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Chemprod

Chemprod a Key 2024, focus sull’idrogeno con H2IT

L’idrogeno è stato uno dei temi maggiormente trattati nel corso dei tre giorni della kermesse anche grazie al convegno organizzato da H2IT – Associazione Italiana Idrogeno ed Enea che ha visto la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Regione Emilia-Romagna, della Regione Puglia e di importanti player del comparto come Chemprod.

Si è conclusa qualche giorno fa alla Fiera di Rimini, KEY – The Energy Transition Expo, la manifestazione di Italian Exhibition Group, appuntamento di riferimento per la transizione energetica nel Sud Europa, Africa e bacino del Mediterraneo. Una delle sezioni di KEY era dedicata alla tecnologia dell’idrogeno: HYE – HYDROGEN EXPO Tecnologie, progetti, stato dell’arte ed evoluzioni di produzione e stoccaggio idrogeno. Chemprod era presente ad HYE – Hydrogen Expo in quanto socio di H2IT (Associazione Italiana Idrogeno) ed ha partecipato al ciclo di conferenze H2Talks con un’intervento dell’Ing. Mauro Moioli (Responsabile Sviluppo Nuove Iniziative di Chemprod) dedicato alla tecnologia dell’Idrogeno nel quadro generale della Transizione Energetica, con particolare riferimento alle prospettive tecnico-ingegneristiche legate alla produzione di Idrogeno verde, all’uso dell’idrogeno come vettore energetico e all’analisi delle grandi differenze e degli elementi di continuità delle tecnologie del nuovo paradigma che la Transizione Energetica ha determinato.

 L’IDROGENO TRA I TEMI AL CENTRO DELLA KERMESSE

L’idrogeno è stato uno dei temi maggiormente trattati nel corso dei tre giorni della Kermesse anche grazie al convegno organizzato da H2IT – Associazione Italiana Idrogeno ed Enea che ha visto la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Regione Emilia-Romagna, della Regione Puglia e di importanti player del comparto. L’importanza di questo vettore è testimoniata dalle 52 Hydrogen Valley programmate nel nostro paese, dei veri e propri hub per la produzione di idrogeno verde già finanziati grazie ai fondi del Pnrr (che stanzia 3,64 mld di euro totali per creare una filiera del settore dei quali 500 milioni proprio dedicati alle valli dell’idrogeno) da realizzare entro il 31 dicembre 2026, di cui 28 nel Mezzogiorno, dove è destinato il 50% dei fondi.

IL RUOLO E LE COMPETENZE DEGLI STAKEHOLDER, CI PENSA CHEMPROD

La creazione di una filiera dell’idrogeno virtuosa, produttiva ed ecologicamente sostenibile è una delle grandi sfide di oggi, per affrontarla sono necessari altissimi livelli di competenza tecnica e grandi capacità di adattamento ai cambiamenti che la Transizione comporta, dal punto di vista strettamente tecnico ma anche del quadro normativo. Chemprod è una società di ingegneria multidisciplinare con trent’anni di esperienza, si è sempre posizionata al livello più alto nel settore della progettazione di impianti chimici, con particolare attenzione allo sviluppo di nuovi processi. Le nuove tecnologie oltre ad essere molto complesse, sono anche tecnologie “giovani” e necessitano di una progettazione sempre più raffinata che sappia trovare soluzioni originali e innovative. Nella prospettiva della decarbonizzazione e abbassamento del livello delle emissioni la tecnologia dell’idrogeno come vettore energetico è, tra le strade oggi praticabili, quella che sembra più promettente per la gestione energetica sia a livello industriale che per la mobilità.

CHEMPROD È ASSOCIATA DA TEMPO A H2IT

Proprio la considerazione dell’importante ruolo che l’idrogeno può svolgere come vettore energetico capace in prospettiva di risolvere il problema dello stoccaggio e della disponibilità di energia pulita, ha spinto Chemprod ad associarsi a H2IT per inserirsi in un consorzio di aziende e organizzazioni attive nello sviluppo di questa tecnologia il cui fine comune è la riduzione della dipendenza dalle fonti energetiche di origine fossile.

ING. MAURO MOIOLI (CHEMPROD): POSSIAMO ENTRARE CON COMPETENZA NELLA PROGETTAZIONE DEI ‘COMPLESSI DI PROMOZIONE IDROGENO’.

Nel corso della fiera c’è stato l’intervento del responsabile dello sviluppo nuove iniziative Ing.Mauro Moioli che ha sottolineato come “la tecnologia di produzione dell’idrogeno è una tecnologia consolidata, specifica e di nicchia dove operano dei ‘Player’ di grandi dimensioni e competenze”. Per impianto idrogeno, ha spiegato, “si può intendere sia il complesso di produzione idrogeno, che l’impianto singolo di produzione di idrogeno:attraverso i processi di Steam Reforming (da metano o altri idrocarburi) o elettrolisi (da acqua + corrente)”.

“Chemprod – ha proseguito – ha la competenza e l’esperienza necessarie per la progettazione di ‘complessi di promozione idrogeno’ che, oltre al singolo impianto necessitano di impianti ausiliari all’impianto di produzione vero e proprio (stoccaggio materie prime, stoccaggio/compressione idrogeno, controllo, ecc.) che necessitano di un’attenta ingegnerizzazione; l’azienda ha sviluppato il proprio Know how nel corso degli anni sviluppando progetti in tutti i settori della chimica, dal petrolchimico al farmaceutico fino alla produzione di idrogeno”, ha detto l’ing. Moioli che ha poi schematizzato le fasi di sviluppo di un progetto-tipo, vale a dire, innanzitutto “lo Studio di fattibilità che, partendo dalle indicazioni di massima (dati come luogo, potenzialità, obiettivi di fornitura idrogeno) definiti dal cliente, consiste in un primo schema generale (schema a blocchi complesso) in cui vengono individuate le singole unità che comporranno il complesso di produzione idrogeno. In questa fase si esegue, normalmente, la valutazione di opportunità per le diverse opzioni/scelte di produzione: potenzialità degli impianti, livelli di pressione stoccaggi, modalità di produzione, ecc”. “L’ingegneria di processo è la fase successiva, in cui si definisce il bilancio-materiali del complesso di produzione, e si indicano le potenzialità di ogni singolo impianto componente del complesso. In questa fase vengono elaborati i documenti tipici della progettazione di processo per descrivere l’interconnessione tra i vari impianti”. L’ultima fase è l’ingegneria di dettaglio che “è la fase in cui vengono prodotti tutti i documenti necessari alla realizzazione delle opere civili, meccaniche, di tubazioni, strumentali ed elettriche per la realizzazione dell’impianto”.

OLTRE IL 41% DI PRESENZA IN PIU’ A KEY 2024

Per finire, i dati della kermesse hanno visto un + 41% di presenze totali sul 2023 (salite del 60% le internazionali), e un incrementato di oltre il 30% dei brand espositori presenti (per un totale di 830), di cui il 35% provenienti dall’estero, con una forte componente cinese, ma anche dall’area nordeuropea. E la presenza di oltre 500 top buyer e delegazioni internazionali, provenienti da 57 Paesi.

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