Il business di Aqp vale 637 milioni di investimenti finanziati dalle bollette dei pugliesi. Ma la politica è contraria
Una newco pubblico-privata per gestire le tubature di Aqp? Così sembra, secondo quanto riporta il Corriere del Mezzogiorno nell’edizione locale. Ma avverte il quotidiano “qualcosa non quadra. Soprattutto per gli obiettivi altalenanti che l’Acquedotto Pugliese assume in modalità spot (e poco condivisa con la filiera degli enti idrici) e per i reali vantaggi delle ‘grandi operazioni’ partorite dal management”.
ABBRESCIA IN SERBIA PER AQP
Il quotidiano ricostruisce la vicenda evidenziando che due settimane fa “Simeone Di Cagno Abbrescia, presidente di Aqp, è volato trionfante in Serbia per raccogliere l’invito delle istituzioni locali vista l’alta specializzazione conquistata da Aqp in materia di depurazione delle acque reflue. Una figura da grande player internazionale che si sgonfia quando, invece, si parla di manutenzione delle reti idriche (attività basilare di un acquedotto)”.
UN BUSINESS DA 637 MILIONI
“Il nuovo salto nel buio riguarda i 637 milioni di investimenti (finanziati dalle bollette dei pugliesi) che fanno gola ai privati – scrive il Corriere del Mezzogiorno -. Ma chi ha dato il via libera all’operazione? Dall’Autorità Idrica Pugliese (il soggetto che concede la gestione delle reti ad Aqp) fanno sapere che, in merito alla newco, non si è in possesso al momento di informazioni che possano offrire i termini precisi della questione. In seguito saranno fatti adeguati e necessari approfondimenti anche attraverso il Consiglio direttivo dell’Aip”.
LA POLITICA È CONTRARIA
“L’Autorità idrica è costituita dai comuni. E il numero uno dell’Anci Puglia, Domenico Vitto, è molto chiaro: ‘I cittadini si sono già espressi per un Acquedotto pubblico. Non c’è spazio per i privati, l’operazione desta stupore e non può essere supportata dai Comuni. L’acqua in futuro sarà sempre più un bene prezioso per le persone e non la si può privatizzare’”. Stesso discorso anche da Antonio Decaro, presidente nazionale dell’Anci, e componente del direttivo dell’Aip che farà degli approfondimenti da Fabiano Amati, presidente commissione Bilancio che ha impugnato il progetto di newco e da Antonella Laricchia, portavoce del M5S in consiglio secondo cui “l’operazione non ha alcuna logica”.