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Usa: Come Biden sta gettando le basi per un boom dell’eolico offshore

Secondo i calcoli di WoodMac, gli Usa hanno il potenziale per facilitare investimenti per 166 miliardi di dollari entro il 2035

L’inversione di marcia delle politiche energetiche dell’amministrazione statunitense dopo l’elezione del presidente Joe Biden, sta ponendo le basi per l’esplosione di una fiorente industria eolica offshore Usa. Il governo federale sta cercando di accelerare le revisioni delle normative ambientali per rendere l’eolico offshore un settore in grado di offrire un contributo significativo ai nuovi obiettivi di energia pulita.

EOLICO OFFSHORE MAI DECOLLATO VERAMENTE NEGLI USA

Negli Stati Uniti, l’eolico offshore non è davvero mai decollato, con solo due piccoli parchi in funzione con meno di 50 megawatt (MW) di capacità combinata. Solo per fare un confronto, l’Europa ha 113 parchi eolici offshore in 12 paesi, con 25 gigawatt (GW) di capacità eolica offshore totale secondo quanto emerge dai dati di WindEurope.

E pensare che per quanto riguarda le installazione eoliche onshore e solari gli Stati Uniti stanno battendo record su record nel 2020, secondo l‘American Clean Power Association.

Mentre l’eolico offshore è rimasto notevolmente indietro, anche a causa delle lunghe revisioni ambientali da parte delle agenzie federali.

MODIFICA DELLA POLITICA FEDERALE

Il presidente Biden ha definito l’eolico offshore come un obiettivo prioritario in uno dei suoi primi ordini esecutivi per affrontare la crisi climatica. Mentre sospendeva i nuovi contratti di locazione per lo sfruttamento di petrolio e gas naturale su terreni pubblici o acque offshore, Biden ha ordinato al Segretario degli Interni di identificare le misure che possono essere intraprese per raddoppiare la produzione di energia rinnovabile dall’eolico offshore entro il 2030.

In effetti se si confronta la produzione attuale Usa, il livello di generazione dell’eolico offshore è molto basso, come osserva il Wall Street Journal

I PROGETTI DEGLI STATI AMERICANI

Ma il cambiamento radicale delle priorità energetiche potrebbe incentivare più progetti soprattutto tra gli Stati americani sulla costa orientale: basti pensare a New York che sta fissando obiettivi ambiziosi per l’energia pulita. Gli Stati della costa orientale hanno programmato finora oltre 20GW di eolico offshore, mentre gli sviluppatori prevedono di riuscire a metterne in funzione 9,1 GW entro il 2026 sviluppando 13 progetti eolici offshore, sempre secondo l’American Clean Power Association.

Il progetto Vineyard Wind da 800 MW, a 15 miglia al largo della costa di Martha’s Vineyard, è destinato a diventare il primo parco eolico offshore su larga scala negli Stati Uniti e inizierà a fornire energia nel 2023. Il Bureau of Ocean Energy Management (BOEM) ha annunciato all’inizio di questo mese che riprenderà la revisione ambientale del progetto. L’intera revisione era stata bloccata alla fine dell’anno scorso dall’amministrazione Trump a seguito di una richiesta degli sviluppatori di Vineyard Wind di sospendere il processo per vedere se il progetto necessitava di modifiche dopo aver cambiato fornitore di turbine.

PROCESSI DI AUTORIZZAZIONE PIÙ FLUIDI POTREBBERO CREARE UN’INDUSTRIA DA 166 MILIARDI DI DOLLARI

Con politiche di supporto e processi di leasing e autorizzazione più agevoli, lo sviluppo eolico offshore potrebbe generare molto valore per l’economia degli Stati Uniti e creare migliaia di posti di lavoro, ha affermato Wood Mackenzie lo scorso anno in una ricerca commissionata dalle associazioni di settore.

Secondo i calcoli di WoodMac, gli Usa hanno il potenziale per facilitare investimenti per 166 miliardi di dollari entro il 2035 e solo entro il 2029 dovrebbero essere aggiunte capacità per 25 GW di eolico offshore.

“Gli Stati hanno già selezionato 9 GW di capacità, rappresentando oltre il 70% della costruzione prevista fino al 2026. E nel New England e New York, l’80% della costruzione eolica in questo periodo sarà situata offshore”, ha detto WoodMac in un rapporto nel giugno 2020.

ANCHE BIG OIL SCOMMETTE MOLTO SULL’EOLICO OFFSHORE DEGLI STATI UNITI

Alcuni dei Big Oil europei, desiderosi di dimostrare i loro impegni energetici a basse emissioni di carbonio ed espandere i portafogli di energia pulita, si sono già mossi per cogliere queste opportunità. BP ha effettuato a settembre la sua prima mossa nel mercato eolico offshore con una partnership strategica in asset eolici offshore statunitensi con Equinor in un accordo del valore di 1,1 miliardi di dollari, come si legge su Oilprice.

BP ha acquistato il 50% degli asset Empire Wind e Beacon Wind di Equinor rispettivamente al largo di Long Island e nell’offshore del Massachusetts e svilupperà fino a 4,4 GW. Non solo. Se,ère Equinor e BP sono stati selezionati il mese scorso per partecipare alla più grande gara eolica offshore degli Stati Uniti fino ad oggi per fornire allo Stato di New York energia eolica dalla prima e dalla seconda fase di Empire Wind e Beacon Wind per un totale di 3,3 GW.

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