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Energia Elettrica

Sudafrica, Eskom si oppone all’accordo con la turca Karpowership

L’accordo tra Eskom e Karpowership punta a mitigare il problema dei blackout che avvengono frequentemente in Sudafrica

Eskom, la società energetica statale del Sudafrica, non vuole acquistare elettricità dall’azienda turca Karpowership – vincitrice dell’asta sulle forniture emergenziali di energia – perché preoccupata per i costi e la lunghezza del contratto.

COSA PREVEDE IL CONTRATTO

Il contratto, dalla durata ventennale, prevede che Karpowership venda ad Eskom 1,2 gigawatt di elettricità da impianti a gas posizionate su delle imbarcazioni ormeggiate al largo della costa. L’accordo punta a mitigare il problema dei blackout che avvengono frequentemente e da molti anni nel paese: la responsabilità della crisi risiede innanzitutto in Eskom e nelle sue centrali malfunzionanti. Sulla società grava un debito di 32 miliardi di dollari che ha difficoltà a pagare, nonostante gli aiuti statali.

LE DIFFICOLTÀ DI ESKOM

L’accordo con Karpowership verrà finalizzato il prossimo luglio e richiederà l’approvazione sia delle autorità ambientali e portuali che di Eskom. Per la società onorare i termini del contratto potrebbe tuttavia rivelarsi complesso, sia perché le sue capacità finanziarie sono limitate, sia perché ne accrescerebbe la dipendenza dai combustibili fossili.

Eskom ha fatto sapere a Bloomberg di star valutando la possibilità di rientrare di alcuni costi dell’accordo con Karpowership – ad esempio quelli sugli oneri – attraverso delle tariffe, ma richiederà l’approvazione dell’autorità sudafricana di regolazione dell’energia.

ACCORDO DA 15 MILIARDI

Karpowership ha detto che la lunghezza ventennale del contratto era stata definita durante il procedimento d’asta, e che l’offerta presentata dalla società per la fornitura di energia è più bassa di quella degli altri partecipanti.

Stando alle stime, l’accordo con Karpowership avrà un valore di circa 15 miliardi di dollari (218 miliardi di rand).

I DEBITI DI ESKOM

Secondo il direttore generale di Eskom, André de Ruyter, un eventuale fallimento della società significherebbe un grosso rischio per l’economia del Sudafrica, visto che Eskom produce praticamente tutta l’energia elettrica del paese.

L’azienda già utilizza fondi statali da 1 miliardo di rand a settimana per ripagare i propri debiti: una cifra che già desta delle preoccupazioni, dato che entro il 2026 arriverà in tutto a 226 miliardi.

De Ruyter ha detto che Eskom non può pretendere “iniezioni di capitale”. Ha chiesto invece “tariffe che riflettano i costi” di produzione. A detta del direttore, le entrate derivate dalle tariffe più alte andranno a finanziare sia la ristrutturazione delle centrali a carbone, che sono la causa dei frequenti blackout, sia gli investimenti in nuova capacità di generazione elettrica.

Le aziende sudafricane, tuttavia – già colpite dalla crisi economica causata dalla pandemia e dalle misure di lockdown –, probabilmente non accetteranno di dover pagare di più per l’elettricità.

De Ruyter ha detto che l’ipotesi di ristrutturazione del debito non è stata presa in considerazione e che tutto il debito verrà dunque ripagato.

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