Il decreto Fer 2 è dedicato a fonti e tecnologie non pienamente mature o con costi elevati di esercizio.Previsti
oneri fino a 35,3 mld?
Arriva il via libera della Commissione europea allo schema di decreto Fer2 che promuove la realizzazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili non pienamente mature o con costi elevati di esercizio.
OBIETTIVO INCENTIVARE 4,6 GW DI IMPIANTI ENTRO IL 2028
Obiettivo dell’intervento è incentivare – per 35,3 mld scrive Bruxelles nella nota – la realizzazione di una capacità di 4,6 GW di impianti entro il 31 dicembre 2028, tra cui: impianti eolici off-shore, geotermoelettrici a emissioni nulle, geotermoelettrici tradizionali, alimentati a biomassa e biogas, fotovoltaici floating su acque interne e a mare, nonché impianti da energia mareomotrice, del moto ondoso e altre forme di energia marina e impianti solari termodinamici. A seconda della tecnologia, il termine ultimo per l’entrata in funzione degli impianti di successo varia da 31 a 60 mesi.
LA VALUTAZIONE DELLA COMMISSIONE
La Commissione ha valutato il regime alla luce delle norme Ue sugli aiuti di Stato, in particolare dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che consente agli Stati membri di sostenere lo sviluppo di determinate attività economiche a determinate condizioni, e la Guida 2022 sugli aiuti di Stato per il clima, la tutela dell’ambiente e l’energia (‘ CEEAG ‘).
In particolare, Bruxelles ha riscontrato che lo schema facilita lo sviluppo di un’attività economica, vale a dire la produzione di energia elettrica rinnovabile da tecnologie innovative o non ancora mature, nonché da biogas e biomassa. Allo stesso tempo, sostiene gli obiettivi strategici dell’Ue, come il Green Deal europeo e il piano REPowerEU.
La misura è necessaria e opportuna affinché l’Italia possa raggiungere gli obiettivi climatici europei e nazionali. Inoltre, è proporzionato poiché l’aiuto è limitato al minimo necessario per stimolare gli investimenti. Inoltre, sono previste le necessarie garanzie, tra cui una procedura di gara competitiva per l’assegnazione dell’aiuto e un meccanismo di contratto per differenza bidirezionale che limita la redditività in caso di aumenti dei prezzi dell’energia, poiché la remunerazione garantita non può superare la tariffa incentivante inizialmente fissata dal richiedente. offerta. L’aiuto ha un effetto di incentivazione, poiché i beneficiari non realizzerebbero nella stessa misura gli investimenti in impianti rinnovabili senza il sostegno pubblico. Gli aiuti producono effetti positivi che superano qualsiasi potenziale distorsione della concorrenza e del commercio nell’Ue.
COME FUNZIONA IL REGIME DI AIUTI
Secondo quanto previsto dal provvedimento, l’aiuto assumerà la forma di un contratto differenziale bidirezionale per ogni kWh di energia elettrica prodotta e immessa in rete, e sarà corrisposto per una durata pari alla vita utile degli impianti. I progetti saranno selezionati attraverso una procedura di gara trasparente e non discriminatoria, in cui i beneficiari parteciperanno alla tariffa incentivante (il prezzo di esercizio) necessaria per realizzare ogni singolo progetto. Il prezzo di riferimento dell’energia elettrica sarà calcolato come prezzo zonale orario, ovvero il prezzo dell’energia elettrica nel momento in cui l’energia viene immessa in rete e nella zona di mercato in cui è situato l’impianto.
Quando il prezzo di riferimento è inferiore al prezzo di esercizio, i beneficiari avranno diritto a ricevere pagamenti pari alla differenza tra i due prezzi. Tuttavia, quando il prezzo di riferimento è superiore al prezzo di esercizio, i beneficiari dovranno pagare la differenza alle autorità italiane. Il regime garantirà la stabilità dei prezzi a lungo termine per i produttori di energia rinnovabile garantendo un livello minimo di rendimento, garantendo allo stesso tempo che i beneficiari non ricevano una compensazione eccessiva per i periodi in cui il prezzo di riferimento è superiore al prezzo di esercizio.
PICHETTO: PASSO IN AVANTI IMPORTANTE VERSO I NOSTRI OBIETTIVI ENERGETICI
“Il via libera della Commissione – afferma il ministro Gilberto Pichetto – è un passo in avanti importante verso i nostri obiettivi energetici, che arriva dopo un lungo e costruttivo confronto con le istituzioni europee. Questo provvedimento, molto atteso, consentirà di abilitare nuove tecnologie fondamentali per la decarbonizzazione”, conclude il ministro.https://energiaoltre.it/mase-nel-2024-si-punta-a-chiudere-dm-fer-2-e-varare-nuovo-decreto-per-incentivare-rinnovabili-tecnologie-mature/
VESTAGER: PROVVEDIMENTO A SOSTEGNO DI RINNOVABILI INNOVATIVE E NON SOLO
“Questo schema consente all’Italia di sostenere la produzione di energia elettrica rinnovabile da diverse tecnologie, comprese quelle innovative. La misura aiuta l’Italia a raggiungere i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni e di produzione di energia elettrica. Contribuirà inoltre al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo, limitando al tempo stesso possibili distorsioni della concorrenza”, ha commentato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza.
LA PRECISAZIONE DEL MASE SUI 35,3 MLD DI FONDI
In merito allo schema di decreto Fer2, approvato oggi dalla Commissione europea, il Mase ha precisato che:
1) il costo della misura (cumulato sui 20/25 anni di incentivo) dipende dalle tecnologie oggetto del meccanismo; pertanto si evidenzia che l’onerosità della stessa dipende prevalentemente dall’obiettivo di supportare fino a 3.8 GW di eolico off-shore, tecnologia particolarmente costosa. La scelta di tale obiettivo è stata assunta prima dell’ottobre 2022 (in particolare il valore finale di 3.8 GW è stato definito in esito alle fasi di condivisione del provvedimento per il parere in conferenza unificata reso poi nella seduta del 28 settembre 2022;
2) i previsti prelievi in bolletta andranno a sommarsi agli oneri di sistema già in essere, atteso che il valore complessivo degli oneri è comunque variabile anche in ragione degli impianti che fuoriescono dai meccanismi di incentivazione in ragione della scadenza dei precedenti incentivi. Va ad ogni modo tenuto in considerazione che il valore citato nella Comunicazione della commissione rappresenta una stima dell’onere massimo complessivo della misura. L’onere effettivo dipenderà infatti da quanto effettivamente richiesto dai produttori nell’ambito delle procedure competitive e dai prezzi dell’energia elettrica sui mercati spot (più alti i prezzi spot, minore sarà l’onere);
3) i 35 miliardi non sono già finanziati: rappresentano una stima dell’onere complessivo massimo della misura. Come per tutti i meccanismi di sostegno alla produzione elettrica da fonti rinnovabili, gli oneri netti della misura (differenza tra quanto riconosciuto ai produttori e prezzi di mercato spot) troveranno copertura sulle tariffe dell’energia elettrica (componente Asos). Va precisato inoltre che, in considerazione delle tecnologie incentivate, che prevedono tempi di costruzione degli impianti molto lunghi, ed essendo il meccanismo riconosciuto solo sull’energia prodotta e immessa in rete, l’impatto reale sulle tariffe per gli impianti oggetto del FER2 non si avrà prima del 2029;
4)I costi trovano copertura sulla componente ASOS della bolletta elettrica, e si ribalteranno con i medesimi criteri normalmente previsti per l’applicazione di detta componente;
5) Come per tutti i meccanismi di sostegno alla produzione elettrica da fonti rinnovabili, gli oneri netti della misura (differenza tra quanto riconosciuto ai produttori e prezzi di mercato spot) troveranno copertura sulle tariffe dell’energia elettrica (componente Asos).
I PROSSIMI PASSI
Il testo sarà ora posto all’attenzione dei Ministri concertanti per la firma, al fine di essere trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione e la successiva pubblicazione. Entro trenta giorni dalla data di pubblicazione saranno poi emanate le Regole Operative con decreto del Ministero per rendere pienamente operativa la misura.