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Clima Foresta

Etc lancia l’allarme sul ruolo delle biomasse nella transizione energetica

Le biomasse dovrebbero essere eliminate completamente dal trasporto su strada entro il 2050. Anche Transport and Environment ha chiesto all’Ue di eliminare gradualmente il sostegno a “tutti i biocarburanti da coltura entro il 2030

La rapida crescita della domanda di biomasse e biocarburanti potrebbe superare l’offerta sostenibile e per questo andrebbe utilizzata solo in una gamma ristretta di applicazioni, quelle più difficili da decarbonizare. A lanciare l’allarme è stata la Etc, la Commissione per la transizione energetica – un think tank internazionale, incentrato sulla crescita economica e sulla mitigazione dei cambiamenti climatici – con sede a Londra di cui fanno parte più di 45 organizzazioni pubbliche e private del settore energetico “impegnate a raggiungere emissioni nette zero entro la metà del secolo” come ArcelorMittal, BP, Iberdrola, Orsted, Shell, Tata Group e Volvo Group.

MAGGIOR PARTE DEGLI USI ATTUALI DELLE BIOMASSE DESTINATI A ESSERE ANTIECONOMICI

A giudizio della Etc – secondo quanto si legge su S&P Global Platts – i biocarburanti dovrebbero essere eliminati completamente dal trasporto su strada entro il 2050, a partire dalla biomassa. Alcuni usi energetici della biomassa rimarranno, come nell’aviazione, dove i carburanti alternativi decarbonizzati non sono ben sviluppati.

Nel report Etc, dal titolo “Bioresources Within a Net-Zero Emissions Economy: Making a Sustainable Approach Possible” si suggerisce infatti che la maggior parte degli usi attuali della bioenergia, in particolare il trasporto su strada e la produzione di energia all’ingrosso, sarebbero antieconomici rispetto all’elettricità rinnovabile o all’idrogeno.

VOLUMI LIMITATI PER LE BIOMASSE VERAMENTE SOSTENIBILI

“La biomassa veramente sostenibile ha un volume limitato, quindi il suo uso deve essere limitato ai settori prioritari in cui non esistono opzioni alternative di decarbonizzazione – ha commentato il presidente di Etc Adair Turner -. La buona notizia è che l’elettrificazione pulita e l’idrogeno spesso forniscono una soluzione più economica. La sfida per i politici è quella di sviluppare velocemente queste alternative, sostenendo allo stesso tempo un uso mirato della biomassa dove è più necessario – nei materiali, nell’aviazione e per la rimozione del carbonio – con una costante attenzione a garantire che la fornitura di biomassa sia veramente sostenibile”.

GLI SCENARI DI ETC

Nel suo “scenario prudente”, Etc vede l’offerta sostenibile di biomassa a 40-60 Ej/anno a livello globale, con un potenziale in più di circa 60 Ej/anno, che dipende però da cambiamenti diffusi nella dieta umana, cambiamenti che comprendono l’abbandono del consumo di carne e dell’uso dei terreni agricoli.

Di questa fornitura totale nello scenario prudente, circa 30-50 Ej/anno sarebbero disponibili come fonte di energia o per nuove forme di uso dei materiali, dice il rapporto. Questo si confronta con circa 40 Ej di bioenergia primaria attuale, ed esclude l’uso tradizionale di biomassa e biocarburante, come il legno combustibile del settore residenziale e il carbone.

Al contrario, l’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) nel suo rapporto Net Zero by 2050 aveva individuato la domanda di bioenergia nel 2050 a circa 100 Ej, con un’offerta sostenibile nella stessa regione.

Il report dell’Etc evidenzia, invece, “un’offerta massima potenziale di biomassa sostenibile che è in linea con quella dell’Aie, ma che è disponibile solo con grandi cambiamenti nella disponibilità di terreni agricoli, mentre nel caso base è notevolmente inferiore”.

ALLARME SULLA BIOMASSA

Turner ha sottolineato che il rapporto lanciato da Etc va considerato come un avvertimento per i responsabili politici e le imprese che sviluppano piani di emissioni nette di CO2. “È un avvertimento che la biomassa veramente sostenibile può essere solo una piccola parte del sistema energetico”, ha detto Turner a S&P Global Platts.

SERVONO STANDARD DI SOSTENIBILITA’ DEFINITI E APPLICATI

Per questi motivi, il rapporto raccomanda “standard di sostenibilità strettamente definiti e applicati” per la fornitura di biomasse, in grado di coprire l’intera catena di fornitura e specifici per ogni tipo di biomassa e regioni. Turner ha chiarito che dovrebbero essere applicati degli standard nazionali sia alle importazioni che alla produzione interna mentre alle colture energetiche dovrebbero essere dedicate solo offerte molto limitata di terre marginali.

“I sussidi per l’uso dei biocarburanti nel trasporto su strada dovrebbero essere eliminati il più rapidamente possibile, perché ci sono modi migliori per decarbonizzarli”, ha aggiunto Turner. La Ong Transport and Environment ha infatti chiesto all’Ue di eliminare gradualmente il sostegno a “tutti i biocarburanti da coltura entro il 2030 al più tardi nel suo prossimo pacchetto ‘Fit for 55’, nell’ambito della revisione della direttiva sulle energie rinnovabili”.

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