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Europa

Chi sono e cosa fanno le nuove aziende di ‘Climate intelligence’

Le aziende di Climate intelligence gestiscono piattaforme che valutano i rischi del riscaldamento globale sulla base di sofisticate analisi condotte dall’intelligenza artificiale

C’è un nuovo spazio di manovra per i grandi investitori in questo periodo di riscaldamento globale ed cambiamenti del clima e si chiama ‘climate intelligence’, due parole che nascondo nel loro background sofisticate analisi di cui aziende e governi hanno bisogno per comprendere e mettere in atto azioni per ridurre i rischi legati al surriscaldamento del pianeta.

PERCHÉ È IMPORTANTE LA CLIMATE INTELLIGENCE

Gli effetti dei cambiamenti climatici sono già visibili sotto forma di eventi meteorologici estremi e innalzamento del livello del mare e le aziende devono far fronte a crescenti pressioni da parte di investitori e delle autorità di regolamentazione per affrontare le loro vulnerabilità legate al clima.

Solo per fare qualche esempio per una catena alberghiera, questi rischi potrebbero assumere la forma di esposizione all’innalzamento del livello del mare nelle città costiere, ma potrebbero essere minacciati da eventi di caldo estremo in altre aree in cui operano.
Per un’impresa di costruzioni, ad esempio, potrebbero essere vulnerabili a eventi di caldo e vento estremi che vietano di lavorare all’aperto.

LA CERVEST HA GIA’ RACCOLTO 30 MLN DI DOLLARI DAGLI INVESTITORI

Chris Sacca e Marc Benioff sono tra gli investitori dietro un round da 30 milioni di dollari recentemente annunciato per Cervest, una società con sede a Londra che vanta una piattaforma di climate intelligence basata sull’intelligenza artificiale. Cervest ha annunciato il round di finanziamento giovedì della scorsa settimana, guidato dalla società di Venture Capital tecnologica con sede a Londra, Draper Esprit.

L’azienda, che attualmente ha circa 55 dipendenti, ha attratto finanziamenti da Lowercarbon Capital di Chris Sacca, da UNTITLED dell’investitore svedese Magnus Rausing e da TIME Ventures, che è il fondo di rischio di Marc Benioff, che ha fondato e guida Salesforce.
Il denaro verrà utilizzato per espandere Cervest dalla sua attuale base a Londra in più paesi in Europa e negli Stati Uniti, dice ad Axios Iggy Bassi, fondatore e CEO dell’azienda.

COSA FA CERVEST

L’obiettivo di Cervest è di realizzare una piattaforma aperta, per rendere i propri clienti consapevoli non solo della propria esposizione al rischio, ma anche di chi altro sta visualizzando i propri rischi climatici attraverso la stessa piattaforma, come le banche e gli assicuratori.
Questo può generare un ulteriore incentivo business-to-business per ridurre l’esposizione al rischio, ha detto Bassi ad Axios. Il punto di partenza, ha affermato, è un enorme database delle risorse fisiche del mondo, che la società aggiorna continuamente tramite una piattaforma che chiama EarthScan.
“Si sta creando questa nuova simmetria”, ha detto Bassi, “dove tutti coloro che sono coinvolti con un particolare asset, dall’operatore alla banca proprietaria dell’edificio condividono la stessa analisi dei rischi”.

INTELLIGENCE CLIMATICA ANCORA GIOVANE

Gli scienziati del clima hanno messo in guardia sulle conseguenze del cambiamento climatico per decenni, ma solo ora le aziende e i governi stanno iniziando a scoprire e capire come ridurre i rischi legati al clima per evitare un futuro particolarmente costoso.
Lo spazio dell’intelligence climatica è giovane, ma già sono presenti alcuni importanti attori come Jupiter Intelligence, che vanta contratti con il governo degli Stati Uniti, almeno una grande banca, diverse importanti compagnie di assicurazione e due grandi città degli Stati Uniti.
Il CEO di Jupiter Rich Sorkin non sembra preoccupato per l’espansione di Cervest, e ha riferito ad Axios che la società, “non è nel nostro panorama competitivo. Crediamo che la gestione del rischio climatico sarà un settore importante e pensiamo che ci sarà spazio per più aziende. Siamo fiduciosi di offrire gli strumenti e i servizi più completi e potenti in questo spazio”, ha detto Sorkin.

LE ALTRE AZIENDE

Negli Stati Uniti è presente anche Demex, First Street Foundation, un’organizzazione no profit focalizzata sul rischio di alluvioni, Rhodium Group, KatRisk LLC, The Climate Service e altre che operano nel più ampio settore della gestione del rischio.
La tendenza verso la divulgazione del rischio climatico sta fornendo un vento favorevole per questa nascente industria, in particolare nel Regno Unito e in Europa, ma anche negli Stati Uniti dove la Casa Bianca, il Dipartimento del Tesoro, la SEC e la Federal Reserve stanno studiando la questione e sono pronti a implementare le politiche.

I VARI PROFILI AZIENDALI

Secondo Steven Bennett, co-fondatore del Gruppo Demex, il denaro viene destinato a tre diversi tipi di società di resilienza meteorologica e climatica, la maggior parte delle quali si concentra su eventi meteorologici estremi.

“Complessivamente, oltre 200 milioni di dollari sono stati recentemente confluiti in società start up che si concentrano su eventi meteorologici estremi causati dai cambiamenti climatici”, ha detto Bennett ad Axios. Alcune aziende “aiutano i clienti a valutare i rischi e pianificare le condizioni meteorologiche estreme dovute al clima”. Altrie “aiutano i clienti a operare di fronte a eventi estremi”, mentre altri ancora, inclusa la sua stessa azienda, “forniscono un recupero finanziario dopo che l’evento è finito”.
Kettle, Jupiter, Cape e Cervest rientrerebbero tutti nella prima categoria. Aziende come Tomorrow.io ed Everstream Analytics (che ha acquistato la precedente società di Bennett, Riskpulse, per oltre 20 milioni di dollari) popolano il secondo tipo, mentre Demex, Descartes e Arbol rientrano nel terzo.

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