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Gas

Bruxelles accetta impegni Transgaz: più gas per Bulgaria e Ungheria

Gli impegni di Transgaz sul gas rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2026.

La Commissione europea ha reso giuridicamente vincolanti gli impegni formulati da Transgaz in base alle regole di concorrenza dell’Ue. La società metterà a disposizione una notevole capacità gas per le esportazioni dalla Romania verso gli Stati membri vicini, in particolare Ungheria e Bulgaria.

VESTAGER: ROMANIA SI IMPEGNA A RENDERE DISPONIBILE LA CAPACITÀ NEI PUNTI DI INTERCONNESSIONE VERSO UNGHERIA E BULGARIA

“Transgaz si impegna a rendere disponibile la capacità nei punti di interconnessione per aumentare le esportazioni di gas naturale dalla Romania verso l’Ungheria e la Bulgaria – ha dichiarato il Vicepresidente esecutivo per la politica di concorrenza Margrethe Vestager -. Ciò promuoverà il libero flusso di gas a prezzi competitivi nell’Europa sudorientale e rappresenta un ulteriore passo avanti verso un mercato unico europeo dell’energia. I consumatori di tutta la regione beneficeranno di una maggiore sicurezza di approvvigionamento di un combustibile di transizione essenziale, con l’obiettivo finale di raggiungere un mix energetico privo di emissioni in linea con il Patto Verde Europeo”.

LE PREOCCUPAZIONI DELLA COMMISSIONE

Nel giugno 2017 la Commissione aveva annunciato l’avvio di un procedimento di indagine formale per determinare se Transgaz, l’operatore statale del sistema di trasporto del gas naturale in Romania, avesse violato o meno le regole di concorrenza dell’Ue limitando le esportazioni di gas naturale dalla Romania. In particolare, la Commissione temeva che Transgaz potesse aver attuato tali restrizioni sottostimando gli investimenti o ritardando la costruzione di infrastrutture per l’esportazione del gas; applicando tariffe di interconnessione alle esportazioni gas per renderle non redditizie dal punto di vista commerciale; presentando argomentazioni tecniche infondate per limitare le esportazioni.

Queste restrizioni potevano infatti mantenere o creare ostacoli al flusso transfrontaliero di gas naturale dalla Romania, uno dei maggiori produttori di gas naturale dell’Ue, verso l’Ungheria e la Bulgaria, ponendosi in contrasto con l’obiettivo di un’unione energetica integrata in cui l’energia deve fluire liberamente attraverso le frontiere, guidata dalla concorrenziali e dal miglior uso possibile delle risorse.

GLI IMPEGNI

A seguito dell’avvio del procedimento di indagine formale, Transgaz ha formulato una serie di impegni per rispondere alle preoccupazioni della Commissione. Bruxelles ha quindi effettuato un test di mercato per verificare se gli impegni proposti eliminassero le sue riserve sotto il profilo della concorrenza.

A seguito di questo test di mercato, Transgaz ha apportato alcune modifiche agli impegni proposti. Gli impegni finali consentiranno agli operatori del mercato di accedere a volumi significativi di capacità di esportazione attraverso punti di interconnessione tra la Romania e gli Stati membri confinanti. In particolare, Transgaz si è impegnata: mettere a disposizione una capacità di esportazione minima di 1,75 miliardi di metri cubi all’anno nel punto di interconnessione tra Romania e Ungheria (Csanádpalota). Questa capacità equivale a circa un sesto del consumo annuo di gas dell’Ungheria; mettere a disposizione una capacità totale di esportazione di 3,7 miliardi di metri cubi all’anno in due punti di interconnessione tra Romania e Bulgaria (Giurgiu/Ruse e Negru Vodă I/Kardam). Questa capacità copre più della metà del consumo annuo di gas della Bulgaria e della Grecia; garantire che le sue proposte tariffarie all’autorità nazionale rumena di regolamentazione dell’energia (ANRE) non facciano distinzioni tra le tariffe di esportazione e le tariffe interne, al fine di evitare tariffe di interconnessione che renderebbero le esportazioni non redditizie dal punto di vista commerciale; di astenersi dall’utilizzare qualsiasi altro mezzo per ostacolare le esportazioni.

IMPEGNI IN VIGORE FINO AL 2026

Gli impegni definitivi prevedono un aumento significativo della capacità rispetto agli impegni per i quali sono stati consultati gli operatori del mercato, in particolare nel caso dell’Ungheria, attraverso le capacità previste per la sezione rumena della prima fase del progetto di gasdotto Bulgaria-Romania-Ungheria-Austria. Di conseguenza, anche la partecipazione di Transgaz a questo progetto sarà soggetta a scadenze giuridicamente vincolanti.

Gli impegni rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2026. Un amministratore sarà responsabile del controllo dell’attuazione e del rispetto degli impegni. La Commissione ha concluso che la modifica degli impegni risolve i problemi di concorrenza individuati e li rende quindi giuridicamente vincolanti per Transgaz.

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