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Gas Fumo

Energia, così l’Italia sta gestendo l’emergenza

Per Crisostomo, Enel stoccherà fino a 1mld di metri cubi di gas. Entro ottobre l’Italia deve arrivare al 90%, tornano le centrali a carbone

L’emergenza energetica continua. Perché continuano i ricatti russi,  la guerra di Putin in Ucraina non accenna a volgere verso un epilogo e i prezzi delle risorse rimangono alti. Siamo a metà del 2022 e sono successe cose a sufficienza per riempire interi libri di storia. In tutto ciò, la crisi pandemica influisce anche lei sui ritardi delle catene di approvvigionamento.

Oggi e domani si terrà il Consiglio europeo. Non ci saranno questi temi all’ordine del giorno, bensì quelli più militari e diplomatici riguardo il supporto a Kyiv. Ma al netto dell’agenda sarà difficile non pensare anche ad una minima trattazione della questione gas. Sulla fissazione di un tetto al prezzo, per esempio, Draghi vuole spingere fino alla fine per imporlo e anche Cingolani aveva fatto filtrare ottimismo nei giorni scorsi.

LA SPINTA DI CINGOLANI SUGLI STOCCAGGI GAS

Ma in pentola bolle anche tanto altro. Questa è stata una settimana intensa anche sul fronte degli stoccaggi. L’Italia è attualmente attorno al 54% di quota di riempimento e entro ottobre deve arrivare al 90%. Nell’incontro con i colossi Enel, Snam ed Eni, il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani ha parlato di tutto questo.

L’impegno ottenuto dalle società è di aumentare l’accumulo nelle riserve. Snam, per esempio, è già intervenuta con 700 milioni di metri cubi ma è pronta a fare di più. Servono circa 400 milioni in aggiunta per fine mese, riporta il Sole 24 Ore. Ora Cingolani si vedrà anche con Engie, Total e Shell. Poi, ancora, con i trader.

LE GARANZIE DI ENEL TRA GAS E CARBONE

Anche Enel ha dato garanzie importanti. Raddoppierà, infatti, la capacità di stoccaggio fino a 1 miliardo di metri cubi. Una quota rilevante, che come dichiarato dal numero uno Crisostomo al quotidiano di Confindustria rappresenta “un passo ulteriore”. Secondo il presidente del gruppo, “Enel ha la struttura di mercato per muoversi anche in situazioni di grande volatilità”.

E non solo. Oltre a confermare la linea favorevole al price-cap europeo, Crisostomo ribadisce il piano della società anche sul carbone. “Consente di rendere sempre più residuale l’uso del gas. Anche sul carbone ci siamo mossi, in coordinamento con il governo”, spiega Crisostomo. Sono 8 i milioni di tonnellate previsti per il 2022, con le centrali che hanno una capacità installata di 4,7 gigawatt.

IL CARBONE TRA NOI

Carbone, appunto. Una scelta emergenziale necessaria, secondo gli addetti. Ma, nell’ottica della transizione, auspicabilmente di brevissimo termine e temporanea. Perché gli impianti dovevano, dovranno, dovrebbero (scegliete voi quale grado ipotetico dare alla questione) chiudere nel 2025. Molto, quasi tutto dipenderà dalla guerra ucraina. E allora i piani potrebbero essere riscritti.

Nel frattempo, l’Italia continuerà a sfruttare le centrali attive. Secondo Luca Solfaroli Camillocci, direttore di Enel Green Power e Thermal, “abbiamo già disponibili 8 milioni di tonnellate di carbone”. I contratti attuali coprono tutto il 2022, “anche in scenari di produzione importanti”. E, ha continuato nell’intervista al Messaggero, “stiamo lavorando anche per il 2023. Qualora si renda necessario, il Gruppo Enel è in grado di raddoppiare la produzione rispetto agli ultimi anni”.

GAS, CARBONE MA NON SOLO. ECCO LA NUOVA PROROGA AGLI AIUTI PER FAMIGLIE E IMPRESE

Oltre alle soluzioni tampone, però, c’è anche la questione economica. Perché in tutto questo contesto, il caro energia è ben presente tra noi. Ieri, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che proroga anche per il terzo trimestre dell’anno le misure di contenimento dei prezzi delle bollette di luce e gas e le garanzie per le imprese che effettuano stoccaggi gas.

L’esecutivo ha deciso di stanziare 3,27 miliardi per la misura che dovrebbe essere coperta attraverso il contributo che i soggetti titolari di contratti di approvvigionamento di volumi di gas naturale destinati al mercato italiano devono versare alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA) per ciascun mese del periodo compreso tra il 1° luglio 2022 e il 31 marzo 2023.

IL PIANO CARBURANTI

Anche sui carburanti si continua a intervenire per contenere le speculazioni prezzuali. Perché le misure attive scadono l’8 luglio. I rifornimenti costano oramai oltre due euro al litro: “a breve ci sarà un nuovo provvedimento per il taglio dei prezzi del carburante, un provvedimento ad hoc da parte dei ministeri competenti”, ha confermato la ministra Elena Bonetti.

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