Secondo il Dipartimento dell’Energia americano si tratta della prima volta dopo quasi 70 anni
Il boom di produzione di petrolio e gas naturale negli Stati Uniti renderà il paese un esportatore netto di energia nel 2020. Un successo che il paese non ha mai raggiunto in quasi 70 anni. Lo ha evidenziato l’ufficio statistico del Dipartimento dell’Energia, l’Energy Information Administration (Eia).
PIÙ EXPORT CHE IMPORT DI ENERGIA
Gli Stati Uniti inizieranno ad esportare più prodotti energetici di quanto non ne verranno importati mentre la produzione di greggio statunitense continuerà a crescere e il consumo nazionale a diminuire, ha detto l’US Energy Information Administration nel suo ultimo Energy Outlook annuale. Anche il crescente export di gas naturale sotto forma di Gnl e di sottoprodotti petroliferi aumenteranno anche il ruolo del paese come principale esportatore di energia.
PER EIA LE PREVISIONI SONO STATE ANTICIPATE
Il rapporto, che evidenzia le proiezioni per i prossimi 50 anni, segna l’ultima revisione della timeline di EIA sull’indipendenza energetica degli Stati Uniti. L’anno scorso Eia prevedeva che gli Stati Uniti sarebbero diventati esportatori netti entro il 2022. Nel 2017 il paese avrebbe dovuto raggiungere questo traguardo nel 2026. E’ probabile, infine, anche che gli Stati Uniti rimangano esportatori netti di energia fino al 2050, si legge nel rapporto dell’Eia secondo il quale la produzione petrolifera statunitense raggiungerà un nuovo picco annuale nel 2027, quando l’espansione comincerà a stabilizzarsi.