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Fine tutela, Besseghini: Il passaggio va affrontato con progressività

Il numero uno di Arera ha parlato del Fine tutela: L’offerta deve arricchirsi non numericamente ma in termini di garanzia per gli utenti

“Le famiglie sul mercato libero sono 16 milioni e sono un numero significativo. Noi abbiamo indicato la necessità di affrontare il tema” della fine del mercato tutelato “con una certa progressività ma il rinvio così secco di un anno e mezzo rischia di dilatare i tempi senza imprimere un’accelerazione al processo di liberalizzazione e fare in modo che si definiscano aspetti importanti come l’albo dei venditori”. Lo ha detto Stefano Besseghini, presidente dell’Autorità per l’energia, Arera, nel corso della trasmissione Radio Anch’io su Radio Uno.

IL PASSAGGIO AL MERCATO LIBERO È IL COMPLETAMENTO DI UN PERCORSO

“Quello che succederà dal 1 gennaio 2022 o quando sarà, non è l’attivazione di qualcosa ma il completamento di un percorso. Circa il 50% degli utenti sono sul mercato libero, i più attivi sono sopratutto le imprese perché magari sono più strutturati per cercare offerte sulla base delle loro necessità”, ha sottolineato Besseghini.

L’OFFERTA DEVE ARRICCHIRSI NUMERICAMENTE E IN TERMINI DI GARANZIA PER GLI UTENTI

“Questa differenza tra clienti domestici e aziendali si vede dal tasso di switch superiore. Altro aspetto riguarda la parte di offerta che deve arricchirsi non numericamente ma in termini di garanzia per gli utenti. Non dobbiamo dimenticare che esiste anche una formula che cerca di tenere insieme vantaggi economici e tutela ed è la placet che cercare di mimare entrambe gli aspetti”, ha concluso Besseghini parlando del Fine tutela.

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