La ripresa della domanda di jet fuel dipende dall’aumento dei voli internazionali, che a sua volta è legato all’andamento delle campagne di vaccinazione nel mondo
Nonostante l’allentamento delle restrizioni per limitare i contagi da coronavirus in Occidente e in altre parti del mondo stia facendo crescere la domanda di carburante per l’aviazione, l’aumento dei casi in India e il numero ancora limitato di voli su lunga distanza manterranno la richiesta di jet fuel al di sotto dei livelli pre-pandemia.
RIPRESA DELLE TRATTE BREVI
È in corso una ripresa dei voli commerciali, che riguarda però principalmente le tratte brevi: il loro consumo di carburante è di trentacinque volte inferiore a quello delle tratte lunghe, come sostenuto dall’Agenzia internazionale dell’energia.
LA DOMANDA DI JET FUEL
La società di consulenza FGE stima che quest’anno la domanda di jet fuel arriverà a circa 5,8 milioni di barili al giorno: è quasi il 30 per cento in più rispetto al 2020, ma ben al di sotto degli 8 milioni del 2019, prima dello scoppio della pandemia da coronavirus.
La banca Goldman Sachs si aspetta che a maggio la richiesta di carburante per l’aviazione raggiungerà i 3,9 milioni di barili al giorno, contro i 2,2 milioni di maggio 2020.
Cuneyt Kazokoglu, analista a FGE, ha detto che per poter assistere ad una piena ripresa della domanda di jet fuel è necessario un aumento dei voli internazionali, che a loro volta dipendono dall’andamento globale delle campagne di vaccinazione.
LA PREVISIONE DI LUFTHANSA
La compagnia aerea tedesca Lufthansa prevede una graduale ripresa della domanda di voli nel periodo aprile-giugno e una “significativa ripresa del mercato” nella seconda metà dell’anno, grazie alla decisione dell’Unione europea di permettere l’ingresso sul suo territorio ai turisti statunitensi vaccinati.
LE VACCINAZIONI E IL TRASPORTO AEREO
In generale, l’andamento disomogeneo delle campagne vaccinali nel mondo si riflette anche nel mercato del trasporto aereo, con i paesi più avanti con le vaccinazioni generalmente meno disposti ad aprire a e verso l’estero.
Il Regno Unito, ad esempio, ha detto che riaprirà ai viaggi internazionali dal 17 maggio, limitando però ad una dozzina il numero di possibili destinazioni per i propri cittadini. La settimana scorsa gli americani hanno prenotato 800mila posti in più sugli aerei, stando ai dati offerti dalla società di analisi OAG. In Cina, invece, il numero di voli ha superato i livelli pre-pandemici: quelli previsti nella prima settimana di maggio sono stati superiori dell’8,6 per cento rispetto a quelli nella stessa settimana del 2019.
Suzanne Danforth, analista presso Wood Mackenzie, sostiene che la domanda di carburante per l’aviazione negli Stati Uniti raggiungerà gli 1,3 milioni di barili al giorno di media nel 2021, sospinta dal buon ritmo delle vaccinazioni: è più degli 1,09 milioni di barili al giorno del 2020, ma meno degli 1,75 milioni del 2019.
IL RUOLO DELL’INDIA
Il forte aumento dei contagi di coronavirus in India – un paese importante nel mercato del trasporto aereo – si sta ripercuotendo anche sulla domanda di jet fuel: Wood Mackenzie prevede che nel secondo trimestre del 2021 ci sarà una diminuzione del 6,5 per cento rispetto al trimestre precedente.