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Co2

Trasporto marittimi, una tassa sulla CO2 per il carburante navale. Report Center for Zero Carbon Shipping

Il centro è una organizzazione senza scopo di lucro fondata da AP Moller-Maersk, Fondazione AP Moller, e alcuni partner come Maersk e NYK, la compagnia petrolifera BP Siemens Energy e Mitsubishi Heavy Industries: hanno come focus la decarbonizzazione del settore dalla CO2

L’industria navale globale è sulla buona strada per vedere un aumento di circa un quinto delle emissioni di gas serra del settore entro il 2050 se non verranno prese misure, inclusa l’introduzione di una tassa sulla CO2 sul carburante. È quanto emerge da una ricerca del Center for Zero Carbon Shipping pubblicata da Reuters.

Il centro, una organizzazione senza scopo di lucro con sede a Copenaghen, è stato fondato lo scorso anno con il finanziamento del proprietario di maggioranza del gigante marittimo AP Moller-Maersk, la Fondazione AP Moller, e alcuni partner che includono le compagnie di navigazione Maersk e NYK, la compagnia petrolifera BP Siemens Energy e Mitsubishi Heavy Industries.

IL TRASPORTO MARITTIMO GLOBALE RAPPRESENTA QUASI IL 3% DELLE EMISSIONI MONDIALI DI CO2

Con circa il 90% del commercio mondiale trasportato via mare, il trasporto marittimo globale rappresenta quasi il 3% delle emissioni mondiali di CO2, motivo per cui il settore è sempre più sotto esame per diventare più ‘green’.

“La transizione non avviene da sola perché le modalità di decarbonizzazione sono più costose del semplice continuare a funzionare con i combustibili fossili – ha affermato a Reuters Bo Cerup-Simonsen, capo del Maersk Mc-Kinney Moller Center for Zero Carbon Shipping -. Se non facciamo nulla oltre a quella che è ls normale buona pratica, il settore trasporti è su un percorso molto lontano dal percorso tracciato dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) e dall’Accordo di Parigi”.

Cerup-Simonsen ha fatto riferimento a un rapporto di riferimento del comitato climatico delle Nazioni Unite pubblicato ad agosto, che avvertiva che il riscaldamento globale è pericolosamente vicino a una spirale fuori controllo.

SERVONO AZIONI COME UNA TASSA GLOBALE SULLA CO2 PER I COMBUSTIBILI MARITTIMI

Tuttavia, la decarbonizzazione nei prossimi tre decenni sarebbe di fatto possibile se si intraprendessero una serie di azioni, compresa una tassa globale sulla CO2 per i combustibili per il trasporto marittimo, per garantire che i combustibili a zero e basse emissioni di carbonio diventino economicamente sostenibili e competitivi rispetto ai combustibili fossili, ha affermato.

Le principali associazioni marittime a settembre hanno proposto di creare una tassa globale sulle emissioni di carbonio delle navi per accelerare gli sforzi del settore per diventare più ecologici e hanno presentato una proposta all’agenzia marittima delle Nazioni Unite, l’Organizzazione marittima internazionale.

Lo stesso ha fatto Irena – l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili – nel suo A Pathway to Decarbonise the Shipping Sector secondo cui una rapida sostituzione dei combustibili fossili con combustibili rinnovabili a base di idrogeno verde e biocarburanti avanzati potrebbe consentire di ridurre fino all’80% delle emissioni di CO2 attribuite al trasporto marittimo internazionale entro la metà del secolo.

UN PRELIEVO INIZIALMENTE A PARTIRE DA 50 DOLLARI PER TONNELLATA DI CO2

Il Maersk Mc-Kinney Moller Center for Zero Carbon Shipping ha affermato che tale prelievo potrebbe essere introdotto inizialmente a partire da 50 dollari per tonnellata di CO2, con le entrate raccolte destinate ai first mover del settore per incentivare la ricerca e lo sviluppo di combustibili alternativi .

Il prelievo potrebbe quindi essere gradualmente aumentato a 150 dollari verso il 2050, afferma il centro nel suo rapporto.

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