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Ilva

Ex Ilva, interrogazione Pd al governo sullo stabilimento di Taranto

Il deputato del Pd Gianluca Benamati ha chiesto di accelerare il pagamento dei crediti vantati dalle imprese dell’indotto dell’ex Ilva

“Quali siano gli intendimenti del Governo, per quanto di competenza, per assicurare il rilancio della produzione dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto ed accelerare il pagamento dei crediti vantati dalle imprese dell’indotto”? Lo chiede il deputato del Pd Gianluca Benamati in un’interrogazione scritta con risposta in commissione al ministero dello Sviluppo economico.

SFORZO GOVERNO IMPORTANTE MA NON ANCORA RISOLUTIVO

Nell’interrogazione, Benamati sottolinea che “il comparto dell’acciaio è un settore strategico per la manifattura nazionale, e la siderurgia italiana è la seconda siderurgia europea, prima nell’uso del forno elettrico e nel recupero del rottame, con oltre 200.000 dipendenti diretti e indiretti e 40 miliardi di euro di fatturato di cui oltre un terzo diretto alle esportazioni”.

“Lo sforzo che Governo e Parlamento hanno posto in essere, sia prima dell’epidemia da Covid-19 sia adesso, con l’impegno di forti risorse per assicurare continuità a occupazione e produzione, e con una serie di provvedimenti (disciplina sugli energivori, interconnettori, interrompibilità, ammortizzatori sociali), è risultato determinante ma ancora non risolutivo per il sostegno e rilancio del settore dell’acciaio e per la ripresa della produzione dell’impianto ArcelorMittal di Taranto, il più grande stabilimento siderurgico d’Europa, asset fondamentale per il settore e per le filiere italiane che fanno uso dell’acciaio, come l’industria elettrotecnica e la meccanica di precisione: sin dal commissariamento dello stabilimento ex-Ilva ci si è battuti per far sì che la produzione rimanesse in loco, convinti che si può produrre rispettando l’ambiente e la salute delle persone e garantire all’Italia una produzione siderurgica che non sia solo legata a prodotti di base, ma anche a quelli ad alto valore aggiunto raggiungendo altresì una graduale decarbonizzazione della produzione stessa”.

SITUAZIONE INDOTTO ALLARMANTE

Secondo il deputato democratico “rimane ancora incerta la disponibilità di risorse che ArcelorMittal intende investire per l’ammodernamento impiantistico e l’ambientalizzazione dello stabilimento; la produzione si trova ai minimi livelli ed alcune organizzazioni sindacali lamentano decisioni unilaterali riguardo alla gestione dell’organizzazione del lavoro, con l’utilizzo degli straordinari in presenza di migliaia di lavoratori in cassa integrazione guadagni e un aumento degli incidenti”. Infine, “la situazione dell’indotto è allarmante, visto che risulterebbero, solo per quanto riguarda l’indotto locale, 38 milioni di euro scaduti a luglio e relativi a forniture fatte da 76 imprese iscritte a Confindustria Taranto ad ArcelorMittal, forniture non ancora pagate a cui si devono aggiungere quelle in scadenza: imprese che oltre a subire la crisi scatenata dall’epidemia da Covid-19 con le relative difficoltà di pagamento per dipendenti e fornitori, rischiano di essere costrette a portare i libri in tribunale per la dichiarazione di auto-fallimento se i crediti vantati non fossero onorati con urgenza”.

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