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Raffinerie

Ecco la ricetta della neutralità climatica per le raffinerie

Fuels Europe ha tracciato la strada al 2050. Il primo step al 2035 con una possibile riduzione pari a 100 milioni di tonnellate di CO2

FuelsEurope ha presentato il percorso che può portare la raffinazione europea entro il 2050 ad essere neutrale dal punto di vista climatico grazie ai carburanti liquidi a basse emissioni di carbonio (LCLF). Il primo step al 2035 con una possibile riduzione pari a 100 milioni di tonnellate di CO2. Il percorso presentato mostra come, attraverso la collaborazione tra diversi settori industriali e un giusto quadro normativo, i carburanti liquidi a basse emissioni di carbonio (LCLF) prodotti dalla raffinazione europea possano contribuire a raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica al 2050 nel settore dei trasporti.

Entro il 2050 si potrebbe arrivare a 150 milioni di Tep all’anno, con un investimento complessivo stimato tra i 400 e i 650 miliardi di euro. Nello scenario più ambizioso, potrà essere raggiunta la neutralità climatica per i carburanti liquidi utilizzati nel trasporto stradale, ed una riduzione del 50% dell’intensità di carbonio nel traporto aereo e marittimo europeo, perfettamente in linea con la strategia UE Clean Planet for All

COOPER: IL PERCORSO TRACCIATO È BASATO SU UNA VISIONE SCIENTIFICA DI AMPIA PORTATA

“Oggi ci diamo degli obiettivi ambiziosi per contribuire all’obiettivo della neutralità climatica al 2050 – ha affermato John Cooper, Direttore Generale di FuelsEurope – facendo leva sullo sviluppo e la produzione di carburanti liquidi a basse emissioni di carbonio (LCLF) da impiegare nelle diverse modalità di trasporto. Il percorso tracciato è basato su una visione scientifica di ampia portata che riconosce l’emergenza climatica – ha aggiunto – e tiene conto degli impatti economici e sociali dovuti alla crisi legata al coronavirus. Consapevoli della necessità di ripartire in modo nuovo e con nuovi investimenti, crediamo che sia giunto il momento di avviare un serio confronto tra Istituzioni comunitarie, nazionali e operatori per disegnare insieme il quadro di riferimento necessario ad uno sviluppo su scala industriale di questo tipo di prodotti”.

PER I CARBURANTI LIQUIDI RUOLO ESSENZIALE NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA

“I carburanti liquidi a basse emissioni di carbonio (LCLF) avranno un ruolo essenziale nella transizione energetica verso la neutralità climatica al 2050, in particolare in settori come il trasporto aereo, marittimo e di merci su strada, dove al momento non esistono alternative tecnologiche praticabili. Questo tipo di carburanti derivano da materie prime non petrolifere con zero o limitate emissioni nette di carbonio,sia durante in fase di produzione che di impiego. In attesa di uno sviluppo su larga scala, questi nuovi prodotti saranno miscelati con i carburanti di origine fossile per poi sostituirli progressivamente. I nuovi carburanti a basse emissioni di carbonio – ha sottolineato John Cooper – insieme all’elettrificazione e allo sviluppo dell’idrogeno, saranno essenziali durante la transizione energetica al2050 e oltre, per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, offrire una scelta accessibile ai consumatori e promuovere la leadership industriale dell’Europa in questo settore. In questi ultimi tre anni abbiamo lavorato a stretto contatto con i Membri della nostra Associazione per disegnare questo percorso che pensiamo possa essere un punto di partenza per uno sviluppo industriale di tecnologie che presentano ampie potenzialità”.

GLI SCENARI DELINEATI

“Stando agli scenari delineati dalla nostra divisione tecnico-scientifica Concawe – ha proseguito – i primi impianti industriali avviati saranno potenzialmente in grado di produrre fino a 30 milioni di Tep (Tonnellate petrolio equivalente) all’anno già entro il 2030, con un investimento stimato in 30-40 miliardi di euro. Entro il 2050 si potrebbe arrivare a 150 milioni di Tep all’anno, con un investimento complessivo stimato tra i 400 e i 650 miliardi di euro. Nello scenario più ambizioso, potrà essere raggiunta la neutralità climatica per i carburanti liquidi utilizzati nel trasporto stradale, ed una riduzione del 50% dell’intensità di carbonio nel trasporto aereo e marittimo europeo, perfettamente in linea con la strategia UE Clean Planet forAll”. Grazie a questo percorso, per il trasporto stradale sarebbe possibile nel 2035 un taglio delle emissioni di CO2 pari a 100 milioni di tonnellate/anno senza necessità di infrastrutture aggiuntive e con i veicoli già oggi in circolazione. Per stimolare lo sviluppo di soluzioni per la decarbonizzazione del trasporto aereo e marittimo, si può partire dalla creazione di un mercato per i carburanti a basse emissioni nel trasporto su strada, dove la regolamentazione vigente può essere prontamente adattata, e dove veicoli sempre più efficienti ridurranno i consumi consentendo ai consumatori di contenere la spesa per i nuovi carburanti. FuelsEurope sta mettendo a punto una serie di proposte che saranno portate all’attenzione dei policy maker comunitari e nazionali e discusse con le filiere industriali coinvolte e i consumatori.

PER COOPER PERCORSO AMBIZIOSO MA FATTIBILE CON SINERGIE E COLLABORAZIONE

“Sappiamo che si tratta di un percorso ambizioso – ha concluso Cooper – che però riteniamo realizzabile se adottiamo un approccio basato sulla sinergia e la collaborazione. Questi nuovi prodotti richiedono ingenti investimenti e per un reale sviluppo su scala industriale servono le condizioni per attirare le risorse necessarie. Per questo chiediamo alle Istituzioni europee di avviare al più presto un dialogo ad alto livello con tutti gli stakeholder. L’industria della raffinazione è pronta a fare la sua parte e a guidare questo sviluppo”.

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