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Vola la spesa del Superbonus (prossimo alla fine) ma almeno aiuterà (un po’) le Case green

Il periodo di riferimento preso in considerazione dalla direttiva Case green comprende il periodo superbonus con il primi obiettivo intermedio al 2030 che dovrà registrare un taglio del 16% dei consumi rispetto ai 10 anni precedenti.

Vola sopra i 114,4 miliardi la spesa complessiva a carico dello Stato per le detrazioni maturate per i lavori conclusi a febbraio con il Superbonus. Secondo i dati dell’Enea diffusi ieri il valore è esattamente di 114.432.124.574,79 euro per lavori riguardanti 480.815 edifici. A non tornare sono soprattutto i conti della finanza pubblica, come ha certificato la bozza della relazione che conclude la lunga indagine conoscitiva avviata poco più di un anno fa dalla commissione Bilancio della Camera insieme alla commissione Ambiente.

STOP AL MAXI-INCENTIVO: SPINTA A ECONOMIA NON CONTROBILANCIA EFFETTI SULLA FINANZA PUBBLICA

Per questo il governo, la maggioranza ma anche il Parlamento hanno deciso di mettere la parola fine all’incentivo. “Le spinte all’economia prodotte dal Superbonus sono ancora in discussione, ma ‘si può senz’altro concludere che non sono tali da controbilanciare gli effetti che si rilevano a carico della finanza pubblica’. Anche dopo la ‘pluralità di interventi correttivi’ adottati dai Governi nel tentativo di tappare la falla, il panorama degli incentivi all’edilizia ha bisogno di una potente semplificazione, che potrebbe avvenire ‘nell’ambito del processo di attuazione della legge delega in materia di riforma fiscale che dovrà provvedere a un riordino delle cosiddette tax expenditures’ per superare un quadro frastagliato con ‘il riconoscimento di incentivi differenziati per le stesse tipologie di intervento solo in relazione al tempo di realizzazione dell’investimento’”, scrive Il Sole 24 Ore dando conto del testo delle Commissioni di Montecitorio.

ONERI DI DIFFICILE QUANTIFICAZIONE

Che alla fine concludono spiegando come “l’effetto combinato del riconoscimento di aliquote di detrazione prossime o superiori al 100 per cento delle spese sostenute e della facoltà di illimitata cessione dei relativi crediti di imposta, anche attraverso lo sconto in fattura” sono sfociati in “oneri molto significativi per la finanza pubblica, peraltro di difficile quantificazione”.

OLTRE 54 MLD SAREBBERO STATI SPESI ANCHE SENZA SUPERBONUS E BONUS FACCIATE

Sulla base dei calcoli di Bankitalia “il Mef calcola che 54,1 miliardi di investimenti privati sarebbero stati attivati anche senza il Superbonus e il bonus facciate che ne hanno drasticamente tagliato il conto fiscale”, sottolinea ancora il quotidiano di Confindustria che ricorda come il monito per il futuro debba essere la “selettività” delle misure.

ANCHE CON IL SUPERBONUS NON SI RAGGIUNGONO I TARGET DEL PNIEC

Malgrado i contenuti non trovino d’accordo il Pd “che prepara un documento alternativo” ma senza la pretesa di salvare il Superbonus, la bozza riconosce che il superbonus “non permette di raggiungere gli obiettivi ambientali del Pniec né per riduzione di emissioni climalteranti rimanendo un delta da coprire di -20,3 MtCO2eq, né di riduzione consumi energetici rimanendo un delta da coprire di -1,3 Mtep”.

IL LATO POSITIVO: L’ITALIA PARTE CON UN PICCOLO VANTAGGIO PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DELLA DIRETTIVA CASE GREEN

Un lato positivo però c’è. Il periodo di riferimento preso in considerazione dalla direttiva case green comprende il periodo superbonus rendendo quindi meno difficile la partenza per l’Italia. Si comincia, infatti, dal 2020 come anno di riferimento e la traiettoria espressa come un calo del consumo medio di energia primaria dell’intero parco immobiliare residenziale durante il periodo 2020-2050, sarà fondamentali ai fini dei calcoli europeo, con il primi obiettivo intermedio al 2030 che dovrà registrare un taglio del 16% dei consumi rispetto ai 10 anni precedenti.

FINO AL 2022 RISPARMI ENERGETICI DAGLI INTERVENTI PER 9MILA GWH L’ANNO

“Alla fine del 2022 (quando gli investimenti erano arrivati intorno ai 61 miliardi di euro) Enea stimava un risparmio energetico di circa 9mila GWh all’anno solo con il superbonus. Per dare un riferimento, l’ecobonus (che premia tra le altre cose la sostituzione di infissi e caldaie), sempre in base ai dati Enea, ha portato tra il 2014 e il 2022 risparmi di poco superiori, pari a 13.250 GWh all’anno”, si legge sul Sole 24 Ore.

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