Skip to content
Energia

Art bacchetta Rfi e taxi. Acea: Piano da 4,7 miliardi al 2028, servono tariffe più alte e incentivi. Che c’è sui giornali

L’Autorità di regolazione dei trasporti bacchetta Rfi e taxi. Acea: Piano da 4,7 miliardi al 2028. Ambiente ed energia tra le priorità del decennio per l’Ue, Jørgensen commissario Ue. La rassegna Energia

L’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) vuole vederci chiaro sugli investimenti nelle autostrade e la scarsità di taxi nelle città italiane. Il presidente Zaccheo ha detto al Sole 24 Ore che presenterà oggi la Relazione annuale alle Camere, con particolare attenzione ai temi dell’importanza di accertare la congruità degli investimenti dichiarati da Rfi. L’Art bacchetta anche i taxi: troppo pochi, a Roma ne servirebbero almeno il doppio. L’ad di Acea, Francesco Palermo, svela i piani della società dalle pagine de Il Sole 24 Ore: Piano da 4,7 miliardi di investimenti al 2028 e nuova holding per crescere. L’ad punta anche il dito contro le tariffe idriche troppo basse e chiede interventi normativi e fiscali ad hoc che incentivino le aggregazioni. Ambiente ed energia saranno tra le priorità dell’Unione Europea da qui alla fine del decennio. La rosa di commissari scelta da Ursula von der Leyen rispecchia questo trend. Ad occuparsi di energia e nucleare sarà Dan Jørgensen, 49 anni, ex ministro danese. La rassegna Energia

TRASPORTI, ZACCHEO (ART): “VERIFICHE INVESTIMENTI AUTOSTRADE, POCHI TAXI”

“Il presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) presenterà oggi la Relazione annuale alle Camere «Autostrade, verifiche sugli investimenti Pochi i taxi». Le autostrade restano il fronte più caldo, c’è l’esigenza di fissare i pedaggi senza strangolare i consumatori e la necessità di accertare la congruità degli investimenti dichiarati dalle concessionarie per ottenere aumenti. Ma emergono inefficienze nella gestione della rete ferroviaria, sotto accusa c’è Rfi, controllata dalle Ferrovie dello Stato. Criticità anche nei taxi, solo cinque comuni hanno chiesto nuove licenze in base alle norme del decreto asset. Un caso a parte è Roma, ne ha chieste mille mentre «ne servirebbero almeno il doppio»”, si legge su Il Sole 24 Ore.

“«Abbiamo fatto un’indagine conoscitiva, da cui è emersa una stima degli investimenti ritenuti necessari dai concessionari, pari a 44 miliardi di euro, di cui 36 miliardi dichiarati dal gestore principale, Aspi. Esprimo le mie riserve sul fatto che venga verificata la congruità di queste cifre. Ci sarà una commissione d’indagine istituita dal Mit per verificare la congruità». Dall’indagine è emerso inoltre che l’indebitamento dichiarato dai concessionari ammontava a 17 miliardi nel 2020 ed è aumentato a 20,2 miliardi nel 2023. «Abbiamo di conseguenza avviato un aggiornamento del sistema tariffario». (…) intendiamo inserire un meccanismo che renda più stabile la remunerazione del capitale rispetto alle oscillazioni dei tassi d’interesse, anche per dare certezze agli investitori, ma sempre nell’ottica di preservare l’utenza finale». «Pensiamo anche ad aliquote di ammortamento aggiuntive in relazione alla vita utile dell’opera, per rendere il pedaggio più sostenibile per i consumatori. Non è possibile mettere tutto in tariffa, i pedaggi sarebbero troppo alti», osserva Zaccheo.(…) C’è un rafforzamento delle funzioni di enforcement e vigilanza dell’Art. Uno su tutti: i pareri sui Pef autostradali diventano vincolanti». (…) «Sulle autostrade il vero problema è definire la sostenibilità degli investimenti. Ho chiesto più volte al Parlamento e al governo di coinvolgere l’Autorità ex-ante relativamente alla sostenibilità economico-finanziaria»”, continua il giornale.

“L’Autorità è dura con Rfi, la società della rete ferroviaria guidata da Gianpiero Strisciuglio. «Con una delibera del marzo scorso abbiamo bocciato le proposte tariffarie del gestore dell’infrastruttura, Rfi, per questo i modelli tariffari sono stati prorogati al 2025». Un altro contenzioso riguarda la capacità, in corso da più di un anno. «Rfi – spiega Zaccheo – non può assegnare alle società di trasporto più dell’85% della capacità commerciale. Questo sia per dare spazio a nuove imprese che lo chiedano sia per casi di emergenza. Il caso è nato nel trasporto merci, ma è emersa la violazione anche nell’alta velocità, è allocato il 100% della capacità». L’Art ha multato Rfi con una sanzione di 350.000 euro. (…) «È vero che si sono problemi per i lavori, per l’esecuzione del Pnrr, ma ci sono forti ritardi», osserva Zaccheo. «Siamo passati da interruzioni di linea per 17.200 ore nel primo semestre del 2022 a 23.000 ore nel primo semestre di quest’anno». L’Art sottolinea che «ci sono inefficienze nella gestione della rete. Ci vuole un cambio di rotta sia gestionale sia industriale». (…) «Nella consultazione sulle tariffe di AdR le imprese utenti di Fiumicino hanno espresso voto favorevole, mentre per Ciampino una compagnia ha chiesto l’intervento dell’Autorità per risolvere la controversia». Le carte dicono che è Ryanair. Ita Airways. «L’operazione con Lufthansa mi auguro che si chiuda in tempi rapidi. È importante per il nostro paese avere un operatore come Ita. Alcuni rimedi imposti dalla Commissione Ue mi sembrano obiettivamente troppo rigidi». Zaccheo si riferisce alla cessione di slot e alle restrizioni all’ingresso di Ita nella joint venture transatlantica A++ tra Lufthansa, United e Air Canada. (…) Capitolo dolente i taxi. (…) «Devono essere i comuni a farne richiesta, ma ce l’hanno chiesto solo cinque: Milano, Bologna, Treviso, Bergamo e Pisa. Il decreto purtroppo è insufficiente ad affrontare le criticità del settore. Tutte le associazioni di tassisti hanno fatto ricorso al Tar nelle cinque città». Quanto valgono le licenze? A Milano il valore è stato fissato in 97.000 euro. La situazione più critica è nella capitale. «Roma non ha richiesto nuove licenze in base al decreto asset. Ha seguito la procedura ordinaria, ha chiesto mille nuove licenze. Abbiamo dato parere favorevole, ma ne servirebbero almeno il doppio». Il valore di mercato delle licenze taxi ordinarie definite dal Comune di Roma è di 73.000 euro.(…) Il servizio conciliazioni ha ricevuto 24.000 istanze, quelle concluse sono 17.821, solo il 28,8% con un accordo. «Tale attività ha consentito di riconoscere 2,61 milioni di euro di rimborsi, in media 442 euro per passeggero». I rimborsi sono quasi interamente nel trasporto aereo, 2,6 milioni. Nei treni appena 725 euro”, continua il giornale.

ENERGIA, PALERMO (ACEA): “PIANO DA 4,7 MILIARDI, HOLDING PER CRESCERE”

“Una nuova holding, Acea Acqua, operativa da metà ottobre, sotto la quale confluiranno le società del gruppo che si occupano del servizio idrico integrato e che avrà al timone Francesco Buresti, ingegnere bolognese con un solido trascorso nel settore, prima in Enel e poi in A2A, dove era responsabile della business unit Reti. Acea arriva al giro di boa dei 115 anni dalla sua nascita – celebrati ieri sera a Roma con una serata-evento alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella -, con un piano di riassetto e di rafforzamento nell’idrico che può contare su 4,7 miliardi di investimenti al 2028 e che punta, come spiega l’amministratore delegato Fabrizio Palermo in questa intervista al Sole 24 Ore, «a garantire un maggiore coordinamento strategico e finanziario per il raggiungimento degli obiettivi del gruppo in un settore per noi strategico dove puntiamo a crescere ulteriormente e dove già contiamo su più di 10 milioni di clienti in Italia e circa 10 milioni all’estero»”, si legge su Il Sole 24 Ore.

“(…) Noi guardiamo a tutta l’Italia, non solo al centro-sud, e siamo pronti a consolidarci anche all’estero al di fuori dei territori in cui siamo già presenti come il Sudamerica. E da qui il nostro ingresso nel Piano Mattei. (…) Siamo impegnati su alcuni progetti già in essere, dalla Tunisia, dove stiamo lavorando all’utilizzo di acque reflue affinate in agricoltura, al Marocco con programmi di formazione specifici e sviluppo delle capacità (capacity building) sul tema delle gestione delle risorse idriche, e abbiamo messo a disposizione dell’esecutivo la nostra forte expertise. (…) Vedo importanti sviluppi in tutta l’area degli Emirati, ma siamo pronti a valutare tutte le opportunità che si presenteranno. Il nodo è individuare progetti concreti con certezza dei flussi finanziari e per questo abbiamo approntato una squadra molto attrezzata di manager che stanno lavorando su questo versante (…) Nell’arco del piano, su Roma sono previsti circa 2 miliardi di investimenti, di cui circa 230 milioni dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratta di interventi che porteranno a una maggiore tranquillità dal punto di vista idrico attraverso la creazione di una sorta di “raccordo anulare” dell’acqua intorno a Roma funzionale a consentire lo spostamento della risorsa tra le varie zone della città”, continua il giornale.

“Saranno tutti chiusi entro l’estate prossima. Noi abbiamo cambiato il modo in cui si lavora nei cantieri e questo ha portato una significativa accelerazione dei tempi con una riduzione di un terzo del cronoprogramma delle opere. (…) Il progetto prevede la realizzazione della seconda linea del tronco superiore dell’acquedotto del Peschiera. Si tratta della seconda opera più grande d’Italia dopo il ponte sullo Stretto di Messina che servirà a mettere in sicurezza la fornitura idrica di Roma e che comporterà un investimento complessivo di 1,5 miliardi, di cui un miliardo di fondi pubblici. Contiamo di avviare la pubblicazione del bando di gara tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2025 per arrivare alla sua messa in esercizio nel 2032. (…) l’Italia vanta una media annua per abitante di 70 euro nel 2023 contro gli 82 euro di media europea. Sa qual è l’impegno nei 1.500 Comuni che ancora gestiscono in economia il servizio idrico? Si parla di 11 euro per ogni cittadino. È chiaro che così non si può andare avanti. (…) Servono degli interventi normativi e fiscali ad hoc che incentivino le aggregazioni. E poi bisogna intervenire sulla dimensione degli ambiti territoriali ottimali (le porzioni di territorio nelle quali è organizzato il servizio di gestione dell’idrico, ndr). (…) Bisogna aumentarne le dimensioni, ipotizzare degli Ato quantomeno di perimetro regionale e devo dire che su questo si stanno iniziando a fare dei ragionamenti. (…) Sono stati fatti sicuramente dei passi avanti, ma bisogna uscire una volta per tutte da una logica emergenziale. L’acqua è una risorsa fondamentale per il sistema economico perché abilita l’industria e questo presuppone un impegno forte del Paese, ma anche dell’Europa. Senza tralasciare il nodo delle tariffe. (…) E il costo per la famiglia al giorno è inferiore a quello di un caffè, cioè la metà di quanto pagano i francesi, un terzo di quello che versa un cittadino tedesco e un quinto del costo in Danimarca. Serve, dunque, un equilibrio diverso che passa attraverso un mix di risorse, private e pubbliche, tenendo conto delle priorità del settore ed escludendo queste spese dal Patto di stabilità”, continua il giornale.

AMBIENTE E ENERGIA PRIORITA’ UE DI FINE DECENNIO

“In un decennio le priorità dell’Unione europea sono cambiate radicalmente. In passato, le parole d’ordine erano la protezione dell’ambiente, la tutela sociale, e i criteri della buona governance in campo societario. Oggi le emergenze sono diventate (anche) l’energia, la sicurezza e la difesa, tutte con un impatto sulla stessa competitività dell’economia. Pur con molti limiti, il nuovo collegio dei commissari riflette questi cambiamenti, almeno nei portafogli annunciati ieri dalla presidente Ursula von der Leyen. Nasce per la prima volta la figura di un commissario alla Difesa, nella persona di Andrius Kubilius, 67 anni, un ex premier lituano, che in passato ha gestito il suo paese durante la crisi finanziaria”, si legge su Il Sole 24 Ore.

“L’ex premier dovrà anche mettere a punto progetti d’interesse comune in campo militare così come creare uno scudo europeo di difesa aerea e promuovere una difesa comune in campo cibernetico. (…) Sul fronte energetico le responsabilità vanno a un esponente politico danese, Dan Jørgensen, 49 anni, più volte ministro nel suo paese, oltre che ex parlamentare europeo. «Il suo compito sarà di completare una solida unione dell’energia», si legge nella lettera di missione firmata dalla signora von der Leyen. «Dovrà altresì ridurre i prezzi dell’energia per le famiglie e le imprese, produrre più energia pulita, migliorare l’infrastruttura di rete e sviluppare una rete interconnessa e resiliente»”, continua il giornale.

“Un capitolo è riservato anche al tema del nucleare. Il nuovo commissario sarà chiamato a «sostenere l’accelerazione dello sviluppo e della diffusione dei piccoli reattori modulari in Europa nel corso degli anni 2030». C’è nel mandato del commissario Jørgensen anche l’impegno a ridurre e poi a cancellare gradualmente i sussidi alle energie fossili. L’uomo politico dovrà altresì mettere a punto un piano che permetta di ridurre i costi energetici delle abitazioni europee, uno degli aspetti che in queste ultime elezioni ha rafforzato i partiti più estremisti. Infine, responsabile della sicurezza, in particolare di quella economica, sarà lo slovacco Maroš Šefkovic?, 58 anni, al suo quarto mandato alla Commissione europea. In primo luogo, l’ex diplomatico sarà chiamato «a gestire le relazioni commerciali ed economiche con la Cina, in linea con la nostra politica di riduzione dei rischi, e non di disaccoppiamento». (…) Più in generale, Maroš Šefkovic sarà responsabile di rafforzare le misure europee di contrasto alla fuga di tecnologia e di protezione delle catene di fornitura”, continua il giornale.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su