L’ad di Renault De Meo ha chiesto anche di rilanciare la competitività delle auto Ue agendo sulle regolamentazioni e il costo dell’energia
Troppi regolamenti Ue e costi dell’energia troppo alti. Per rilanciare le auto nell’Unione europea si potrebbe pensare a una collaborazione europea sulle piccole auto, in maniera tale da ridurre gli investimenti all’inizio, “una sorta di Airbus”. Luca De Meo, Amministratore delegato di Renault Group, è stato molto chiaro nella sua disamina sulla situazione del settore automotive europeo in Commissione Attività produttive alla Camera, nell’ambito dell’esame delle Comunicazioni sul Piano d’azione industriale per il settore automobilistico europeo e la decarbonizzazione delle flotte aziendali. “Abbiamo una finestra di tre-cinque anni per reagire alla potenza del sistema cinese che ha sviluppato una strategia industriale che presentava l’automobile come una delle cinque aree fondamentali su cui basare la potenza economica”
“PER ABBATTERE EMISSIONI DELLE AUTO SI POSSONO UTILIZZARE ANCHE TECNOLOGIE TRADIZIONALI”
Per abbattere le emissioni “alcune soluzioni possono essere fornite anche migliorando la tecnologia dei motori a combustione lavorando, per esempio, sui carburanti alternativi, sulla ibridizzazione”, ha affermato De Meo. “Il progresso è in gran parte nell’elettrico ma dobbiamo cercarlo nelle tecnologie tradizionali quando questo ha senso”, ha aggiunto.
“L’EUROPA DEVE ADOTTARE UNA VERA E PROPRIA STRATEGIA INDUSTRIALE NEL SETTORE AUTO”
“Credo che la chiave sia che l’Europa adotti una vera e propria strategia industriale. Per troppo tempo l’approccio europeo si è limitato ad accumulare regole, scadenze e sanzioni spesso anche in modo poco coerente. Ma di fronte al cambiamento di sistema non può più funzionare”, ha evidenziato l’ad di Renault. “Abbiamo bisogno che le istituzioni svolgano il ruolo di direttore di orchestra per coordinare tutti gli attori delle nuove catene del valore dalle miniere di estrazione, al riciclo, passando per i costruttori, gli operatori delle infrastrutture, i produttori di energia elettrica e per far girare i sistemi per consentire a tutti di trovare un business sostenibile. Questa strategia deve essere olistica lungo l’intera catena del valore. C’è poi un’importante questione di governance che passa per l’istituzione di uno sportello unico che garantisca che tutti i nuovi regolamenti non si contraddicano a vicenda. E questo noi lo vediamo spesso”, ha ammesso De Meo.
“BISOGNA ESSERE FLESSIBILI E VELOCI IN EUROPA”
“Bisogna essere flessibili e veloci” nelle aziende ma poi “il Parlamento europeo ha votato sulla flessibilità” delle regole “l’8 di maggio ma noi abbiamo già fatto il nostro budget l’anno scorso e praticamente il gioco nell’anno si fa nei primi 4-5 mesi: questo per sottolineare che abbiamo bisogno di velocità di palla se vogliamo risolvere le cose”, ha spiegato De Meo.
“DOBBIAMO FARE SQUADRA E STANDARDIZZARE”
“Dobbiamo fare squadra, uno dei temi importanti è quello della standardizzazione. L’Europa deve giocare in modo collettivo, fare in modo che la regolamentazione sia trasformata in un elemento strategico che possa renderci più competitivi ed efficienti. Ad esempio sappiamo che il 70% del costo dell’architettura software di un’autovettura potrebbe esser emesso in comune, armonizzare le regole della mobilità per non avere specificità locali. Questo è esattamente quello che hanno fatto i cinesi negli ultimi quindici anni, la standardizzazione forzata”, ha precisato De Meo
“OCCORRE SOSTENERE IL MERCATO, ETÀ MEDIA DI CHI ACQUISTA VETTURE NUOVE È 56 ANNI”
“Occorre sostenere il mercato, sarà insufficiente se non risolviamo un problema fondamentale che si è aggravato negli ultimi anni cioè la debolezza del mercato: l’età media di chi acquista un’auto nuova in Europa è di 56 anni, nel 2005 era di 47 anni, in Cina sono dei trentenni”, ha spiegato il manager della casa francese. “A monte c’è il problema del potere di acquisto delle classi medie, è un sistema che invecchia, che ritarda l’ingresso dei giovani nella vita per non parlare del pessimismo dominante. Quando si propongono auto elettriche che hanno prezzi fino al 50% in più di quelle tradizionali con i tassi di interesse che sono aumentati e le infrastrutture di ricarica che sono al 20% dell’obiettivo, è ovvio che non è facile per noi. Occorre sostenere il mercato quindi, soprattutto quello dell’elettrico. Mantenere un sistema stabile di contributo per l’acquisto delle vetture o eventualmente una defiscalizzazione è indispensabile”, ha evidenziato De Meo aggiungendo anche la necessità di continuare a sviluppare le infrastrutture di ricarica e l’armonizzazione delle flotte aziendale.
“PER ESSERE COMPETITIVI SERVE ELETTRICITÀ A BASSI COSTI”
“In termini di competitività direi che la situazione non è migliore: l’elettricità in Europa costa il doppio della Cina e tre volte gli Stati Uniti. I costi di produzione sono superiori del 30% nell’Ue rispetto alla Cina, i nostri concorrenti ricevono aiuti molto ingenti. Si stima più di 200 miliardi di dollari su tutta la catena del valore negli ultimi 10 anni. 400 miliardi negli Usa grazie all’Ira. Per sostenere la competitività abbiamo bisogno prima di tutto di energia a basse emissioni a prezzi competitività. Ovvero 50 euro al MW”, ha proseguito De Meo. “Nelle aree industriale italiane potrebbero essere create delle zone economiche green sulla base delle Zes che sono state fatte in Cina con tariffe energetiche più convenienti ai produttori, creerebbe delle aree di attrazione per gli investimenti delle imprese, quelle del distretto è stata sempre una tradizione italiana”, ha sottolineato De Meo.
“SOSTENERE INNOVAZIONE FONDAMENTALE, TROPPI REGOLAMENTI UE ASSORBONO 25% R&S CASE”
“Bisogna sostenere l’innovazione, è un elemento chiave. Il costo del fallimento in Europa è dieci volte superiore quello negli Stati Uniti. Abbiamo otto-nove regolamenti che arrivano da qui al 2030 nell’industria automobilistica, circa un centinaio quindi. L’accumulo di regolamento assorbe già il 25% di ricerca e sviluppo delle case automobilistiche”, ha osservato De Meo. “Complessivamente l’attività di ricerca e sviluppo dell’Europa è solo la metà degli Stati Uniti è questa la realtà su cui ci dovremmo interrogare. L’idea del rapporto Draghi era quello di semplificare la coerenza di tutte le normative del settore auto, mi sembra importante e sosteniamo totalmente il punto di vista. Nell’ambito dell’Acea è stata avanzata una proposta concreta già sul tavolo delle autorità europee”.
“PICCOLE AUTO ELETTRICHE POSSONO ALLINEARE OBIETTIVI UE”
“C’è un’idea che ha il potenziale di allineare tutti gli obiettivi in Europa, ed è la capacità di fare delle piccole auto elettriche in maniera competitiva. È un po’ la mia battaglia se vogliamo ridurre l’impatto dei trasporti non dovremmo solo viaggiare in elettrico, ibrido, idrogeno, dovremmo viaggiare con veicoli più compatti e leggeri. Il segmento delle piccole è stato il più tartassato dalle regolamentazioni tanto da rendere difficile produrre veicoli compatti in maniera redditizia”, ha sottolineato il manager. “Tra il 2015 e il 2030 il costo di una Clio sarà cresciuto del 40% per il 90% legato alle regolamentazioni. Oggi gli europei fanno fatica ad acquistare auto di piccole dimensioni. L’età media del parco auto va da 9,5 anni del 2015 ai 12,5 nel 2024. Per le auto più piccole del segmento A l’età media è addirittura di 14 anni in Europa”, ha affermato De Meo. “Possiamo ispirarci alle Key Car giapponesi che beneficiano di un quadro fiscale favorevole, obblighi normativi specifici e facilitazioni nei parcheggi”, ha aggiunto. “E perché non un quadro più favorevole se l’auto è frutto di una collaborazione europea in maniera tale da ridurre gli investimenti all’inizio, una sorta di Airbus delle auto piccole. Potremmo utilizzare la stessa idea anche per l’elettrificazione dei veicoli commerciali”. “Insomma ci troviamo in un momento critico per l’industria europea ma penso che abbiamo gli strumenti per riprendere il controllo se facciamo le cose giuste”, ha concluso l’ad di Renault.