse e poi, disperato, per racimolare risorse non esita ad aumentarle agli automobilisti e alle imprese’”, ha commentato invece dall’opposizione l presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.

IL TESTO DEL PARERE DEL SENATO

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULL’ATTO DEL GOVERNO N. 237
La Commissione Finanze e tesoro, esaminato l’atto in titolo, premesso che:
lo schema di decreto reca disposizioni importanti e significative in materia di accise, attuando la delega prevista dagli articoli 12, 16 e 18, comma 3, lettera a) della legge n. 111 del 2023, di rilevanza strategica considerato che:
le imprese interessate dalle modifiche normative introdotte con l’articolo 1 hanno sottolineato l’esigenza di avere più tempo per allineare i sistemi informatici e conformare le procedure aziendali alle novità normative;
considerato inoltre che:
l’articolo 1, comma 1, lettera a) del decreto introduce la lettera f.1) all’articolo 1, comma 2, del TUA Testo Unico delle Accise (decreto legislativo n. 504 del 1995) prevedendo la figura del soggetto obbligato accreditato (SOAC), con diverse declinazioni in relazione al settore di attività del soggetto e che tali soggetti qualificati potranno accedere alla possibilità di esonero di prestare cauzioni a garanzia del versamento delle accise. Lo schema di decreto tuttavia esclude i soggetti obbligati di cui all’articolo 61 del TUA, ossia i soggetti operanti nel settore dei bitumi e degli oli lubrificanti, di accedere alla qualifica SOAC e ai relativi benefici, tra cui l’esonero dal prestare cauzione a differenza di quanto previsto attualmente dal TUA;
l’articolo 9-quinquies, comma 3, del decreto legislativo n. 504 del 1995 – introdotto dall’articolo 1, comma 1, lettera c) del decreto – prevede che ai fini della valutazione dell’affidabilità, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli esamini i profili di cui al comma 2, lettere da a) a e), con riferimento al periodo ricompreso tra il quinquennio antecedente la data di presentazione dell’istanza e la data di conclusione dell’istruttoria e che tale estensione del periodo di riferimento a cinque anni appare piuttosto gravosa per le società che si apprestano a richiedere la qualifica SOAC nell’anno 2025. In tale ipotesi, infatti, gli indicatori farebbero riferimento anche all’anno 2020, con la conseguenza che gli stessi sarebbero influenzati dagli effetti della pandemia COVID che hanno impattato negativamente sui bilanci di tutte le società;
l’articolo 9-sexies, comma 2, dello stesso decreto legislativo n. 504 del 1995 – introdotto dall’articolo 1, comma 1, lettera c) del decreto – prevede che in relazione alla richiesta di accesso al beneficio di cui all’articolo 9-ter, comma 2, lettera a), l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli riconosca al SOAC le percentuali di esonero da applicare agli importi delle cauzioni dovute. L’attuale indicazione delle percentuali di esonero prevede una forbice molto ampia tra i livelli SOAC Medio e Avanzato; non prevede, cioè, la possibilità di concedere anche l’esonero cauzionale per la circolazione in regime sospensivo dei prodotti sottoposti al regime dell’accisa, tenuto conto che il diritto unionale armonizzato in materia di accisa stabilisce espressamente che, qualora i trasferimenti in parola coinvolgano più Stati membri dell’UE, la prestazione della relativa cauzione sia sempre obbligatoria;
valutato infine che:
occorre contrastare in maniera più efficace, le condotte abusive di travaso di GPL in serbatoi di terzi, rispetto alle quali, negli ultimi anni, si è registrato un sempre crescente aumento (a dimostrazione della sostanziale inefficacia dell’attuale regime sanzionatorio basato sul sistema sanzionatorio di natura amministrativa previsto dalla norma vigente);
esprime parere favorevole con la seguente condizione:
– Definire un tendenziale riavvicinamento, in un congruo arco di tempo e nella misura compresa tra 1 e 2 centesimi di euro, delle aliquote dell’accisa applicate al gasolio e alla benzina in modo da tener conto dell’impatto ambientale ed economico di ciascun prodotto, destinando le risorse al trasporto pubblico locale. Alle anzidette misure dovrà essere data attuazione, valutato il contesto di riferimento, con apposito decreto interministeriale.
e con le seguenti osservazioni:
1. Valuti il Governo la possibilità di posticipazione dei termini di applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 1, dal luglio 2025 al gennaio 2026.
2. Valuti il Governo l’opportunità di includere i soggetti operanti nel settore dei bitumi e degli oli lubrificanti tra i soggetti accreditati (SOAC) per ottenere l’esonero dal prestare cauzioni.
3. Valuti il Governo di allineare i requisiti SOAC a quelli previsti a livello unionale per il rilascio della certificazione AEO (con particolare riferimento al periodo di verifica dei requisiti e alle percentuali di esonero) prevedendo l’esame degli indicatori su un arco temporale di tre anni antecedenti la data di presentazione dell’istanza e le medesime percentuali di esonero, previste in ambito doganale, anche in ambito accise (50 per cento SOAC Base, 70 per cento SOAC Medio, 100 per cento SOAC Avanzato).
4. Valuti il Governo il ripristino delle possibilità di esonero per le spedizioni in sospensione di accisa per via marittima in modo tale da chiarire se l’articolo 6, comma 4, quinto periodo TUA debba intendersi abrogato completamente oppure, stando all’indicazione di cui alla relazione illustrativa dello schema di decreto legislativo, per la sola parte relativa ai trasferimenti intraunionali. A tale fine si suggerisce di modificare l’articolo 7 introducendo al comma 5 le parole “e depositi” dopo le parole “esercenti fabbriche”, al fine di evitare l’esclusione dei cosiddetti “depositi” ovvero gli impianti in cui vengono introdotti i prodotti contenenti o meno nicotina dai soggetti per i quali può essere previsto l’esonero della cauzione in caso di affidabilità e notoria solvibilità.
5. Valuti il Governo di apportare modifiche all’articolo 18 del decreto legislativo 22 febbraio 2006, n. 128, recante disposizioni in materia di riordino della disciplina relativa all’installazione e all’esercizio degli impianti di riempimento, travaso e deposito di GPL, nonché all’esercizio dell’attività di distribuzione e vendita di GPL in recipienti del seguente tenore:
a) al comma 7, le parole “con la sanzione amministrativa pecuniaria da diecimila euro a cinquantamila euro” sono sostituite dalle parole “con l’arresto da sei mesi a tre anni o con l’ammenda da ventimila euro a cinquantamila euro”;
b) il comma 8 è sostituito dal seguente: “8. Il comodatario o il locatario del serbatoio che abbia autorizzato il riempimento di cui al precedente comma 7 è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro tremila a euro quindicimila. È ammesso il pagamento in misura ridotta previsto dall’articolo 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689.”.

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